Apprendiamo della fumata bianca sulle nomine del Cda Rai, dopo i noti litigi tra partiti degli ultimi giorni, che certo non hanno caratterizzato positivamente, né in modo trasparente questa pagina istituzionale.
Alcune richieste sono state fatte in merito a candidature femminili e a un equilibrio di genere all'interno del Cda.
Dobbiamo rilevare che questo equilibrio non vi è stato, così come non sono stati trasparenti i criteri di nomina di tutti i componenti del consiglio di amministrazione della televisione pubblica. Del resto non c'è da stupirsi: lì dove i criteri non esistono e si prediligono spartizioni, le donne hanno quasi sempre la peggio.
Tuttavia facciamo gli auguri di buon lavoro alle due donne nominate (se confermate), Luisa Todini e Benedetta Tobagi.
Vogliamo ricordare con un video di qualche tempo fa, promosso da Pari o Dispare insieme a Non Chiederci la Parola, quale siano i problemi della televisione e della pubblicità in Italia quando si parla di donne. Proprio nel video, compaiono e si esprimono Benedetta Tobagi, Lorella Zanardo, autrice de Il Corpo delle Donne, Emma Bonino, Vice Presidente del Senato, Gad Lerner, giornalista.
http://pariodispare.org/2011/gli-stereotipi-della-differenza/
Cogliamo l'occasione per ricordare, inoltre, che proprio sui temi di eguaglianza, rappresentazione di genere e lotta agli stereotipi, vi sono stati impegni e interazioni con la Rai e la Commissione di vigilanza.
Ricordiamo alcune tappe, sperando che se ne faccia tesoro, ci sia un confronto e si imprima un ulteriore cambio di passo.
Durante il rinnovo del Contratto di Servizio abbiamo proposto di istituire un Osservatorio RA Iindipendente sulla rappresentazione delle donne nella TV pubblica: proposta che, il 18 maggio, la Commissione parlamentare di vigilanza RAI ha recepito come emendamento al Contratto.
La nostra richiesta includeva anche - monitoraggio continuo - accessibilità ai dati da parte del pubblico - seminari di formazione sulla rappresentazione di genere per tutte le categorie di personale in produzione, come fatto in altri paesi, tra cui Olanda e Canada. Alla fine l'Osservatorio è stato ridotto a "interno" e con rapporto inviato al Ministero dello Sviluppo Economico, limiti che abbiano evidenziato nel corso di un'audizione in Commissione di Vigilanza.
Abbiamo lavorato assieme ad altre associazioni per rendere il Contratto di Servizio sensibile alle questioni di genere: alla fine di un processo faticoso sono stati inseriti 10 emendamenti sul tema (sulla cui effettiva realizzazione bisognerà vigilare).
Il 7 marzo abbiamo partecipato al primo incontro con le associazioni femminili promosso dalla Commissione PO della Rai con la DG Lorenza Lei. In quella occasione è emerso che si stava stipulando un contratto con l'Osservatorio di Pavia per avviare un monitoraggio di genere.
Molto invece rimane da fare sulla presenza quotidiana femminile nelle reti Rai, per qualità e quantità. Occorrerà lavorare molto per cambiare l'immagine che la televisione italiana ancora propone delle donne, troppo spesso escluse da talk di approfondimento su tematiche serie e chiamate a partecipare a programmi più leggeri o a discutere di argomenti frivoli. Per non parlare della loro scomparsa quando si parla di leadership femminile perfino nei sondaggi elettorali. In alcuni ambiti decisamente importanti a orientare e informare opinione pubblica, le donne non esistono.
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