Cerca nel blog

giovedì 6 agosto 2015

Farmaci epatite C e Regione Toscana. Difficolta' e disperazione/demagogia? Che fare? Forse col coraggio...

Firenze, 6 Agosto 2015. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha fatto sapere (1) di avere inviato una denuncia alla Procura della Repubblica e all'Antitrust contro alcune aziende farmaceutiche perche' non hanno partecipato (tranne una) a delle gare regionali per un farmaco in grado di curare l'epatite C. Farmaco molto costoso in Italia e nel mondo (2), i cui limiti massimi posti dalla Regione (3), non sono sembrati interessanti per chi produce questo farmaco, e anche chi vi ha partecipato ha presentato condizioni economiche superiori facendo riferimento ai costi fissati dall'Aifa/Ministero Salute (4). Alla base c'e' quindi anche un diverso approccio economico e sociale della Regione Toscana rispetto al ministero. Immaginiamo che per entrambi economicamente convenga spendere per un farmaco che non continuare a tenersi questi malati senza curarli (e spendere non si sa quanto e fino a quando). Il ministero, visti i costi, fa delle graduatorie per chi puo' essere curato o meno. Per il presidente Rossi, invece, tutti i malati devono essere curati, e quindi il prezzo d'acquisto del farmaco deve essere piu' abbordabile.
Ed ecco quindi -intento nobile- la denuncia del presidente toscano alle autorita' giudiziale e della concorrenza.
Intento nobile, ma -a nostro avviso- inutile in questi termini. Il presidente toscano, nelle denunce contro chi non ha partecipato alle gare o ha presentato offerte troppo alte, parla di "... omissione di cura, lesione all'integrita' psico-fisica e alterazione anatomico-funzionale dei pazienti". Vedremo i risultati di queste denunce. Ma abbiamo buone ragioni per credere che verranno archiviate. A meno che i nostri giudici e i nostri guardiani della concorrenza e del mercato non decidano di stravolgere la nostra economia che, pur se non e' proprio quella che si puo' definire libera, comunque ci sembra che non costringa nessuno a mettere a disposizione del bene pubblico i frutti del proprio ingegno e della propria operosita'. E quindi? Il presidente Rossi si sara' fatto avanti con un'iniziativa tra il disperato e la demagogia, e il problema rimane. Per chi e' malato e per le finanze pubbliche che continuano a mantenere malati incurabili.
Che fare? In gioco ci sono le vite di milioni di persone in Italia e nel mondo (oltre 26.000 -i casi noti- in Toscana).  Per noi ci vorrebbe coraggio e determinazione, anche forzando le proprie funzioni istituzionali. Se questo farmaco in India, per esempio, costa solo 600 euro, perche' non lo si acquista in quel Paese? Ok, facile a dirsi... quasi impossibile a farsi...: accordi commerciali, leggi nazionali e non, veti e contro-veti di brevetto e di mercato, costi della vita diversi, etc.. Un casino, insomma! Ma non e' forse con le forzature del presente, con la disponibilita' di alcuni coraggiosi a infrangere norme e accordi in nome della salvezza delle vite, che si fa anche politica e storia?
E' disponibile il nostro presidente toscano a far da alfiere a questo baluardo? O bisognera' aspettare qualche privato altruista e coraggioso che (come fanno con le navi degli aborti al largo delle acque territoriali di quei Paesi dove le interruzioni di gravidanza sono punite), arrivi al largo delle nostre coste e, comprati questi farmaci sempre in India, li distribuisca ai malati che arrivano li' in barca per prenderli? Oppure -peggio e molto piu' probabile- bisognera' aspettare il mercato clandestino con tanto di trafficanti e spacciatori?
Non ci sembra di essere tanto irriverenti. Del resto, se la politica non serve al bene dei viventi, a che serve?

(1) quotidiano La Repubblica, cronaca Firenze del 06/08/2015
(2) si va dai 61.000 euro degli Usa ai 600 dell'India... tant'e' che, da poco, un malato italiano ha fatto sapere di essersi trasferito in India per curarsi, ed e' guarito.
(3) 3.300 euro
(4) 27.000 mila euro

Vincenzo Donvito, presidente Aduc




--
www.CorrieredelWeb.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter, e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Viceversa, sostenendo una politica volta alla libera circolazione di ogni informazione e divulgazione della Conoscenza, ogni articolo pubblicato sul CorrieredelWeb.it, pur tutelato dal diritto d'autore, può essere ripubblicato citando la legittima fonte e questa testata secondo quanto previsto dalla licenza Creative Common.
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.