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mercoledì 7 novembre 2012

Virus Febbre del Nilo occidentale: colpite anche le province di Matera ed Udine

Pochissimi ne parlano, ma lo "Sportello dei Diritti" ha continuato fin

dall'inizio dell'estate appena passata a diffondere i dati relativi

alla pericolosa diffusione di un virus conosciuto come "Febbre del

Nilo occidentale" che anche il centro europeo per la prevenzione delle

malattie e controllo (ECDC) ha tenuto sotto stretto monitoraggio.



Stavolta il campanello d'allarme è suonato anche a Matera e a Udine.

Nei giorni scorsi il virus West Nile Virus ha fatto la sua comparsa

anche in queste due province dove, come è noto, abbondano piantagioni

e allevamenti.



Sono, quindi, 50 sino alla data di oggi, i casi registrati in Italia

tra il 15 giugno e il 31 ottobre, di malattia neuroinvasiva da West

Nile virus, verificati in particolare in quattro regioni: Sardegna,

Veneto, Friuli-Venezia-Giulia e Basilicata.



Questi sono i dati ufficiali confermati dal servizio di sorveglianza

del Centro nazionale di epidemiologia e dell'Istituto superiore di

sanità. Il 55% dei casi riguarda uomini con un'età media di 64 anni.



Per quanto riguarda la distribuzione per province sono così di seguito

suddivise:



Gorizia alla data del 27/09/2012 segnalato 1 caso confermato su 142461 abitanti



Matera alla data del 31/10/2012 segnalato 1 caso confermato 1 203770



Oristano alla data del 19/09/2012 segnalati 2 casi confermati su

167295 abitanti



Padova alla data del 04/10/2012 segnalato1 caso ancora non confermato

su 920903 abitanti



Pordenone alla data del 27/09/2012 segnalato 2 caso confermato su

312359 abitanti



Treviso alla data del 31/08/2012 segnalati 7 casi confermati 6 su

879408 abitanti



Udine alla data del 31/10/2012 segnalato 1 caso confermato 1 539723



Venezia alla data del 07/08/2012 su 33 casi confermati 24 su 853787 abitanti



Vicenza alla data del 07/09/2012 segnalati 2 confermati 2 su 861768 abitanti



Per l'Unione Europea, invece sono 214 complessivamente i casi

confermati ad oggi e 489 i casi registrati nei paesi limitrofi.



Sette nuovi casi di febbre del Nilo occidentale sono stati segnalati

nell'UE e 28 nel suo vicinato durante la scorsa settimana.



Per Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti", poiché

gli esperti ritengono che il collegamento fra il ciclo rurale e quello

domestico è determinato da alcune zanzare della macchia che potrebbero

penetrare negli ambienti domestici infettando il pollame o altri

animali d'allevamento e da compagnia, i quali poi potrebbero essere

punti da zanzare nella fase della viremia, si raccomanda di evitare,

in zone a rischio, il contatto con animali deceduti e di prevenire la

proliferazione delle zanzare limitando le superfici umide tra le

quali, rende bene l'idea, il classico esempio del sottovaso sempre

pieno d'acqua.



È evidente, inoltre, che ai primi sintomi, bisogna rivolgersi al

proprio medico di famiglia. Si ricorda, a tal proposito che gli indici

segnalati sono rappresentati da febbre moderata dopo pochi giorni di

incubazione, che dura da tre a sei giorni, accompagnata da malessere

generalizzato, anoressia, nausea, mal di testa, dolore oculare, mal di

schiena, mialgie (dolori muscolari), tosse, eruzioni cutanee, diarrea,

linfadenopatia e difficoltà a respirare. In meno del 15% dei casi,

negli anziani e nei soggetti più deboli, possono aggiungersi gravi

complicazioni neurologiche quali meningite o encefalite.



Non esistono al momento vaccini o trattamenti specifici, vengono di

norma usati farmaci per alleviare la sintomatologia tipica della

malattia.









--

Redazione del CorrieredelWeb.it

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