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venerdì 20 ottobre 2017

SALUTE. Rischio metalli pesanti in pesce spada, tonno di Spagna, le arachidi dalla Cina e pistacchi turchi. La denuncia di Coldiretti.

SALUTE: COLDIRETTI, IN BLACK LIST DA PESCE SPAGNA A PISTACCHI TURCHI

Il pesce spada e il tonno dalla Spagna inquinato da metalli pesanti, gli integratori e i cibi dietetici con ingredienti non autorizzati dagli Stati uniti e le arachidi dalla Cina contaminate da aflatossine cancerogene, salgono sul podio della "black list" dei prodotti alimentari più pericolosi per la salute, che vede al decimo posto i pistacchi dalla Turchia per la presenza di aflatossine oltre i limiti di legge. 

E' quanto emerge dal dossier Coldiretti su "La classifica dei cibi più pericolosi" presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'alimentazione di Cernobbio sulla base delle rilevazioni dell'ultimo rapporto Sistema di allerta rapido europeo (RASFF), che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nell'Unione Europea nel 2016.

Sono 2.925 – sottolinea la Coldiretti - gli allarmi scattati nell'Unione Europea con la Turchia che è il paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi (276), seguita dalla Cina (256) e dall'India (194), dagli Stati Uniti (176) e dalla Spagna (171). 


Si tratta di Paesi con un fiorente scambio commerciale con l'Italia che – denuncia la Coldiretti - riguarda anche i prodotti piu' a rischio; Nel 2016 sono stati importati dalla Spagna in Italia 167 milioni di chili di pesce in aumento del 5% nel primo semestre del 2017 mentre sono quasi 2 milioni i chili di pistacchi che nel 2016 sono arrivati dalla Turchia che ha esportato in Italia anche quasi 3 milioni di fichi secchi e  25,6 milioni di chili di nocciole che rientrano nella lista nera per elevata rischiosità.

Per numero di allarmi fatti scattare nel 2016 al quarto posto della classifica si trovano i peperoni  provenienti dalla Turchia che - spiega la Coldiretti - ha fatto registrare contaminazione oltre i limiti consentiti di pesticidi,  mentre preoccupante è la situazione della frutta secca, come i pistacchi provenienti dall'Iran e i fichi secchi dalla Turchia, che sono rispettivamente al quinto e sesto posto, entrambi fuori norma per la presenza di aflatossine, considerate cancerogene anche dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA). 


Seguono in classifica le carni di pollo provenienti dalla Polonia, che sono state oggetto di allarme per contaminazioni microbiologiche oltre i limiti di legge, in particolare di salmonella. All'ottavo posto troviamo ancora prodotti contaminati da aflatossine, le nocciole provenienti dalla Turchia, seguiti dalle arachidi dagli USA con lo stesso problema di sicurezza alimentare, che ritroviamo ancora nei pistacchi dalla Turchia e nel peperoncino dall'India. 

A seguire altri prodotti - aggiunge la Coldiretti – sono stati tra quelli più segnalati, come per le albicocche essiccate dalla Turchia per contenuto eccessivo di solfiti, la noce moscata dall'Indonesia, per aflatossine e le carni di pollo dai Paesi bassi, per contaminazioni microbiologiche.

L'agricoltura italiana - continua la Coldiretti - è la più green d'Europa con 292 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all'utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche, ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,5%), quota inferiore di 3,2 volte alla media UE (1,7%) e ben 12 volte a quella dei Paesi terzi (5,6%).

"Non c'è più tempo da perdere e occorre rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall'estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri", ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "importanti passi avanti sono stati ottenuti con l'estensione dell'obbligo di indicare la provenienza del riso e del grano impiegato nella pasta ma molto resta da fare perché 1/3 della spesa resta anonima, dai succhi di frutta al concentrato di pomodoro fino ai salumi".


I CIBI PIU' PERICOLOSI                             MOTIVAZIONE

1)    Pesce dalla Spagna (96)                         metalli pesanti in eccesso (mercurio e cadmio)

2)    Dietetici/integratori da USA (93)             ingredienti e novel food non autorizzati

3)    Arachidi dalla Cina (60)                           aflatossine oltre i limiti

4)    Peperoni dalla Turchia (56)                     pesticidi oltre i limiti

5)    Pistacchi dall'Iran (56)                             aflatossine oltre i limiti

6)    Fichi secchi dalla Turchia (53)                aflatossine oltre i limiti

7)    Carni di pollo dalla Polonia (53)               contaminazioni microbiologiche (salmonella)

8)    Nocciole dalla Turchia (37)                     aflatossine oltre i limiti

9)    Arachidi dagli USA (33)                           aflatossine oltre i limiti

10) Pistacchi dalla Turchia (32)                     aflatossine oltre i limiti

11) Peperoncino dall'India (31)                      aflatossine e salmonella oltre i limiti

12) Albicocche secche da Turchia (29)        solfiti oltre i limiti

13) Noce moscata da Indonesia (25)            aflatossine oltre i limiti, certificato sanitario carente

14) Carni di pollo dai Paesi Bassi (15)           contaminazioni microbiologiche

Fonte: Elaborazioni Coldiretti dati Rasff 2016




 foto: "Al Forum Coldiretti di Cernobbio la black list dei cibi più pericolosi"

lunedì 16 ottobre 2017

Giornata mondiale alimentazione: Save the Children, sulla scalinata di Trinità dei Monti 155 sagome di bambini denunciano la condizione di altrettanti milioni di minori con malnutrizione cronica

Risultati immagini per giornata mondiale alimentazione 2017
Dalle 9 alle 16, l'iniziativa di sensibilizzazione e denuncia dell'Organizzazione per accendere i riflettori sul dramma della malnutrizione mentre il Papa e i ministri dell'Agricoltura del G7 saranno a Roma per celebrare la Giornata insieme alla Fao.

Jeyte ha 2 anni, vive in Somalia, non ha un domani: è malnutrito e in ospedale non c'è posto per lui. È una delle situazioni emblematiche descritte dalle centocinquantacinque sagome di bambine e bambini che hanno popolato oggi la scalinata di Trinità dei Monti, allestite da Save the Children, per denunciare la condizione dei 155 milioni di bambini colpiti da malnutrizione cronica mentre Papa Francesco e i ministri dell'Agricoltura del G7 prendono parte, a Roma, alle celebrazioni Fao per la Giornata mondiale dell'alimentazione.

Sui profili scuri disposti sui gradini, poche parole raccontano la vita dei bambini in molte parti del mondo: i passanti hanno conosciuto così storie come quelle di Suha, 4 anni, in Siria, che non riesce a mangiare per i traumi della guerra; di Puja 11 anni, in India, che si nutre solo quando trova del cibo nella discarica vicino casa; di Mulu 4 anni, in Etiopia, la cui famiglia non ha più cibo da dargli da quando il bestiame a causa della siccità.

L'iniziativa di sensibilizzazione è realizzata nell'ambito della campagna globale Fino all'ultimo bambino, per dare un futuro ai piccoli che non ne hanno uno.
"È importante che le persone siano consapevoli della condizione di milioni di bambini senza un domani a causa della mancanza di cibo provocata da guerra, povertà, cambiamenti climatici" ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, l'Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. "La malnutrizione e le sue conseguenze, effetto del circolo vizioso innescato da questi fenomeni, compromettono lo sviluppo cognitivo e fisico dei bambini, li condannano a un domani senza opportunità e, nei casi più gravi, alla morte. Continueremo a fare tutto ciò che possiamo per contribuire a eliminare la malnutrizione entro il 2030 e per assicurare a tutti i bambini un futuro. Ciascuno può aiutarci in questa battaglia".
Alla base della campagna Fino all'ultimo bambino, infatti, c'è l'invito per tutti a non fermarsi mai, a continuare a donare, perché dietro alla macchina degli aiuti e allo sforzo quotidiano di migliaia di operatori sul campo, anche nelle situazioni più difficili, c'è ogni individuo che sceglie di contribuire a salvare i bambini il cui domani è a rischio.   
Fino al 5 novembre sarà possibile sostenere la campagna inviando un SMS dal valore di 2 euro al numero 45544 dai cellulari WIND Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. 
Si potranno inoltre donare 2 o 5 euro chiamando lo stesso numero da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali, oppure 5 euro da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PostMobile. 

I fondi raccolti in Italia durante la campagna andranno a sostenere i progetti di Save the Children in Egitto, Etiopia, India, Malawi, Mozambico, Nepal e Somalia.
La raccolta fondi della campagna Fino all'ultimo bambino sarà promossa anche sui media: si comincia oggi con la settimana dedicata alla raccolta fondi sulle Reti Rai TV e Radio Rai dal 16 al 22 ottobre, per continuare poi con spazi nelle principali trasmissioni delle reti Mediaset, La7 e Sky.



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