Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta balbuzie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta balbuzie. Mostra tutti i post

lunedì 14 dicembre 2015

Balbuzie. Sconfiggiamola insieme!

Quello della balbuzie è un problema che affligge un numero elevatissimo di persone e, nonostante si tratti di un disturbo molto diffuso, ad oggi non si è ancora riusciti ad individuare una causa certa alla base. Nel nostro Paese, però, ci sono esperti che si occupano di curare la balbuzie con metodi innovativi, ponendo al centro delle loro terapie una grande attenzione alla condizione psicologica del paziente, oltre che a quella della motricità verbale: fra essi spicca, per notorietà e per anni di esperienza, il dott. Marco Santilli, pedagogista e responsabile del Centro Specialistico per l'Eliminazione della Balbuzie dell'Associazione Italiana "La Nuova Parola".




Il dott. Santilli, ex balbuziente, si pone come uno dei maggiori esperti nel settore dei disturbi del linguaggio e della disfluenza verbale, potendo contare su una passione ventennale derivata dall'aver vissuto in prima persona tutti i problemi sociali e comunicativi causati dalla balbuzie: si tratta di un elemento che fa tutta la differenza del mondo, dato che la cura di questo problema impone necessariamente una conoscenza approfondita delle dinamiche che lo portano ad emergere, e delle conseguenze che esso causa a livello sociale.

L'importanza della componente emotiva e psicologica

Affrontare il problema della balbuzie non è un compito semplice, sia per il genitore che per lo studioso che se ne occupa: le difficoltà nel trattare le persone affette da disfluenza verbale nascono soprattutto perché il soggetto, non riuscendo a comunicare ciò che vorrebbe, tende a chiudersi, a diffidare del prossimo e a sentirsi costantemente giudicato. Non essendo un problema basato esclusivamente su un fattore genetico, esso deve essere affrontato tenendo innanzitutto conto di un delicato approccio a livello psicologico ed emotivo, che miri a rinforzare l'autostima e a realizzare una crescita personale che si avvalga del supporto di una terapia di gruppo, attraverso la quale l'individuo possa prendere coscienza di sé e delle sue qualità. Solo in questo modo il balbuziente potrà essere correttamente spinto ad affrontare di petto i suoi problemi, e ad esercitarsi con il chiaro obiettivo di re-inserirsi in quella società che, fino a quel momento, ha sfuggito per timore.

I trattamenti per affrontare la balbuzie

La componente psicologico-cognitiva è fondamentale per creare lo stimolo all'esercizio, altrettanto importante per permettere al balbuziente di superare con successo le proprie problematiche verbali. Gli esercizi fonetici e di respirazione partono dal presupposto che il soggetto balbuziente non presenta alcuna compromissione né a livello bucco-fonatorio né a livello motorio o muscolare: i problemi riguardano invece l'articolazione dei suoni, dovuti ad un irrigidimento dei muscoli fonatori e respiratori, soggetti ad un blocco causato dall'ansia da prestazione. Gli esercizi di respirazione e di rilassamento muscolare mirano proprio alla prevenzione di questo riflesso, così da rendere cosciente il balbuziente di essere in grado di comunicare: una volta che si sarà reso conto di essere alla pari con gli altri, attraverso una terapia che gli insegni l'emissione e la pronuncia corretta delle sillabe, l'esercizio quotidiano renderà più agevole prima la lettura e poi un parlato che sia fluente e privo di intoppi.

Sconfiggiamo insieme la balbuzie

Una delle cose da tenere in maggiore considerazione quando si affronta una persona con problemi di disfluenza verbale, è l'importanza dell'ambiente che lo circonda. Trattandosi di un problema soprattutto emotivo, i balbuzienti necessitano dell'appoggio non solo di un terapeuta esperto, ma anche della loro famiglia: spesso, infatti, i soggetti che balbettano sono portati ad aumentare le loro difficoltà a causa di un ambiente familiare dominato dall'ansia. In questo senso, compito dell'esperto è anche quello di sensibilizzare la famiglia e di istruire i suoi membri ad un comportamento che sia consono al percorso di guarigione del balbuziente. In questo modo, insieme all'aiuto dell'ambiente scolastico, degli insegnanti e della terapia di gruppo, si potrà aiutare la persona a superare la balbuzie e a re-inserirsi in società operando tutti insieme.



Per richiedere maggiori informazioni sul Centro Specialistico per l'Eliminazione della Balbuzie "La Nuova Parola" potete scrivere una mail a: info@marcosantilli.it oppure telefonare al numero verde 800.090.732.

venerdì 13 novembre 2015

Soluzione Balbuzie: il dott. Santilli ed il suo Metodo pedagogico.

Il dott. Marco Santilli è un pedagogista, psicologo e psicoterapeuta specializzato nel trattamento della balbuzie anche infantile. E' titolare dell'Ass. Italiana "La Nuova Parola", il centro specializzato nella cura dei disturbi del linguaggio e dell'apprendimento con 27 sedi in tutta Italia.

Negli anni ha affinato la sua preparazione e ha ideato un metodo di approccio pedagogico bivalente, che prevede sia la soluzione per il problema dell'articolazione dei suoni e quindi del linguaggio, sia del disagio psicologico alla base e conseguente al problema della balbuzie nei bambini.

Il dott. Marco Santilli titolare dell'Ass. Italiana "La Nuova Parola"
La condizione in cui si trova un bambino disfluente è difficoltosa, a cominciare dall'interazione con i suoi pari e quindi anche nella scuola.

Nonostante la spinta alla socializzazione i piccoli non riescono a trovare il modo per "controllare" e gestire questa difficoltà di parola, che non è affatto una questione patologica, ma è soprattutto di carattere emotivo e meccanico.
Il bambino quindi viene aiutato a costruire la sua rete di relazioni, ma anche la sua identità grazie alla capacità ritrovata di esprimere il suo pensiero.

Il dott. Santilli con il suo metodo è impegnato da decenni nel portare a conoscenza le famiglie della possibilità di correggere questo difetto di fonazione, intervenendo con un approccio multidisciplinare sulla "motricità" e sulle "relazioni verbali".

Il bambino anche con terapie di gruppo impara come emettere i suoni, evitando le caratteristiche ripetizioni,i prolungamenti e le esitazioni tipiche della balbuzie.
Apprende come respirare per evitare che l'aria, necessaria a produrre il suono e ad articolare le parole della frasi, rimanga "bloccata" e si trasformi invece in apnea.
Per parlare correttamente il bambino imposta il giusto ritmo e il tono rilassando la muscolatura coinvolta nell'atto del parlare.

Il rilassamento proprio della muscolatura è strettamente in connessione con il passaggio corretto dell'aria, che fluisce naturalmente senza creare quegli spasmi meccanici che bloccano il proferire delle parole.

Per quanto riguarda l'aspetto psicologico questo viene affrontato eliminando tutte quelle paure insite nella relazione discorsiva.
Il bambino infatti viene condizionato dal carico di emotività nel confronto con gli altri e riesce a imparare come gestire l'ansia da prestazione, che è alla base della "cattiva riuscita" di un approccio discorsivo.
In tal senso i progressi vedono man mano il piccolo acquistare sicurezza e rendersi conto del metodo da utilizzare.

In un primo momento impara infatti come eseguire gli esercizi che sono relativi alla nuova impostazione della pronuncia delle parole. L'esercizio comprende anche la pronuncia stessa delle sillabe che cominciano a essere proferite in modo lento ma comunque scorrevole, grazie al modello emissivo.

Il metodo pedagogico del dott. Marco Santilli, oltre alla parte discorsiva del problema, affronta anche quella della lettura, con relativa risoluzione degli eventuali problemi di rendimento scolastico e di relazione con i compagni.

Il dott. Santilli durante un corso intensivo multidisciplinare.
Per l'aspetto più prettamente tecnico l'attenzione si concentra sulla terapia cognitivo- comportamentale, perché il bambino impari come gestire le proprie emozioni.
Chi soffre di balbuzie infatti è colto da ansia, nervosismo, accentuata emotività, delusione e scoraggiamento, tanto da comportarsi tendenzialmente in modo remissivo per evitare il confronto con l'altro.

Tale approccio è evidentemente mirato a far recuperare al bambino la fiducia in se stesso, reinterpretando le esperienze negative passate e guardandole alla luce dei progressi fatti, che hanno portato alla completa padronanza del linguaggio.
L'aspetto del recupero dell'autostima è fondamentale perché possa rivalutare se stesso anche in rapporto agli altri.
In questo processo migliorativo della capacità di parlare fluentemente viene coinvolta naturalmente anche la famiglia insieme alla scuola, che favoriscono i progressi del bambino in un ménage collaborativo e proficuo.

I corsi tenuti dal dott. Santilli, che si rifanno a metodologie all'avanguardia, sono tenuti nelle 27 sedi sparse su tutto il territorio nazionale e riguardano anche il trattamento della balbuzie in età adolescenziale e adulta.

La sua esperienza nel campo della risoluzione della balbuzie lo porta a tenere dei seminari e degli incontri anche presso le scuole, attraverso l'Associazione italiana La Nuova Parola, che mira alla formazione continua anche di insegnanti e Dirigenti scolastici, che si trovano ad affrontare i problemi dell'apprendimento e dell'approccio con bambini e ragazzi che manifestano la balbuzie e difficoltà cognitive.

lunedì 19 ottobre 2015

LA BALBUZIE A SCUOLA

La balbuzie è un disordine del ritmo della parola nel quale il paziente sebbene sappia con precisione ciò che vorrebbe dire, non è in grado di farlo a causa di arresti, ripetizioni o prolungamenti della parola e del suono che nascono in maniera del tutto involontaria. 


É un problema che affligge grandi e piccoli, condizionando l'individuo nell'organizzare la sua vita sociale e demotivandolo. Il meccanismo di trasmissione del disturbo non è ancora del tutto chiaro, ma recenti studi clinici hanno rintracciato le motivazioni in una predisposizione geneticamente determinata o acquisita sulla quale si innescano dei fattori scatenanti come influenze dovute ad atteggiamenti familiari errati, traumi e condizionamenti ambientali nello stringere rapporti interpersonali.

Si è riscontrata una maggiore frequenza di ricorrenza della balbuzie in ambienti familiari eccessivamente correttivi, ansiosi e accondiscendenti.

Il disfluente spesso è una persona sensibile e socievole, molto interessata ai a rapportarsi con gli altri e a stringere amicizia: proprio per questo motivo è portato ad adottare un comportamento di difesa nei confronti della frustrazione che reca il suo disturbo e dalla difficoltà nell'esprimersi. Così diventa il contrario di ciò che vorrebbe essere e il suo atteggiamento si dirige sempre più a fondo nel mondo dell'introverso, completamente contrastato dalla sua sfera intensa, ricca ma inespressa.

Nella sua crescita il bambino attraversa diverse fasi, e il momento in cui comincia a sviluppare un senso della competenza verbale da lui percepita è all'età di 6/7 anni, in cui si rende consapevole di balbettare e l'insegnante a scuola, così come il genitore a casa, dovrà cercare di modellare il comportamento del bambino, mantenendone o accrescendone l'autostima, che è un fattore fondamentale in questa fase perchè esso comincerà a vedere una rappresentazione di sè stesso incerta, frammentata e la maggior parte delle volte svalutata, così come lo è il suo modo di parlare.

Intorno agli 8 anni il bambino disfluente sarà completamente in grado di percepire precisamente la negatività delle sue competenze verbali: questo è il momento in cui è indicato iniziare una terapia multifattoriale, cioè che vede la sincronia di 3 figure che sono il terapeuta, la scuola, e la famiglia.

Nelle 25 sedi dell’Associazione Italiana La Nuova Parola si lavora sui fattori emotivi del balbuziente, coinvolgendo gli insegnanti con una grande attenzione alla gestualità e alle differenze fra bambini; la scuola, infatti è il luogo dove un individuo cresce, apprende e impara a rapportarsi con gli altri.
Nella vita di tutti i giorni
il bambino passa la maggior parte del suo tempo a scuola e sebbene questo rappresenti un ambiente costruttivo, la dimensione sociale e il confronto con gli altri fanno si che esso vada incontro a sofferenze dello stato d'animo, frustrazioni ed esperienze poco piacevoli.



L'insegnante rappresenta il punto di riferimento dell'alunno e può intervenire sulla sua autostima sul modo di vedere il disturbo verbale: per mezzo dell'effetto pigmalione, si avrà un potere cognitivo sul bambino che può essere sfruttato facendo commenti sulla sua bravura nel parlare o raccontare storie, dandogli così un'idea positiva sulla sua parola; il beneficio si ottiene diminuendo il tasso di disfluenza verbale perchè il bambino crederà all'idea della propria parole così come è stata descritta dall'insegnante e diverrà per esso la realtà. 

Ognuno ha un proprio vissuto, caratteristiche individuali, comportamenti geneticamente determinati, condizioni sociali dell'ambiente in cui si vive e si cresce: tutti questi fattori concorrono alla soglia di tolleranza della frustrazione scatenata da un problema, e che può trasformarsi in un blocco alla capacità di esprimersi e quindi verbalizzare nelle relazioni che sono i colori e le attese di vita che un individuo ha e matura nel tempo e nei rapporti con il mondo. In una dimensione di squilibrio nasce un blocco emotivo che elimina il desiderio di parlare ed esclude l'associazione della rappresentazione verbale come manifestazione di sè.

La cooperazione con gli altri in lavori di gruppo e nelle difficoltà comuni, l'allenamento alle attività creative, l'assunzione di responsabilità e la gratificazione derivante da ciò, sono dei metodi adeguati che l'insegnante può adottare per far sentire a proprio agio il bambino. Tutto ciò per prevenire l'emarginazione e la nascita di emozioni negative che colpevolizzano gli altri della propria condizione, o la negazione di un evento spiacevole pur di non affrontarlo verbalmente, o la messa in atto di sentimenti opposti a quelli che realmente si provano.

Disclaimer

Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter, e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Viceversa, sostenendo una politica volta alla libera circolazione di ogni informazione e divulgazione della Conoscenza, ogni articolo pubblicato sul CorrieredelWeb.it, pur tutelato dal diritto d'autore, può essere ripubblicato citando la legittima fonte e questa testata secondo quanto previsto dalla licenza Creative Common.
Questa opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.