Roma – L'11 luglio 2017 per la prima volta il Comitato Nazionale Associazioni Parkinson è stato  ricevuto al Ministero della Salute. L'incontro è un fatto  storico perché negli ultimi vent'anni le associazioni di  parkinsoniani non sono mai state riunite in un'unica organizzazione.
"Un incontro molto positivo – ha  dichiarato Giulio Maldacea, promotore del Comitato Nazionale  Associazioni Parkinson - perché lo staff del ministro Lorenzin ha  ascoltato con interesse ciò che avevamo da raccontare: il Parkinson  non è più solo una malattia che colpisce gli anziani, infatti, sono  sempre di più i giovani a cui viene diagnosticato. Uomini e donne di  30/40 anni, nel pieno dell'attività professionale, spesso con figli  piccoli, sono costretti a rallentare i ritmi della loro vita, subendo  spesso pesanti ridimensionamenti sul posto di lavoro e senza un  riconoscimento adeguato di disabilità per una malattia che può  essere molto invalidante".
La mancanza di una terapia uniforme a  livello nazionale, la difficoltà del reclutamento dei medicinali, il  riconoscimento di efficaci tutele lavorative e di una adeguata  invalidità, l'emersione delle situazioni illecite che comportano  danni e complicazioni ai malati ed alle famiglie (spesso costretti a  subire estenuanti procedure burocratiche e controlli capziosi): sono  le principali criticità che i malati e le loro famiglie devono  affrontare quotidianamente.
Insieme al Comitato, ha partecipato  all'incontro al Ministero anche Gianni Pezzoli, presidente della  Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, che ha rivelato gli  ultimi dati disponibili, anche se non ufficiali, relativi ai malati in Italia: in base alle vendite dei farmaci sarebbero  circa 600 mila i malati di Parkinson e parkinsonismi. Le ultime stime relative alla  fine degli anni '80, in possesso anche del Ministero, riportano la  presenza di 230 mila malati nel nostro Paese.
Entro il 31 settembre il Comitato Nazionale Associazioni Parkinson presenterà al Ministero un rapporto sulla situazione dei malati di Parkinson in Italia, che evidenzierà le criticità e le possibili soluzioni per aiutare i pazienti. 
Durante l'incontro il Comitato ha  offerto la propria disponibilità al Ministero per avviare una  collaborazione finalizzata a creare un sistema virtuoso in sostegno  dei malati per far fronte assieme ai problemi che ogni paziente  affronta con difficoltà (accompagnamento alle terapie riabilitative,  reperimento medicine, assistenza domiciliare, etc...), ma che, grazie  alla rete delle associazioni volontarie dei parkinsoniani, diffuse a  macchia di leopardo sul territorio nazionale, possono essere superate  con il supporto della Sanità pubblica.
Oggi il Comitato ha incontrato anche  alcuni esponenti dello staff dei Ministri dei Trasporti e per gli  Affari Regionali con delega alla Famiglia.
ll Comitato Nazionale Associazioni  Parkinson è nato da pochi giorni e riunisce le principali  organizzazioni italiane che da anni si occupano di questa malattia:  Associazione WeAreParky, Associazione AIGP, Parkinson Italia,  Associazione Italiana Parkinsoniani.
La malattia di Parkinson, diagnosticata  per la prima volta 200 anni fa, è una  malattia neuro-degeneraiva, per la quale, ad oggi, non esiste  ancora una cura riconosciuta. 
Per rivendicare il diritto di avere  informazioni, cure e servizi equamente disponibili sul territorio  nazionale e per sollecitare una risposta esaustiva da parte delle  istituzioni è stata lanciata una campagna di raccolta firme al  seguente link: https://goo.gl/XmavUo.
Il motto 'Non siamo più pazienti' sta  a significare le urgenze, che necessitano di una risposta immediata  da parte delle istituzioni, le criticità causate dalla malattia  e soprattutto l'esigenza di migliorare la qualità di vita delle  persone con Parkinson e delle loro famiglie.
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