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Redazione del CorrieredelWeb.it
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" In relazione alle affermazioni del vice presidente di Stamina Foundation, Marino Andolina, circa presunti complotti e consigli che il Ministro avrebbe ricevuto dalla criminalità organizzata, il portavoce del ministro della Salute, comunica che si adirà alla vie legali nei confronti dello stesso Andolina per le gravissime affermazioni fortemente diffamatorie dell'operato del Ministro e del Ministero stesso."
Galatina: inaugura anche in provincia di Lecce l' ISBEM, polo di eccellenza nel settore biomedico e sanitarioPorte aperte ai giovani talenti salentini grazie alle nuove frontiere della ricerca, della formazione e dell'assistenza.
L'ISBEM, Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo, inaugura una sede anche in provincia di Lecce. Il 3 Gennaio 2014 ideale "taglio del nastro" per la nuova sede operativa di Galatina ospitata presso l'Istituto Immacolato ASP (Azienda Pubblica Servizi alla Persona) in via Scafo 5, dove si svolgerà la prima MINI MEDICAL SCHOOL del 2014 a partire dalle ore 18:00 per presentare le opportunità della nuova presenza dell'istituto nel Sud Salento. Interlocutori privilegiati della giornata di venerdì saranno i giovani laureandi e neolaureati (di ogni settore disciplinare) in cerca di acquisire o affinare le proprie competenze e la capacità di trasformare le buone idee in progetti concreti. L'ISBEM nasce infatti come incubatore di giovani talenti nel 1999 a Brindisi, costituendo un polo culturale di eccellenza e di riferimento nel settore biomedico e sanitario, per trasformarsi poi in un polo culturale a 360 gradi.Il modello che l'ISBEM cerca di proporre si basa su una stretta sinergia tra mondo della Ricerca, Mondo delle Imprese e Comunità locali. Scopo dell'istituto è promuovere la cultura scientifica nel pianeta salute coniugando ricerca, formazione e assistenza attraverso il reclutamento di giovani talenti altrimenti destinati all'emigrazione. L'ISBEM vuol essere sempre più una vera e propria cerniera tra popolazione e mondo scientifico, organizzando incontri di ricerca, seminari e progetti che coinvolgano direttamente i cittadini nella promozione di migliori livelli di qualità di vita. In quest'ambito, l'ISBEM ha ideato il progetto COHEIRS (acronimo inglese di "Osservatori Civici per la tutela della salute e dell'ambiente: iniziativa di responsabilità e sostenibilità" coordinato dall'Agenzia per le Democrazie Locali ALDA di Strasburgo), che mira a verificare come viene applicato il principio di precauzione sancito a livello europeo. COHEIRS si è classificato primo su sole 6 domande accolte dal Programma Europa per i Cittadini a fronte di oltre 100 richieste provenienti da 27 Paesi, conquistando anche in assoluto l'Award 2013 come uno dei migliori tre progetti europei dell' anno. L'invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano "investire in ricerca e innovazione è una priorità irrinunciabile per sviluppare il nostro Paese (..)"ci dice quanto sia importante oggi più che mai l'impegno di tutti nel promuovere e sostenere cittadini lungimiranti che vogliono costruire il futuro nel Pianeta Salute, oggi, coi giovani, la ricerca, l'innovazione e la cultura.
Il Ministro Lorenzin: individuati i nomi del Nuovo Comitato Scientifico
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha selezionato i nomi che comporranno il Comitato scientifico in esecuzione dell'ordinanza del Tar del Lazio e tenuto conto di quanto indicato dall'Avvocatura generale dello Stato. E' stato individuata la figura di un presidente garante di alto livello, non della materia ma riconosciuto internazionalmente per qualità scientifica, accompagnato da due esperti di staminali stranieri, due esperti italiani più due clinici, uno di interesse metabolico e uno neurologico, entrambi noti in campo di terapia cellulare. Sono stati seguiti i seguenti criteri: che gli esperti a) non risultino avere "preso posizione" sulla sperimentazione di che trattasi; b) che siano individuati in base ai criteri vigenti nella comunità scientifica per identificare la qualità della relativa produzione (tra i quali l'h-index e il c-index) e che siano, tra l'altro, responsabili attivi di centri o istituzioni dedicate; c) che siano in possesso di professionalità "clinica" per la valutazione delle cartelle cliniche.
Il Comitato sarà così composto:
Presidente: Mauro Ferrari, Ph.D.: presidente e CEO dello Houston Methodist Research Institute; vice presidente esecutivo dello Houston Methodist Hospital; professore presso il Weill Cornell Medical College, New York; Presidente della Alliance for NanoHealth.
Componenti:
- Sally Temple, Ph.D.: Direttore scientifico del Neural Stem Cell Institute, NY (esperto staminali straniero);
- Curt R. Freed, M.D.: Capo divisione e professore presso l'University of Colorado (School of Medicine) (esperto staminali straniero);
- Vania Broccoli: Capo Unità della Divisione di Neuroscienze Stem Cell Research Institute, Ospedale San Raffaele - Milano (esperto staminali italiano);
- Francesco Frassoni: Direttore centro cellule staminali e terapia cellulare Ospedale Giannina Gaslini – Genova (esperto staminali italiano);
- Carlo Dionisi Vici: Malattie metaboliche - Dipartimento di pediatria - Ospedale pediatrico Bambino Gesù – Roma (clinico esperto terapia cellulare);
- Antonio Uccelli: Centro per la Sclerosi Multipla dell'Università di Genova, Neuroimmunologia del Centro di Eccellenza per la Ricerca Biomedica (CEBR) - (clinico esperto terapia cellulare).
Nell'ottica della tutela della salute e nella costante attività d'informazione per turisti e viaggiatori Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che funzionari della sanità di Hong Kong hanno annunciato che in data di ieri è deceduto un ottuagenario infettato con il virus dell'influenza aviaria.
Si tratta del primo caso di decesso nel territorio della Cina del sud per il temibile virus della H7N9 dopo la comparsa di nuovi casi a inizio dicembre.
Come avevamo già annunciato lo scorso 7 dicembre, il primo caso umano di influenza aviaria H7N9 è stato rilevato il 2 dicembre. Il paziente di 80 anni, secondo caso confermato ad Hong Kong, aveva mangiato pollame durante un soggiorno in Cina, a Shenzhen, attraverso il confine. Il paziente, soffriva comunque di altri problemi di salute.
Il primo caso di influenza aviaria riguardava una donna di 36 anni, un dipendente interno indonesiano che faceva frequenti viaggi tra Hong Kong e Shenzhen.
Dopo la rilevazione dei due casi, Hong Kong aveva già comunque rafforzato i controlli sanitari alle frontiere, con il personale di salute aggiuntivo distribuito per effettuare controlli di temperatura sui viaggiatori arrivo. Addirittura le stazioni di confine sono già dotate di sistemi di imaging termici.
Il territorio è particolarmente attento alla diffusione del virus dopo l'epidemia SARS (sindrome respiratoria acuta grave) nel 2003, rendendo 299 morti e contagiato circa 1.800 persone.
In totale, sono stati registrati circa 140 casi umani di H7N9 in Cina dal mese di febbraio con 45 morti, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Un'altra notizia che Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ritiene utile pubblicare nella costante opera d'informazione a tutela della salute e di turisti e viaggiatori riguarda quanto annunciato in data di ieri dal Ministero della salute Saudita che sul suo sito web ha comunicato la morte di una persona a causa del temibile coronavirus mari. Questo decesso è il 57esimo nel Regno dall'inizio dell'epidemia.
Il Ministero ha dichiarato che si tratta di un saudita di 73 anni, che soffriva di diverse malattie croniche. È deceduto a Riyadh, dove sono stati registrati quattro nuovi casi di coronavirus mari.
Un saudita di 57 anni, affetto da malattie croniche e un'altra saudita di 27 anni, impiegata nel settore della sanità, così come due stranieri residenti, una donna di 43 anni e un uomo di 35 anni, che lavorano nel settore ospedaliero.
Il Regno, risulta essere al momento il paese più colpito da questo ceppo del coronavirus, avendo registrato, secondo il ministero, un totale casi 141, tra cui 57 morti, dallo scoppio della malattia più di un anno fa.
Nella sua ultima valutazione del rischio pubblicata giovedì sul suo sito Web, l'Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) indica che sono stati confermati in laboratorio 166 casi di contaminazione da virus in tutto il mondo, tra cui 71 morti.
Il Coronavirus mari appartiene alla famiglia del virus responsabile per la sindrome acuta respiratoria (SARS), che aveva causato quasi 800 morti in tutto il mondo nel 2003.
Ma se è un modo, almeno apparente di far girare un economia in crisi da anni, perché alla fine la pressoché totalità degli utili finisce nelle casse delle multinazionali dell'elettronica e della telefonia, in realtà non si stanno comprendendo gli effetti sociali specie in termini di sviluppo cognitivo, relazionale ed educativo sull'ultima generazione di italiani.
Ed oggi, tablet e smartphone, certamente il must del regalo di Natale 2013, sono nel mirino degli esperti che stanno iniziando ad evidenziare i pericoli che questi oggetti tecnologici possono riguardare i più piccoli. Anche perché la loro facilità di utilizzo è tale, che bambini piccolissimi, anche di 3 anni o meno, sono in grado di accedere agevolmente alle funzioni di base ed utilizzarli.
Il fenomeno più preoccupante, peraltro, è da rinvenire nel comportamento dei genitori che mettono a disposizione dei propri figli tali apparecchi per tenerli a bada e non doverli gestire e quindi educare. Un dato che, se si somma ai momenti che li si abbandona davanti alla tv o ai videogiochi, lascia ben poco al tempo necessario da dedicare all'educazione della prole per avviarla alla vita.
Dimitri Christakis, medico dell'ospedale pediatrico di Seattle, ha evidenziato che "Niente è però più importante per lo sviluppo sociale del bambino del tempo che passano con i genitori".
Se è vero che i giochi hanno valore educativo - evidenzia il medico - ma se si usa il tablet solo per guardare video allora non vi è alcuna differenza con la televisione.
Né ad oggi sono stati dimostrati eventuali benefici di uno schermo per lo sviluppo dei bambini, ed anzi, troppo tempo davanti alla TV è stato connesso a problemi comportamentali e un ritardo nello sviluppo sociale.
In attesa di studi più approfonditi, che probabilmente arriveranno tra anni e quindi troppo tardi per comprendere i reali effetti di questo fenomeno di massa sulle nuove generazioni, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si unisce al coro di preoccupazione degli esperti, rivolgendo un appello a tutti i genitori affinché evitino di lasciare in balìa di questi strumenti i propri piccoli, cercando di riservare ogni momento utile della giornata a dedicarsi a loro in maniera quanto più tradizionale è possibile.
Mangiare noccioline in gravidanza può ridurre il rischio di allergia nei bambini. Lo dice uno studio americano
I bambini sarebbero a basso rischio di allergie da arachidi e noci se le loro mamme mangiano più frutta a guscio durante la gravidanza. Una scoperta che secondo i ricercatori rafforza i recenti pareri canadesi di non evitare noccioline in gravidanza per le donne che possono mangiare questa fonte proteica.
All'inizio di questo mese, la Canadian Paediatric Association ha concluso che non ci sono prove che evitare latte, uova, arachidi o altri potenziali allergeni durante la gravidanza aiuta a prevenire le allergie nei bambini, ma che i rischi di malnutrizione per la madre e il potenziale danno per il bambino può essere significativo .
Nel numero online di lunedì della rivista JAMA Pediatrics, i ricercatori hanno cercato di chiarire esaminando le statistiche di più di 8.000 bambini nati da donne che partecipano al Nurses Health Study II in corso sulla dieta e le abitudini di salute.
Il dottor Michael Young dell'Ospedale Pediatrico di Boston e i suoi co-autori hanno identificato 308 casi di qualsiasi allergia alimentare, di cui 140 allergie alle arachidi o frutta a guscio come noci, mandorle, pistacchi, anacardi, noci pecan, nocciole, noci macadamia e noci del Brasile.
Dei bambini allergici a noci, 50 avevano le madri che erano allergici a noci, e 82 no.
Gli studiosi hanno scoperto che se una madre aveva mangiato cinque o più volte al mese arachidi o frutta a guscio, il rischio del suo bambino di sviluppare un allergia alle noci è stata ridotta. Ciò non riguardava i bambini figli di madri che erano allergiche alle arachidi o di altri tipi di frutta secca.
Gli autori della ricerca hanno concluso che "Il nostro studio supporta l'ipotesi che l'esposizione precoce allergica aumenta la tolleranza e riduce il rischio di allergia alimentare infanzia",.
Lo studio non può dimostrare un rapporto di causa-effetto. Ad esempio, madri che avevano mangiato più frutta a guscio erano anche più propensi a consumare frutta e verdura ad alto contenuto di antiossidanti. I ricercatori hanno detto che è possibile che una maggiore esposizione a antiossidanti nel grembo materno offre una protezione contro le allergie alimentari.
Lo studio ha riguardato solo la "storia" materna, ha detto Young, per il quale sembra essere più rilevante ai fini dell'eredità dell'allergia rispetto a quella dei padri.
Due pediatri hanno esaminato in modo indipendente le cartelle cliniche ed i risultati dei test cutanei di allergia per confermare i casi di allergia e rimuovere i falsi positivi come l'intolleranza al lattosio.
L'allergia alimentare colpisce un bambino su 13 negli Stati Uniti e quasi il 40 % delle persone colpite hanno una storia di reazioni gravi, potenzialmente letali, ha detto il dottor Ruchi Gupta della Northwestern University di Chicago, in un commento sulla rivista. Ed ha specificato che una volta che i medici avranno una migliore comprensione del perché, essi saranno in grado di dare più specifiche raccomandazioni preventive.
Ed ha concluso che "Per ora, però, le linee guida si distinguono: le donne incinte non dovrebbero eliminare dalla loro dieta la frutta a guscio come le arachidi che sono una buona fonte di proteine e forniscono anche l'acido folico, che potrebbe evitare a difetti del tubo neurale e la sensibilizzazione alla frutta secca. Così, per fornire una guida al fine di rispondere alla vecchia domanda 'Mangiare o non mangiare?', le mamme incinte dovrebbero sentirsi libere di frenare le loro voglie con una cucchiaiata di burro di arachidi! ".
Lo studio è stato finanziato dalla Food Allergy Research and Education, un gruppo no-profit con sede a New York che sostiene campagne a sostegno delle persone con allergie e ottiene finanziamenti da fonti del settore.
Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione che da anni si occupa anche di tutela della salute con particolare riguardo alle fasce più deboli ed esposte della popolazione, ha ritenuto opportuno pubblicare gli esiti dello studio in questione, perché sfata alcuni falsi miti ancorati a credenze popolari che limitano in modo significativo e quasi sempre in maniera disancorata da seri riferimenti scientifici, l'alimentazione delle donne in stato interessante.
Il 10 % delle operazioni di chirurgia estetica sono fatte dopo il divorzio. Secondo gli esperti, è un nuovo fenomeno in aumento nel tentativo di riconquistare la fiducia perduta
Circa il 10% delle persone che passano per il chirurgo plastico lo fa per "superare" una causa di divorzio, nel tentativo di riconquistare la fiducia persa e darsi un'altra possibilità. Va bene dal psicologo, ma è meglio anche bello!
Secondo il chirurgo spagnolo Javier de Benito, direttore medico della IDB, è un nuovo fenomeno che non si era visto prima ma che ora sta prendendo piede in maniera crescente,
Il medico opera nell'Istituto all'interno dell'ospedale universitario Chiron Dexeus di Barcellona e annualmente tratta più di 1.000 pazienti, ed è stato riconosciuto dall'editore Taschen, nel suo libro di chirurgia estetica, tra i dieci migliori chirurghi plastici nel mondo.
Secondo il chirurgo si assiste fino al 9% degli uomini e l'11% delle donne che vengono a praticare qualsiasi tipo di trattamento chirurgia o estetica con l'obiettivo quasi ossessivo di cambiarsi quando normalmente hanno sopportato per anni.
Essi ritengono che tale rinnovamento possa dare loro 'fiducia' nel tempo specie se hanno deciso di darsi una chance con un nuovo partner, nonché per stare meglio con il loro ambiente e, soprattutto, "aumentare un'autostima che chiaramente è stata aggredita da processi quasi sempre traumatici, dove uno dei due lascia l'altro".
Il dottore dice che capita spesso che i pazienti che chiedono "un cambiamento totale, quando nella maggioranza dei casi non è necessario".
Non si tratta, di una semplice curiosità, ma tale statistica, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", dimostra come sta cambiando la società.
MERCATOPOLI FIRENZE CAREGGI:
L'USATO DI QUALITÀ RADDOPPIA!
Arriva a Firenze il secondo punto vendita dell'usato firmato Mercatopoli. Mercatopoli Firenze Careggi, il negozio dell'usato innovativo, rivoluziona il concetto di mercatino e sposa, con Raffaella, il suo stile vintage e un tocco romantico e retrò.
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Mercatopoli raddoppia anche a Firenze. Il negozio dell'usato che ha rivoluzionato la tradizionale idea di mercatino, dopo il primo punto vendita in zona Legnaia, ha aperto dunque un emporio anche in zona Careggi.
Mercatopoli Firenze Careggi è molto più di un mercatino, organizzato in modo romantico e con un tocco di femminilità che la nuova affiliata del network nazionale Mercatopoli ha saputo dargli.
Si chiama Raffaella, ha una lunga esperienza nel mondo del design e una passione sfrenata per il vintage e tutto ciò che è ricercato. In poche parole, questa è la nuova affiliata del franchising di negozi dell?usato Mercatopoli. "Viaggiavo nei mercatini e ne apprezzavo l'unicità. Il sogno di averne uno mio, ma con un'impronta davvero diversa, è arrivato con Mercatopoli. Ora spero che mi possano riconoscere e identificare per un genere di negozio particolare, che sappia far vivere gli oggetti. Non sarà il solito spazio di articoli di seconda mano" ci racconta, a pochi giorni dall?apertura.
Mercatopoli Firenze Careggi funziona ormai da qualche settimana, ha fatto un evento inaugurale in stile vintage e sta pensando a tante iniziative per il nuovo anno. Mercatopoli, infatti, ha saputo rivoluzionare il concetto di tradizionale mercatino dell'usato con proposte fresche e moderne. I negozi del marchio sono gestiti da personale attento al cliente, sia esso compratore che venditore. La trasparenza e la cortesia, d'altronde, sono di casa, fin dal primo approccio.
Il sistema Mercatopoli consente di portare in vendita quello che non si usa più realizzando denaro in contanti. All'atto della registrazione a Mercatopoli viene rilasciata una card che consente di monitorare l'andamento delle proprie vendite anche online, con avvisi regolari sui rimborsi o sui prodotti in scadenza. Da Mercatopoli, infatti, la merce rimane esposta al prezzo concordato con il venditore per 60 giorni, dopo di che vengono applicati gli sconti a seconda del valore iniziale, come concordato sul mandato di vendita. Fa eccezione l'abbigliamento, che rimane esposto per 60 giorni e non va mai in sconto, per dare sempre nuova vita al reparto e poter seguire l?andamento delle stagioni.
Quanto si risparmia a Mercatopoli? In un negozio dell'usato come Mercatopoli Firenze Careggi, a fronte di moltissimi prodotti di qualità, si arriva a risparmiare anche il 70% rispetto al nuovo. Il mondo dell'usato è in crescita e sta entrando sempre di più nel modo di relazionarsi con i consumi degli italiani.
Scegliere l'usato consente di ridurre gli sprechi e aiutare l'ambiente, cosa su cui punta moltissimo il marchio. Quanti oggetti possono avere nuova vita prima di trovare la via della discarica? Pensiamoci bene, e ne scopriremo davvero molti.
Scegliere Mercatopoli è anche questo: dare un nuovo corso all'economia, con un occhio attento all'ambiente.
Mercatopoli Firenze Careggi si trova in via delle Panche, 131/E. Il numero di telefono del punto vendita è 055 430302 ed è possibile approfondire la conoscenza del negozio sul sito internet di Mercatopoli Firenze Careggi o sul sito nazionale di Mercatopoli. .
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La 'parrucca rosa' di 'Got talent' diventa un dolce natalizio
Rossella Regina trasformata in un 'topper' da una promettente cake designer
Un Natale veramente unico, quello alle porte, per la 'parrucca rosa' più celebre del piccolo schermo, Rossella Regina, fortunatissima finalista calabrese d'adozione bolognese di 'Italia's got talent' 2013 che mai avrebbe immaginato, qualche giorno fa, di vedersi recapitata una vera e propria opera d'arte dolciaria raffigurante la scenografia della sua finale di 'Italia's got talent' con tanto di protagonista, alias se medesima. Si tratta della spettacolare sorpresa firmata dalla cake designer palermitana Tiziana Vaglica, strenue fan di Rossella.
Quando mi sono vista recapitare un pacco così gigantesco – ci confessa la 'voce ironica' di 'Got talent' 2013 – ipotizzavo il solito omaggio culinario natalizio da parte dei consueti benefattori, ma non avrei mai e poi mai immaginato di trovar me medesima dentro, in scala, e, soprattutto, in assetto 'talentiano'!!! E' stata la più bella sorpresa che abbia mai ricevuto in tutta la mia vita!!! – conclude entusiasta la cantante-showgirl.
Adagiata in un conchiglione dorato pieno di palloncini bianchi, con tanto di microfono, inconfondibili occhiali-gatto ed un elegantissimo abito rosso: è così che Rossella Regina ha folgorato, a primo acchito, giudici e pubblico della celeberrima trasmissione Mediaset, finalizzando l'opera con un'impeccabile esibizione di un medley di Mina ('Vorrei che fosse amore' e 'Come tu mi vuoi'), ritmato da comici intercalari.
Ed è proprio a questa immagine che l'ottima cake designer Tiziana Vaglica si è ispirata per la realizzazione di quella che è oggettivamente una vera e propria piccola opera d'arte recante, al posto della dicitura 'Italias got talent', quella più a tema con le festività del periodo 'Italia's got Xmas'.
Seguo 'Italia's got talent' da anni ma le esibizioni di Rossella mi hanno colpita troppo – ci rivela Tiziana – così la ho contattata tramite social networks e dopo aver avuto la fortuna di scambiare quattro chiacchiere con lei, ho maturato l'idea di sorprenderla con un cake topper personalizzato.
21 le ore di lavoro che Tiziana ha dedicato al 'topper', come lo si definisce in gergo, realizzato con gum paste e pasta Laped, entrambe specifiche per la modellazione di elementi decorativi 3D. Una passione per il cake design, insomma, quella di Tiziana, che sboccia, per caso, negli ultimi tre anni, ma che diventa totalizzante, oltre che una vera e propria arte, in abbinata alla sua formazione artistica, che, a posteriori del Liceo, spazia dalla lavorazione di ceramiche al restauro alla pittura su tela e legno.
Velleità artistiche a parte, comunque, Tiziana si definisce una cake designer autodidatta: Mi sono formata su libri e riviste inglesi – ci dice - e il mio più grande sogno nel cassetto è rappresentato dal poter avere un'opportunità presso l'Accademia Peggy Porschen di Londra.
Un augurio che anche l'omaggiata finalista 'ancora shockata dalla visione' - come ci tiene lei stessa a farci sapere - rivolge all'eccellente cake designer.
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La donna di oggi, spende in media 12 ore e 4 minuti ogni settimana per migliorare il proprio aspetto, dicono i ricercatori che hanno effettuato uno studio su 2.000 donne, commissionato da Invista, proprietario di Lycra.
Se si calcola su base annua si raggiunge fino a un sorprendente 627 ore e 28 minuti – quasi un intero mese.
Non si perde tempo a scegliere cosa indossare. La donna spende in media 50 minuti del proprio tempo alla settimana per scegliere cosa mettersi addosso, ma anche di più se si considerano i minuti persi, circa un'ora e 32 minuti alla settimana, per preoccuparsi se ciò che è stato scelto sembra ancora buono.
Le preoccupazioni che riguardano il peso sono una preoccupazione comune per molte donne.
Nove ragazze su 10 selezionano sempre un vestito che nasconde parti del loro corpo, che non amano più.
Oltre all'abbigliamento le principali preoccupazioni comuni includono la paura di essere troppo grasse o troppo esili, troppo gonfie, la pelle "brufolosa" o pallida o i capelli crespi.
Anche la biancheria intima può presentare problemi, con le donne che ci mettono fino a 39 minuti alla settimana per scegliere quella più appropriata.
Non si tratta solo di curiosità, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ma tali tempi ci fanno capire come la donna moderna, nonostante i ritmi frenetici della vita quotidiana ci tenga ancora al proprio aspetto, forse anche troppo.
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