L'imprenditoria femminile è globalmente in aumento, con un +10% registrato su scala mondiale. Lo mostrano i dati del Global Business Entrepreneurship monitor (GEM) 2016/17 Women's Report, che indica che l'anno scorso 163 milioni di donne hanno avviato attività in 74 economie in tutto il mondo, mentre 111 milioni occupano un posto in aziende stabilite.
Restringendo il campo di indagine all'Europa, nonostante la popolazione femminile superi quella maschile, si osserva che le donne titolari di azienda sono però solo il 34,4% e scendono al 30% tra coloro che hanno dato vita a una start up.
Un potenziale, quello femminile, non ancora sfruttato appieno quindi, il cui sviluppo contribuirebbe alla crescita e al benessere della società nel suo complesso.
Per questo motivo l'Unione europea ha fatto dell'imprenditorialità femminile un tema politico chiave, promuovendo programmi e iniziative che hanno l'obiettivo di diffondere tra le donne lo spirito imprenditoriale, incoraggiando e sostenendo finanziariamente l'avvio e lo svolgimento di nuove imprese al femminile.
Tra le iniziative virtuose c'è il progetto Prestito D'Onore, promosso dalla Regione Marche grazie a un finanziamento complessivo di 38,9 milioni di Euro, di cui 7,9 del Fondo Sociale Europeo. Attraverso l'accesso al micro-credito, anche senza garanzie finanziarie, e a servizi di formazione e tutoraggio gratuiti, Prestito d'Onore, partito dieci anni fa, ha permesso la creazione di 1.355 imprese e 3.300 posti di lavoro, nelle sue tre edizioni.
Il progetto, rivolto a persone senza lavoro, e a donne "over 35 anni" anche se con un impiego, ha rappresentato una spinta particolarmente efficace all'imprenditorialità femminile: oltre il 65% dei beneficiari del prestito sono infatti donne, che hanno così potuto realizzare con successo la loro idea di impresa.
Prestito d'Onore è stato presentato oggi a una delegazione di giornalisti provenienti da tutta Europa.
Dopo l'incontro presso la Regione Marche – in cui sono intervenuti Vito Borrelli, Vicecapo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, e Antonio Secchi, coordinatore di Prestito d'Onore per la Regione Marche – la visita è proseguita a Jesi per conoscere una delle realtà imprenditoriali locali nate grazie al contributo dell'Europa: Cose di Tè, un concept store, nato dall'idea di Fabiola Ruggiero nell'ambito di Prestito d'Onore, dedicato al mondo del tè e alla cultura orientale legata a questa bevanda dove poter conoscere, degustare e acquistare miscele provenienti da tutto il mondo.
Prestito d'Onore si affianca ad altri progetti realizzati negli stati membri con fondi europei a sostegno della creazione di imprese al femminile, quali, ad esempio, Mangalica Farm, un'azienda agricola in Ungheria avviata dalla giovane laureata Zsóka Fekete, e Tausendkind, un negozio online di prodotti per l'infanzia fondato in Germania dalle amiche Kathrin Weiß e Anike von Gagern.
"L'Europa, con le sue tante linee di finanziamento, supporta non solo le "grandi imprese", ma anche quelle più piccole, nate dalla passione, dalla creatività e spirito imprenditoriale di tanti giovani, uomini e donne, con tanta voglia di mettersi in gioco, ma con poche garanzie finanziarie", ha dichiarato Vito Borrelli. "L'Europa è più vicina alla persone di quanto si pensi. Attraverso tantissime iniziative di formazione, investimenti, ricerca vive nel territorio, valorizzandone le ricchezze e le peculiarità. Solo in Italia saranno circa 191.000 le società di piccole dimensioni o start-up che beneficeranno del sostegno europeo attraverso il FEIS".
"Il progetto Prestito d'Onore si è ispirato all'idea del micro-credito del premio Nobel Muhammad Yunus che si fonda su due principi di base", spiega Antonio Secchi, Responsabile del Prestito d'Onore per la Regione Marche: "da una parte facilitare l'accesso al credito per coloro che hanno difficoltà a reperire fondi nei circuiti bancari tradizionali, soprattutto giovani, dall'altra sostenere buone idee dando strumenti formativi e supporto specialistico. I finanziamenti europei utilizzati per affiancare i beneficiari sotto diversi aspetti - economici, fiscali, legislativi, di marketing, ecc. - si sono rilevati fondamentali per far decollare le nuove imprese, che nel 70% dei casi sono riuscite ad affermarsi sul mercato".
La Campagna #InvestEU
Lanciata nel febbraio 2017 dalla Direzione Generale per la Comunicazione, la campagna di comunicazione pubblica investEU mira a mostrare l'impatto concreto che gli investimenti dell'UE hanno sui progetti e sulle persone reali. I cittadini dell'UE usufruiscono degli investimenti in molti modi diversi, direttamente come beneficiari di finanziamenti o indirettamente come consumatori di prodotti migliori, di servizi di maggiore qualità, di infrastrutture e sistemi sanitari più moderni, di energia più pulita e altro ancora. Dalle startup alle aziende tradizionali, sopravvissute a difficili sfide economiche e che ricoprono un ruolo fondamentale del tessuto industriale locale, i finanziamenti UE continuano ad offrire a tutti opportunità uniche e ad avere un impatto positivo sulla vita dei cittadini.
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