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  Promossa da 107 associazioni di 31 Paesi, torna l'8   maggio la Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico con l'obiettivo di dare voce a tutte le donne del mondo per far conoscere la neoplasia ginecologica femminile a peggior prognosi: in Italia colpisce   oltre 5.200 donne l'anno e ne uccide circa 3.200; in Emilia-Romagna nel 2016 ci sono state 414 nuove diagnosi e 273 decessi nel 2015.
 A Bologna il 5 e 6 maggio torna "Io Loto, noi lottiamo": una   rassegna dedicata a questa patologia e rivolta a tutte le donne, a cura di Loto Onlus.  
 Venerdì 5 maggio si riuniscono in un convegno scientifico importanti oncologi italiani per fare il punto sulle   nuove prospettive di cura; sabato 6 maggio un appuntamento per tutti: al centro il rapporto tra cibo e tumori, tra scienza, opinioni e mode 
 
 In   Emilia-Romagna il tumore ovarico ha colpito 414 donne nel 2016 e l'anno prcedente sono morte 273 pazienti a causa di questa patologia. Solo a   Bologna, sempre nel 2016, si sono registrati 96 nuovi casi di tumori maligni dell'ovaio, mentre i  decessi accertati nel 2015 sono stati 76 (dati dal   registro regionale "I tumori in Emilia-Romagna).
 Attualmente più di 42 mila italiane convivono con un tumore dell'ovaio. Un tumore subdolo, di cui   non si parla abbastanza; è la malattia   tumorale femminile meno conosciuta, più sottostimata, ma anche la più letale: ogni anno, in tutto il mondo, colpisce 250 mila donne e ne uccide 140 mila. Solo in Italia lo scorso anno sono stati   diagnosticati 5.200 nuovi casi e meno della metà delle donne colpite sopravvive (dati AIOM).
 Una malattia dai sintomi vaghi: la diagnosi precoce è rara e le terapie si contano sulle dita di una   mano. Il tumore ovarico sta però uscendo dall'ombra: l'8 maggio si celebra in tutto il mondo la quinta Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico:   per il Comitato   Organizzatore Internazionale, di cui Loto Onlus fa parte, ricerca, informazione e diagnosi tempestiva sono le parole d'ordine per combattere il più pericoloso dei tumori femminili. 
 A   Bologna Loto Onlus - l'associazione no profit nata con l'intento di colmare un vuoto informativo e di consapevolezza sul carcinoma dell'ovaio - organizza "Io Loto, noi lottiamo", una   rassegna nazionale dedicata a questa patologia: il 5 e 6 maggio la città ospita due giornate di approfondimento, confronto e sensibilizzazione   che coinvolgono la   comunità scientifica, le pazienti, le loro famiglie e tutte le donne.
 Per capire l'aggressività del tumore ovarico è sufficiente sapere che solo il 45% delle donne colpite sopravvive nei primi 5   anni dalla diagnosi. Le ragioni di questo basso tasso di sopravvivenza sono sostanzialmente due.  
 Innanzitutto il tumore ovarico nel 75% dei casi viene diagnosticato quando è già in stadio avanzato,   perché la malattia inizialmente si accompagna a sintomi così aspecifici da essere confusi con malesseri meno gravi: dolori e gonfiore addominale persistente, la necessità   di urinare spesso, fitte   alla pancia, stipsi o difficoltà digestive, ma anche mancanza di appetito e la sensazione di essere subito sazie. Sono sintomi generici e comuni, ma se durano da tempo (ogni giorno per un paio di   settimane e per due o tre mesi consecutivi), o se non sono mai stati presenti, è meglio rivolgersi al medico per un controllo. In secondo luogo, ad oggi per il tumore ovarico non esistono strumenti di   prevenzione, come il pap test per il tumore dell'utero, né esistono test di screening per la diagnosi precoce, come la mammografia per il tumore al seno.  
 Tuttavia, una maggiore attenzione   ai primi   segnali può portare a una diagnosi tempestiva che aiuta a individuare e a curare il tumore a uno stadio iniziale, con buone prospettive di guarigione.  
 "Io Loto, noi lottiamo": due giornate, 20 esperti, un convegno e un incontro aperto a tutti La rassegna si apre venerdì 5 maggio con il   convegno scientifico "Tumori dell'ovaio 2017: strategie attuali e prospettive future": importanti oncologi italiani si riuniscono all'Hotel Aemilia di Bologna (via   Zaccherini Alvisi,   16) con l'obiettivo di fare il punto sulle nuove prospettive di cura per le donne con tumore ovarico.  
 Introduce Claudio Zamagni, Responsabile dell'Oncologia Medica Addarii del Policlinico di   Sant'Orsola a Bologna e Direttore del Comitato Scientifico di Loto Onlus. 
 Dalla comunità scientifica al grande pubblico: sabato 6 maggio tutte le donne sono invitate   nell'Aula magna di Santa Cristina dell'Università di Bologna (via del Piombo, 5 dalle 9.30 alle 13.30) dove si parla di "Cibo e tumori: tra scienza, opinioni e mode".  
 Una mattinata   di confronto guidata da oncologi, nutrizionisti, psicologi esperti sui corretti stili di vita e alimentari. Scegliere un cibo sano non è solo questione di grassi e di calorie: l'alimentazione incide   in modo rilevante sulla nostra salute e una dieta sana ed equilibrata è in grado di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, metaboliche e anche di alcuni tumori.   
 Ma in che modo il cibo   interagisce col nostro organismo e aumenta o riduce il rischio di un tumore?  Nel corso dell'incontro l'argomento verrà discusso con relatori qualificati per cercare di fare chiarezza sui   tanti   luoghi comuni, sulle tante imprecisioni e illusioni che al giorno d'oggi vengono diffuse sul tema della nutrizione; con i professionisti del mondo della grande distribuzione e del biologico, verranno   anche approfondite le caratteristiche che deve avere la produzione sostenibile di cibo sano. 
 Per info: http://www.lotonlus.org 
 
 
 Loto è un'associazione   no profit basata sul volontariato che opera contro il tumore ovarico. Uno degli obiettivi di Loto Onlus è quello di divulgare   informazioni e rendere consapevoli le donne su una patologia come il carcinoma dell'ovaio, uno tra i tumori femminili a prognosi più severa e che colpisce ogni anno quasi 5.000 donne in Italia e   250.000 donne nel mondo. Nasce nel 2013 grazie all'iniziativa di un gruppo di pazienti ed amici certi di dover attivare un percorso "pionieristico" per affrontare una patologia di cui non   sono note le cause e per la quale non sono ancora disponibili strumenti validi per   la diagnosi precoce.L'associazione è composta da un Consiglio Direttivo ed un Comitato Tecnico-Scientifico, i quali   si affiancano per contribuire, ciascuno per la propria area di competenza, alla diffusione dell'informazione , al supporto alle donne colpite da carcinoma ovarico e al sostegno della ricerca   scientifica. Eventi dedicati, workshop, convegni, il sito internet e le newsletter sono i principali strumenti attraverso i quali si realizza l'attività informativa, di supporto e di   sensibilizzazione.Il Comitato Tecnico-Scientifico oltre a organizzare incontri scientifici   e di divulgazione, seleziona e propone i progetti di ricerca da sostenere. | 
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