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sabato 31 ottobre 2015
WD in rosa con il nuovo My Passport Ultra in edizione limitata
venerdì 30 ottobre 2015
L'infedeltà: un rimedio contro il "blues" d'autunno ?
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Con l'arrivo dell'autunno la malinconia è spesso dietro l'angolo. Le giornate si fanno più corte, il sole è spesso assente e le vacanze sono già un lontano ricordo. Tutti questi fattori contribuirebbero al cattivo umore e potrebbero avere un forte impatto sulla libido. Tuttavia, secondo lo studio condotto da Gleeden.com, il sito leader degli incontri extraconiugali, accade l'esatto contrario. Infatti, l'82% degli oltre 10.000 iscritti (uomini e donne) intervistati, afferma che il periodo autunnale è il più favorevole al contatto e alle relazioni sessuali. Scongiurato dunque il famoso "blues" autunnale. Sorprendente? Non così tanto... |
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Coccole e serate sotto le coperte Le giornate più fresche fanno venire voglia di riscaldarsi, di stringersi l'uno contro l'altro e di rintanarsi sotto le coperte. Certo, il bikini è più sexy dei calzettoni, ma alcuni momenti di relax in autunno favoriscono le carezze ed il contatto. In questo periodo si ha meno voglia di uscire e si preferisce un'atmosfera più calda e quindi più intima. L'autunno potrebbe essere quindi la stagione con il più alto tasso di testosterone. Per gli infedeli, questa stagione è anche il momento di scoprire un altro tipo di relazione. Lontani dalla parentesi frettolosa e puramente sessuale dell'estate, è giunto il momento di condividere un vero momento per rompere la monotonia del quotidiano. Il 36% degli iscritti Gleeden, intervistati nell'ambito del sondaggio, ama scambiarsi coccole con il proprio amante nel periodo autunnale. In autunno si è più fedeli... all'amante! L'estate è la stagione degli incontri, delle notti senza un domani, delle avventure tanto passionali quanto passeggere. L'autunno invece porta con sé nuove esigenze: voglia di costruire, condividere e stare insieme. Le relazioni vanno oltre il semplice colpo di fulmine momentaneo e diventano il frutto di un gioco di seduzione, di un desiderio che aumenta tra due persone che si piacciono realmente. Per quasi un quarto degli iscritti intervistati (il 22%), l'autunno è il momento di trovare l'amante "lunga durata" con cui condividere più di un piccolo momento e di garantirsi un po' di calore durante l'inverno. È l'occasione, se non di essere fedeli al proprio partner ufficiale, di essere fedeli al proprio amante. I maglioni sono ancora più sexy... In estate le donne sono le regine della seduzione e sanno perfettamente come fare per valorizzarsi. Ovviamente, i vestiti leggeri e le scollature fanno il loro effetto. Ma non pensate che gli uomini amino (solo) queste cose. A loro piace anche immaginare quello che si nasconde sotto i vestiti pesanti, pensando di essere i soli ad avere il privilegio di vederlo. Un corpo da scoprire aumenta il mistero e le donne amano farsi spogliare con gli occhi. Il 18% delle persone intervistate ammette di avere ancora più voglia di svestirsi durante il periodo autunnale. In estate, l'infedeltà è più a rischio Quando si parla di estate, si parla di vacanze. Per gli infedeli si tratta di un periodo dove è necessario ingegnarsi per trovare una buona scusa per vedere l'amante. Difficile trovare un alibi che tenga, inventare conferenze o altre riunioni che finiscono tardi quando almeno la metà dei colleghi è in ferie. E per gli infedeli che sono loro stessi in vacanza, riuscire a telefonare o anche solo ad inviare un SMS ad una nuova conquista è molto difficile. Il rientro dalle vacanze estive è dunque sinonimo di nuovi alibi di ferro, per la felicità e la tranquillità degli infedeli. Il 14% degli intervistati ama in modo particolare l'autunno per questo motivo. Solène Paillet, responsabile della comunicazione del sito Gleeden.com, commenta così i risultati: "Questo studio mostra come il desiderio non sia prerogativa dell'estate, ma al contrario sono le stagioni più fresche ad essere le migliori alleate della libido. Con l'arrivo dell'autunno, abbiamo riscontrato un aumento del traffico sul nostro sito del 35%. I nostri iscritti hanno solo l'imbarazzo della scelta". In definitiva, solo il 10% degli intervistati afferma che la propria libido vada in letargo con l'arrivo dell'autunno. Gli altri sembrano vedere l'infedeltà come il buon rimedio contro la depressione stagionale e approfittano dell'autunno per riscaldarsi tra le braccia di un amante. **Sondaggio realizzato on-line dal 13 al 19 Ottobre 2015 su un campione europeo di 10.011 iscritti (uomini e donne) al sito Gleeden.com |
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A proposito di Gleeden Fondato nel dicembre 2009, Gleeden.com è il pioniere e il punto di riferimento degli incontri extraconiugali in Italia e in Europa. Le persone sposate (o in coppia) non hanno più bisogno di mentire riguardo il proprio status matrimoniale per fare nuovi incontri e possono finalmente concretizzare il loro desiderio di avventure extraconiugali su una piattaforma sicura e anonima. Gleeden.com rappresenta oggi una community di oltre 2,6 milioni di iscritti nel mondo. Pensato da un team 100% al femminile e animato da una folta cerchia di esperti (scrittori, sociologi, psicologi, coach...), Gleeden.com è il sito dove le donne conducono il gioco. |
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Incontro Lorenzin-da Silva alla Fao. I temi: malnutrizione, alimentazione, diete, salute animale.

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha incontrato nella sede della Fao il Direttore generale José Graziano da Silva per un confronto sui problemi della alimentazione, sulla scia dei temi affrontati durante la seconda Conferenza internazionale sulla nutrizione dello scorso novembre e durante l'Expo di Milano.
"La corretta alimentazione è la colonna portante della prevenzione: una dieta sana ed equilibrata garantisce una vita lunga e in salute, limitando e ritardando l'insorgere di malattie e contribuendo ad assicurare la sostenibilità dei sistemi sanitari", ha ricordato il Ministro Lorenzin.
L'intesa tra il Ministero della Salute e la Fao è di proseguire in una stretta collaborazione per affrontare assieme, attraverso interventi sui sistemi alimentari, i temi correlati alla nutrizione che impattano sulla salute delle popolazioni.
In particolare si è discusso della malnutrizione, per difetto e per eccesso, con le gravi conseguenze per la salute (dall'obesità alle malattie croniche non trasmissibili); dei cambiamenti climatici e del loro effetto sulla diffusione delle malattie; della necessità di assicurare il benessere animale e contrastare le malattie veterinarie (quali l'Afta epizootica), foriere di gravi rischi per la salute e per le economie dei paesi interessati.
E' stata ribadita da ambo le parti l'importanza di favorire l'allattamento al seno, primo passo per difendere la salute dei bambini, prestando la massima attenzione alle esigenze e ai bisogni della donna che allatta; è stato deciso di salvaguardare e promuovere la cultura alimentare basata sulle tradizioni locali, sostenendo i modelli dietetici che si ispirano alla dieta mediterranea e contrastando al tempo stesso i regimi alimentari sbilanciati, ad esempio quelli basati sul "quick food", fritti e ricchi di grassi e di sale.
La Fao intende promuovere anche un consumo adeguato di pesce, utile per rispondere alle esigenze nutrizionali, qualitative e quantitative.
Beatrice Lorenzin e José Graziano da Silva hanno convenuto sulla necessità di "non disperdere l'eredità di Expo" e di proporre azioni che tengano conto dell'inscindibile legame tra ambiente, cibo e salute. Si è deciso pertanto di avviare tavoli tecnici per affrontare in modo pragmatico le seguenti priorità: la salute animale, con particolare attenzione al problema dell'antibiotico resistenza (Amr), con un approccio "one health" ; la difesa delle diete tradizionali e in particolare la promozione di quella mediterranea, tenendo conto della sua valenza come strumento di benessere e di prevenzione; l'importanza della corretta comunicazione per una piena consapevolezza del cibo come nutrimento ma anche come valore culturale e sociale.
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VILLAGGIO DELLA SALUTE CASCINE - Firenze, domenica 8 novembre programma workshop
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Dentix apre in Piemonte. Nuovo polo della salute dentale ad Alessandria
15 le nuove assunzioni, tutte del territorio, per la clinica di 300 m2 a due passi dal centro storico di Alessandria, che va ad aggiungersi a Bergamo, Cremona, Milano e Monza.
La pasta col sugo combatte i radicali liberi
Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc
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Parte da Genova l’appello della scienza per i vaccini
il Festival della Scienza promuove il documento
dell'Associazione degli Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI)
Un invito alle istituzioni: "In Italia da due anni non si vaccina abbastanza"
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Chirurgia plastica: «No alla responsabilità solidale, altrimenti si rischia che nessuno paghi per i danni ai pazienti»
«La situazione attuale è insostenibile e il rischio reale per i pazienti è che nessuno li risarcisca nel caso in cui subiscano un danno in sala operatoria». È la denuncia dei chirurghi plastici dell'Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) che hanno inviato una lettera a ministri e giudici di Tribunale per esprimere una solida protesta contro una norma che calpesta i diritti dei medici e dei pazienti, al tempo stesso.
«Per legge ogni chirurgo plastico ha l'obbligo di stipulare un'assicurazione per la responsabilità professionale – scrivono i chirurghi di Aicpe -. Le polizze richiedono premi elevatissimi, che oscillano tra i 15 e i 20mila euro annui, tariffe queste difficilmente sostenibili in special modo per i professionisti più giovani».
Il quadro peggiora in quanto «nell'ultimo periodo un numero crescente di chirurghi plastici segnala di subire condanne civili "solidali" e cioè condivise con l'equipe o altri colleghi con cui hanno operato o con la struttura, quindi la clinica o l'ospedale, strutture queste che spesso sono sprovviste di assicurazione non essendo obbligati per legge a stipularla».
I recenti orientamenti della Corte di Cassazione sostengono che attribuire una responsabilità solidale, e cioè estesa a tutti i soggetti coinvolti nell'intervento chirurgico, sia l'unica soluzione idonea a garantire il risarcimento per il paziente: ciò implica che l'errore del singolo si riverbera su tutti gli operatori che partecipano all'intervento (altri chirurghi plastici, anestesisti…) oltre che sulla struttura.
«Il risultato di questo scenario è che, per il principio della responsabilità solidale, un soggetto rischi di dover pagare per tutti, anche per errori che non ha commesso. Ad aggravare questo contesto esiste un'altra situazione che inficia la validità del principio di "condanna solidale" : tutte le assicurazioni coprono solo la quota di responsabilità dell'assicurato, con esclusione di ogni responsabilità derivata in via solidale».
Quindi in caso di condanna esiste il rischio che la compagnia possa per legge rifiutarsi di pagare il danno al paziente. «Ciò renderebbe la polizza per responsabilità professionale del tutto inefficace, con conseguente danno sia per il professionista, non tutelato, sia per il paziente, che il più delle volte non vede riconosciuto il suo diritto al risarcimento» afferma ancora Aicpe.
La richiesta di Aicpe al mondo della politica e ai Tribunali è quindi di «fare chiarezza» per evitare che «avvenga, in termini più diffusi, quello che già sta avvenendo: ovvero che i medici da un lato si assicurino perché costretti dalla legge, e dall'altro, in considerazione del rischio di non operatività della polizza, si spossessino di qualunque proprietà per evitare una rivalsa sui loro beni personali ingiusta in quanto conseguente al rifiuto di rimborso da parte della compagnia assicurativa». La conseguenza ultima di questo processo vizioso ricadrebbe sui i pazienti i quali non vedrebbero, in caso di giusto risarcimento, riconosciuti i loro diritti e, dopo lungo tempo perso e alti costi investiti in una causa risarcitoria, non otterrebbero alcun risultato.
«Voltaire sosteneva che la civiltà di un popolo si misura dalle sue carceri, ma anche dall'efficacia e dalla funzionalità della giustizia» aggiungono i chirurghi plastici di Aicpe.
AICPE. L'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), l'unica in Italia dedicata esclusivamente alla chirurgia estetica, è nata nel settembre 2011 per dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza. Ad AICPE, gemellata con l'American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la più importante società di chirurgia estetica al mondo, hanno aderito oltre 250 chirurghi in tutta Italia.
Membri Aicpe possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, accomunati da un codice etico comportamentale che li distingue dentro e fuori la sala operatoria.
L'associazione ha elaborato e pubblicato le prime Linee Guida del settore, consultabili sul sito internet, che stabiliscono i fondamentali parametri operativi dei principali interventi. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici: disciplinando l'attività professionale con riferimento sia all'attività sanitaria, sia alle norme etiche; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica.
giovedì 29 ottobre 2015
OMS: SOLO 1 SU 10 HA TAGLIATO CONSUMI CARNE
EXPO: COLDIRETTI, NO A INSETTI MA OK A SUPER PANINO “DOC” DA 3 METRI
UE: COLDIRETTI, DA 91% NO A CARNE CLONATA, ITALIA LEADER SALUMI “DOC”
The challenges of migration require migrant-sensitive health systems for today and for the future
Statement by the WHO Regional Director for Europe Dr Zsuzsanna Jakab
The flow of refugees and migrants to countries in the WHO European Region continues at a steady, and at times even accelerated, pace. Earlier this month, the International Organization for Migration reported an unprecedented number of arrivals, with daily totals exceeding those during peak summer days when arrivals by sea are highest. Overall, to date, nearly 700 000 refugees and migrants have entered the European Region in 2015, in addition to the nearly 2 million refugees in Turkey. According to the Office of the United Nations High Commissioner for Refugees, today, there are more than 60 million refugees, asylum-seekers and internally displaced persons worldwide, as a result of conflict and persecution. The number of people globally displaced by conflict every single day has nearly quadrupled – from almost 11 000 in 2010 to 42 500 in 2014. These figures underscore the fact that the influx of migrants into the Region is not an isolated crisis; it is an ongoing reality that will impact the countries of Europe for some time to come.
It is therefore vital to take a long-term view and to use that perspective to strengthen health policies and systems in a way that will help them to address the health challenges of migration today and in the future. This is Europe's obligation and responsibility as part of the Health 2020 policy framework, which seeks to achieve better and more equitable health for all. Moreover, in September 2015, all 193 States Members of the United Nations unanimously adopted the 2030 Agenda for Sustainable Development, which makes numerous references to migrants and migration, and pledges that “no one will be left behind” on the road to sustainable development.
As the WHO Regional Office for Europe works closely with public health authorities across the European Region, we must collectively focus efforts on attaining migrant-sensitive health policies and systems; in other words, health policies and systems that are prepared and equipped to deal with the unique and diverse health issues of refugees and migrants arriving in the Region and that respect their human rights and dignity. The health sector has a vital role to play in ensuring the well-being of people in transit, as well as in preserving health as one of their basic human rights. Many such people arrive in Europe after harrowing experiences in conflict zones and arduous journeys. We must strive to ensure that refugees and migrants not only have access to health services as and when required, but also that such services can be appropriately adapted to the demographic changes and diversity within society. On this path we must fully respect the human rights and dignity of migrants; we need to ensure solidarity and to provide a welcoming environment.
Specifically, migrant-sensitive health systems should offer relevant interpretation and cultural mediation in order to ensure that refugees and migrants can overcome health system barriers related to the user’s diverse cultural and linguistic needs. Migrant-sensitive health systems also ensure that providers have adequate skills to deal with the complexity of multiculturalism. This means that front-line health workers – both at entry points and in countries where refugees and migrants ultimately settle – must have the proper tools and training to manage the diverse needs of this population. Dedicated health professionals require knowledge and information to help them provide effective care for people suffering from a range of issues and conditions, such as exposure to violence, noncommunicable diseases (NCDs) exacerbated by lack of treatment, mental health issues, and more. We should also seek to strengthen health information systems to better track, monitor and deliver data about these mobile populations. A health system's ability to provide adequate care will be enhanced by more comprehensive and more reliable information about the health challenges facing migrants and refugees.
The process of adapting health systems to make them migrant-sensitive is complex and resource-intensive and requires a multisectoral approach. With this in mind, the WHO Regional Office for Europe supports countries by conducting a series of joint assessment missions to identify gaps and opportunities, and to make recommendations. We will continue these assessments and will also provide training on managing the public health aspects of migration, where applicable.
Furthermore, a high-level meeting in November, hosted by the Ministry of Health of Italy, will give public health experts and national health authorities the opportunity to come together to agree on a common approach to addressing the challenges posed by recent surges in migrant and refugee populations by developing migrant-sensitive health systems and policies.
With the approaching winter season, we are particularly concerned about the increased vulnerability of refugees and migrants. When such populations sleep outdoors or in cold shelters at temperatures below 16 °C, they are more prone to suffer from hypothermia, frostbite and other health conditions. The risk increases if they lack proper clothing, food and medical care. The elderly, children and people with health problems are more vulnerable to the consequences of cold weather. The most important actions to take to reduce exposure to cold are:
• providing heated shelters, warm meals and proper clothing;
• taking particular care of the vulnerable;
• providing influenza vaccine; and
• detecting and treating cold-related diseases.
The health problems of refugees and migrants are similar to those of the rest of the population. The most frequent health problems facing newly arrived migrants include accidental injuries, hypothermia, burns, cardiovascular events, pregnancy- and delivery-related complications, diabetes and hypertension. Female migrants frequently face specific challenges, particularly with regard to maternal, newborn and child health, sexual and reproductive health, and violence. The exposure of migrants to the risks associated with population movements – psychosocial disorders, reproductive health problems, higher neonatal mortality, drug abuse, nutrition disorders, alcoholism and exposure to violence – increases their vulnerability to NCDs. The key issue with regard to NCDs is the interruption of care, due either to lack of access or to the decimation of health-care systems and providers; displacement results in interruption of the continuous treatment that is crucial for chronic conditions. Lack of hygiene can lead to skin infections.
The refugee and migrant crisis of today clearly demands immediate action from the health sector and many other crucial actors. However, the inevitable enduring impact also demands that we support health systems with policies and programmes relevant to migrant health needs in the future. This will not only benefit those arriving in Europe but also protect the receiving population. I commit to working with countries to make migrant-sensitive health systems an attainable goal for the European Region, and I encourage Member States to similarly make this a focus and a priority.
For more information on migration and health in the WHO European Region, please visit: http://www.euro.who.
Donazione organi: Ministri Lorenzin e Pinotti siglano protocollo d'intesa
Oggi, 29 Ottobre alle ore 17,30 presso il Ministero della Salute, Lungotevere Ripa 1 Roma, il Ministro Beatrice Lorenzin e il Ministro della Difesa Roberta Pinotti sigleranno un protocollo d'intesa per promuovere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule tra il personale delle Forze Armate.
Da Philips le innovazioni che migliorano la vita delle persone all’Innovation Experience 2015
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