La  nuova edizione della Doppia Piramide Alimentare Ambientale, il modello  grafico elaborato dalla Fondazione Barilla Center for Food &  Nutrition, presentata alla seconda edizione del Festival del Giornalismo  Alimentare di Torino. 
Un “Elisir di lunga vita” che impatta poco  sull’ambiente e anche sul portafogli. 
Ma per combattere i paradossi del  cibo e sostenere il Pianeta servono gesti concreti e una maggiore  consapevolezza, così BCFN insieme alla Fondazione Thomson Reuters  presenta il Food Sustainability Media Award, che premia chi - tra  giornalisti professionisti e talenti emergenti - saprà meglio raccontare  i paradossi e le sfide del cibo. 
E’  la dieta Mediterranea uno dei modelli alimentari migliori per prendersi  cura della propria salute e anche dell’ambiente, tanto da poter essere  definito come una sorta di “elisir di lunga vita”. 
Uno studio  scientifico ha mostrato che scegliere questa dieta può incidere in  maniera determinante anche sulla longevità, con un impatto che può  essere paragonabile a quello che si osserva tra fumatori e non fumatori. 
Insomma, un’alta aderenza a questa dieta, rispetto a chi adotta altri  modelli alimentari, può tradursi in circa 4,5 anni di aspettativa di vita in più, permettendo allo stesso tempo di ridurre anche il nostro impatto ambientale.  
La Doppia Piramide Alimentare Ambientale è il modello elaborato dal Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), presentato alla seconda edizione del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino,  che affianca alla classica piramide alimentare (i cui principi  coincidono con quelli della dieta mediterranea) una nuova piramide  (capovolta) “ambientale” nella quale gli alimenti vengono classificati  in base alla loro impronta ecologica (Ecological Footprint), ossia  l’impatto che la loro produzione può avere sull’ambiente.
E al Festival  di Torino si parlerà anche dell’importanza che i media hanno nella  diffusione di informazioni che riguardano l’impatto che le scelte  alimentari che compiamo hanno sull’ambiente, oltre che sulla salute. 
A  questo argomento la Fondazione BCFN ha dedicato il Food Sustainability Media Award ( www.goodfoodmediaaward.org),  un premio – organizzato in collaborazione con la Fondazione Thomson  Reuters - destinato a giornalisti, blogger, freelance e singoli  individui che vogliono presentare (entro il 31 maggio) i propri lavori,  sia inediti che già pubblicati, per far luce sui paradossi del sistema  alimentare e proporre soluzioni concrete per combatterli. 
LA DIETA MEDITERRANEA, MODELLO ALIMENTARE CHE FA BENE ALLA SALUTE E ALL’AMBIENTE
La  Dieta Mediterranea rappresenta un esempio di modello alimentare che  abbina dei benefici per la salute a un basso impatto sull’ambientale. 
Seguire questo modello, anche in Italia, risulta ormai un’esigenza visto  che - nonostante nel nostro Paese  si registrino gli abitanti più longevi e magri d’Europa - è ormai  evidente un progressivo distacco da questo modello alimentare,  soprattutto tra i più giovani, che rischia di veder cambiare le cose. 
Oggi quasi 2 bambini italiani su 10 hanno problemi di peso mentre quasi un bambino su dieci è obeso,  con uno dei tassi più alti in Europa. Inoltre, soltanto 1 bambino su 10  fa attività fisica in modo adeguato per la sua età e gli adulti non  sono da meno, visto che uno su tre può essere definito sedentario.  
Se  uniamo questi due elementi e li proiettiamo in un quadro futuro,  appaiono chiare possibili ricadute anche sul tasso di incidenza, a  livello globale, di malattie, come diabete (con un nuovo caso ogni 7 secondi nel 2014), patologie cardiache (che rimangono la prima causa di morte al mondo con 15 milioni di decessi nel 2015) e patologie croniche (che determinano il 60% dei decessi nel mondo). 
Ma, come detto, quello  che mettiamo quotidianamente nel piatto impatta anche sull’ambiente e  lo fa più di trasporti, riscaldamento degli edifici e utilizzo di  energia elettrica. Tra questi, in termini di emissioni di gas serra è il cibo a dare il contributo maggiore al cambiamento climatico, con il 31% del totale, superando il riscaldamento (23,6%) e i trasporti (18,5%)[3].  
“Il  tema dell’alimentazione è ampio e complesso, non può essere visto solo  dal punto di vista di “ciò che decidiamo di mangiare”, ma deve essere  inquadrato anche considerando il “come” il cibo viene prodotto”, ha spiegato Katarzyna Demska ricercatrice di BCFN intervenendo al Festival del Giornalismo Alimentare. 
“Secondo i dati emersi dal Food Sustainability Index (FSI) - indice che rivoluziona la visione del cibo come lo conosciamo e che, per la prima volta, analizza  le scelte alimentari del pianeta non solo sulla base del “gusto”, ma  anche del valore complessivo che il cibo rappresenta, in un ranking di 25 Paesi analizzati, rappresentanti oltre i 2/3 della popolazione mondiale e l’87% del PIL globale – l’Italia arriva sesta,  dopo Francia, Giappone e Canada, tra i Paesi dove l'agricoltura è più  sostenibile, si spreca meno il cibo (e si adottano politiche innovative  per combattere lo spreco) e si mangia in modo più equilibrato, senza  eccessi e carenze, attenti alla propria salute e a quella del pianeta. Eppure  ancora molto può essere fatto in termini di spreco alimentare del cibo a  livello domestico o ancora per quanto riguarda l’impiego di acqua, dove  ad una ricca disponibilità naturale di questo elemento sulla quale  possiamo contare, si contrappone un elevato impatto ambientale  sull’acqua delle produzioni agroalimentari e una scarsa sostenibilità  ambientale del prelievo idrico in agricoltura”. 
FOOD SUSTAINABILITY MEDIA AWARD, UN PREMIO PER CHI RACCONTA I TRE PARADOSSI DEL CIBO
La  Fondazione BCFN lavora da sempre per diffondere una cultura  dell’alimentazione che tenga conto sia di ciò che fa bene alla nostra  salute sia di ciò che rispetta il nostro Pianeta. Proprio per  sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, BCFN presenta alla  seconda edizione del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino il Food Sustainability Media Award (www.goodfoodmediaaward.org),  un premio – organizzato insieme alla Fondazione Thomson Reuters -  destinato a giornalisti, blogger, freelance e singoli individui che  vogliono presentare i propri lavori, sia inediti che già pubblicati,  legati alla sicurezza alimentare, alla sostenibilità, all’agricoltura e  alla nutrizione. Saranno accettati, fino al 31 di maggio articoli, video e foto che puntano a far luce sui paradossi del sistema alimentare,  denunciando e proponendo soluzioni per combattere la coesistenza di fame  e obesità, lo spreco alimentare e lo sfruttamento della Terra. 
“Questo premio nasce per mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica e punta a  far luce sui paradossi del sistema alimentare, ma anche a valorizzare  chi propone soluzioni per contrastare la coesistenza di fame e obesità,  lo spreco alimentare e lo sfruttamento della Terra. Perché solo dando  visibilità a questi temi potremo vincere le sfide che ci aspettano da  qui ai prossimi anni e perché se riusciremo a far passare un messaggio  semplice come “mangiare meglio, mangiare meno, mangiare tutti”  riusciremo anche a fare passi in avanti concreti per raggiungere gli  obiettivi che ci siamo posti” ha spiegato Elena Cadel di BCFN, intervenendo alle tavole rotonde del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino.
Il  premio si propone di focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica e  stimolare il dibattito sulla questione della sostenibilità alimentare,  coinvolgendo un’audience ampia e internazionale. In particolare, il Food  Sustainability Media Award si propone di far luce su tre paradossi che  interessano il sistema alimentare mondiale:
•       Fame vs obesità – perché per ogni persona malnutrita nel mondo ce ne sono due che sono obese o sovrappeso
•       Cibo vs Carburante – perché un terzo del raccolto di cereali viene utilizzato per dare da  mangiare agli animali o per produrre i biocarburanti, nonostante il  problema della fame e della malnutrizione
•       Spreco vs Fame – perché ogni giorno vengono sprecati 1.3 miliardi di tonnellate di  cibo commestibile, quattro volte la quantità necessaria a sfamare 795  milioni di persone malnutrite in tutto il mond
Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition 
La  Fondazione BCFN è un centro di ricerca multidisciplinare che analizza  le cause e gli effetti che le relazioni economiche, scientifiche,  sociali e ambientali hanno sull’alimentazione. Produce contenuti  scientifici che possono essere utilizzati per informare ed aiutare le  persone ad una scelta responsabile per quanto riguarda alimentazione,  nutrizione, salute e sostenibilità.  
 BCFN, Eating Planet, dati relativi alle emissioni di gas serra delle famiglie europee, p. 115-116. Cfr, Tukker A., B. Jansen, Enviromental Impacts of Products.