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martedì 20 dicembre 2016

L'Ausl Romagna in prima linea coi trapianti di cornea

L'Ausl Romagna in prima linea nei trapianti di  cornea”
Nel 2016  sono stati effettuati interventi  su pazienti provenienti da tutte le Regioni d’Italia


In Italia si eseguono ogni anno circa cinquemila trapianti di cornea  e l'Emilia Romagna si colloca tra le prime Regioni a livello nazionale. Nelle strutture ospedaliere il trapianto si effettua in diversi  Ospedali e l’Unità Operativa di Oculistica di  Ravenna, riferimento per l'Ausl Romagna, è fra le prime a livello regionale.
In cosa consiste il trapianto?
"Il trapianto di cornea consiste  nella sostituzione  della parte malata della cornea   con un tessuto corneale  prelevato da un donatore - spiega l' oculista dottor Luca Avoni, già Responsabile della Banca delle Cornee dell' Emilia Romagna e ora coordinatore per l'Ausl Romagna del progetto Cornea, nell’ambito dell’Unità Operativa di Oculistica di Ravenna diretta dal dottor Domenico D’Eliseo. 
Il percorso organizzativo che sottende al trapianto di cornea è molto complesso: c’è la prima fase di  “procurement”, o prelievo, svolto da tutti gli ospedali regionali e una di “ Banking”  svolta  dalla Banca cornee dell’ Emilia Romagna. Questa  raccoglie le cornee, le studia, le conserva, le certifica e le invia ai Centri trapianto che poi le impiantano sul paziente-ricevente.
 Nel 2015 sono stati effettuati  585 interventi di trapianto di cornea nelle strutture ospedaliere dell’Emilia Romagna . Di questi  circa 200 nella sola Ausl della Romagna.  Il trend di crescita è ancora più evidente nel 2016 e, anche se  i dati completi   non sono ancora stati elaborati,  Ravenna  si colloca  tra i primi Centri  in Regione.
L’attività del dottor Avoni è stata determinante nel successo del Centro Trapianti di Ravenna e si è ulteriormente sviluppata nel Coordinamento delle U.O. di Oculistica della Ausl Romagna che afferiscono al Dipartimento Testa - Collo, diretto dal Prof. Claudio Vicini, soprattutto nel diffondere la cultura della donazione e nell’ottica di ottimizzare l’attività di prelievo cornee in Romagna.  Ora svolgerà un’azione di collaborazione con i Responsabili Distrettuali  per i prelievi di organi per redigere una procedura unica che renda uniforme l’azione nei diversi ambiti.
"Stiamo effettuando attività di ricerca - spiega il dottor Avoni - nel campo dei trapianti di cornea endoteliali, con lo sviluppo di un sistema di controllo della pressione per il taglio delle cornee e abbiamo presentato i risultati in Congressi nazionali e internazionali. Un altro settore in cui ci stiamo impegnando proficuamente e' la ricerca sul taglio delle cornee con femtolaser."

Naturalmente, però, va ricordato che non ci sarebbero trapianti se non ci fossero donazioni.... e gli emiliano romagnoli per fortuna si sono sempre distinti in generosità, anche in questo settore.
L ' Italia e' oggi al primo posto in Europa per numero di cornee donate e trapiantati e l'Emilia Romagna è tra le prime regioni per donatori . Donare le cornee dopo la propria morte è una grande opportunità per tutti ed è un gesto di grande rilevanza sociale. La donazione di cornee , ed il successivo trapianto, permettono di curare un’altra persona con gravi problemi della vista, migliorandone sostanzialmente la qualità della vita. La legge prevede che siano i familiari aventi diritto  ad esprimere il consenso al prelievo delle cornee  del proprio congiunto.

Ma i pazienti pagano per ricevere un trapianto di cornea?

Negli Ospedali pubblici della Regione Emilia Romagna il trapianto di cornea viene eseguito gratuitamente, seguendo una lista di attesa che viene gestita dal Coordinamento Regionale dei Trapianti e dalla Banca delle Cornee. Si tratta di un intervento  di routine, che viene eseguito in molti centri autorizzati e che ha una incidenza di complicazioni  limitata con percentuali di rigetto molto basse  ed una altissima probabilità di successo con le metodiche moderne di chirurgia lamellare.

Quali sono, a questo punto, le novità che i pazienti si devono aspettare nei trapianti di cornea?

"Stiamo  indirizzandoci verso tecniche sempre più conservative - conclude il dottor Avoni -  che mirano a correggere la patologia, conservando in situ la parte della cornea sana. Stiamo applicando tutte le tecniche innovative di trapianto mini-invasive : dalla sostituzione dell'endotelio (DSAEK, UT-DSAEK, DMEK) per distrofie endoteliali e cheratopatia bollosa a quella dello stroma (SALK, DALK) per cheratocono, leucomi, distrofie stromali e anche di trapianto corneale totale (PK), quando necessario (ferite perforanti o patologie che coinvolgono tutti gli strati della cornea)."


lunedì 6 aprile 2015

Giornata della Prevenzione AOOI (Forlì, 10 aprile)Il 6 e 7 aprile servizio sul TG3

Venerdì 10 aprile 2015 si svolgerà anche a Forlì, presso gli ambulatori dell’Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Forlì, diretta dal prof. Claudio Vicini, la prima Giornata della Prevenzione AOOI (Associazione Otolaringologi Ospedalieri Italiani) - diagnosi precoce dei tumori del cavo orale e faringeo. Un servizio televisivo, girato dalla troupe Rai presso l'ospedale di Forlì negli ambulatori di Otorinolaringoiatria,andrà in onda il 6 aprile sul Tg3 , nelle edizioni delle 14,30 e 19,30, . Lo stesso servizio verrà trasmesso martedì 7 aprile, alle 8,30, su Rai 3 durante la trasmissione "Buongiorno Regione" Per informazioni, potrete contattare lo 0543/735501 (dal lunedì al venerdì, dalle 10,30 alle 13,30) In Italia 12 nuovi casi di tumore del cavo orale all’anno ogni 100 mila abitanti. Sotto accusa fumo, alcol e la cattiva igiene orale. La prevenzione e la diagnosi precoce ottime alleate contro l’emergenza dei tumori della bocca che colpisce maggiormente gli over 50. Fumo, alcol, Papillomavirus e cattiva igiene orale possono provocare l'insorgenza di tumori del cavo orale ed orofaringeo. Prevenirli, tuttavia, è molto più semplice di quanto si pensi. Venerdì 10 aprile, dalle 8 alle 16, tutti possono presentarsi per uno screening gratuito presso l'ambulatorio dell’Unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Forlì (Padiglione Morgagni, piano terra), diretta dal prof. Claudio Vicini. Non occorre la prenotazione. Lo screening è consigliato indistintamente a giovani e adulti. Giovedì 9 aprile verrà invece organizzata una serata all'Ordine dei Medici di Forlì-Cesena. Scarica qui il programma Scarica qui il volantino dell'iniziativa nazionale LA PREVENZIONE Il carcinoma del cavo orale ed orofaringeo Il cavo orale comprende lingua, gengive, guance, pavimento ovvero la parte inferiore della bocca, palato e labbra. L’orofaringe comprende tonsille, base lingua e palato, Tumefazioni ed escrescenze, lesioni bianche o rossastre e ferite che non si rimarginano spontaneamente possono essere la manifestazione di lesioni pre-tumorali o, peggio, tumorali. Ugualmente l’ingrossamento di una sola tonsilla, specie se accompagnata da dolore all’orecchio dello stesso lato. L'incidenza in Italia è abbastanza alta: dai 4 ai 12 nuovi casi per anno ogni 100.000 abitanti, in base ai fattori di rischio prevalenti nelle varie aree geografiche. I fattori di rischio Il vizio del fumo, l'abuso di alcol, la scarsa igiene orale, l'infezione da Papillomavirus legata ai rapporti sessuali orali, il Lichen ruber planus, i microtraumi cronici della mucosa della bocca dovuti alle protesi dentarie, l'eccessiva esposizione al sole e una dieta povera di frutta e verdura sono i fattori di rischio che possono provocare l'insorgenza di questo tipo di tumori. Come prevenire Per prevenirli, un corretto stile di vita è importante. Se si è soggetti ad almeno un fattore di rischio, le visite otorinolaringoiatriche periodiche sono fortemente raccomandate. Si consiglia, inoltre, di smettere di fumare, di evitare gli alcolici, di seguire una dieta ricca di frutta e verdura, di curare l'igiene orale e di utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali. L'importanza della diagnosi precoce La diagnosi precoce di questo tipo di carcinoma è semplice e non richiede metodi invasivi. Anzi, consentendo una chirurgia conservativa, evita trattamenti demolitivi con conseguenze invalidanti, riduce i costi di terapie e riabilitazione, aumenta fino all'80% la sopravvivenza libera da malattia e, in definitiva, migliora la qualità della vita. AOOI L'Associazione Otolaringologi Ospedalieri Italiani (AOOI) nasce nel 1947, dall'esigenza di tutelare e promuovere la cultura e la professionalità di questa complessa specialità della medicina. Insieme all'Associazione Universitaria degli Otorinolaringologi (AUORL), costituisce la Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale (SIO e ChCF), a sua volta fondata nel lontano 1891 Tutte le informazioni sulla 1° Giornata della prevenzione otorinolaringoiatrica sono disponibili al sito: http://www.giornataprevenzioneaooi.it. Tiziana Rambelli

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