Kyoto, 27 aprile 2017 - Ieri, 26 aprile 2017, all'interno della 32ª Conferenza Internazionale di ADI a Kyoto (Giappone) la Global Coalition on Aging (GCOA) e Alzheimer's Disease International (ADI) hanno lanciato il Dementia Innovation Readiness Index, un'inedita valutazione completa dell'innovazione nel trattamento, prevenzione e assistenza della demenza nei Paesi G7.
"Da quando è stato lanciato sul mercato l'ultimo nuovo trattamento per la malattia di Alzheimer più di dieci anni fa, la prevalenza della demenza è salita alle stelle e la popolazione globale dei più anziani è cresciuta rapidamente", afferma Marc Wortmann, direttore esecutivo di ADI.
"La malattia di Alzheimer e altre demenze richiedono un'attenzione immediata e costante nella terapia, assistenza, prevenzione e inclusione sociale, e l'Indice mira a individuare opportunità e creare presupposti per approcci innovativi. Il nostro auspicio è che induca i governi e i politici a identificare le "best practice" e a imparare gli uni dagli altri."
L'Indice esamina lo scenario attuale, in cui le azioni per contrastare la demenza si esplicano in termini di benefici e criticità dell'innovazione.
Il rapporto completo, consultabile su www.globalcoalitiononaging.com e www.alz.co.uk, fornisce i risultati e le raccomandazioni principali, nonché le classifiche per i Paesi G7 relative a 10 categorie fondamentali.
"Se la situazione attuale rimane invariata, la malattia di Alzheimer e altre demenze costituiranno l'incubo finanziario e sanitario della nostra generazione," commenta Michael W. Hodin, CEO della GCOA. "Occorre un'azione immediata e continuativa. I legislatori devono sbrigarsi a definire endpoint significativi e favorire una diagnosi tempestiva e l'arruolamento negli studi clinici. Leader politici e istituzionali devono farsi carico del problema e dedicargli l'attenzione che merita. I governi devono favorire, incoraggiare e incentivare le imprese a fare innovazione. Le soluzioni non arriveranno subito, ma è giunto il momento d'impegnarsi nell'innovazione".
Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, commenta:
"Come maggiore organizzazione italiana non profit dedicata alla cura e all'assistenza delle persone con demenza e dei loro familiari, siamo onorati di partecipare alla Conferenza Internazionale di ADI e al lancio del Dementia Innovation Readiness Index. Purtroppo non possiamo evitare di osservare che l'Italia, tra i sette Stati più evoluti del pianeta, sia all'ultimo posto in termini di innovazione nel trattamento, prevenzione e cura delle demenza.
Ricordo quando a Londra, nel dicembre del 2013, si riunì il vertice dell'allora G8, che definimmo "storico" poiché permise la presa di decisione di diverse misure da intraprendere per affrontare l'epidemia mondiale della demenza (tra cui: sviluppare un piano internazionale e aumentare i finanziamenti per la ricerca, invitare l'OMS e l'OCSE a dichiarare la demenza una minaccia per la salute pubblica e sostenere i Paesi a incidere sui loro sistemi sanitari e sociali al fine di migliorare l'assistenza e i servizi alle persone con demenza).
In quella sede il Primo Ministro britannico David Cameron aveva dichiarato: Non importa dove voi viviate, la demenza ruba le vite e distrugge le famiglie. È per questo che noi siamo qui riuniti e siamo determinati a sconfiggerla.
In risposta a tali decisioni, pochi mesi dopo a Ginevra nacque l'Alleanza Mondiale per la lotta all'Alzheimer e alle altre demenze, il primo organismo mosso con l'intento di promuovere la collaborazione a livello mondiale tra i governi, le Ong internazionali, le associazioni e gli enti, nel tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica, combattere lo stigma che la demenza reca con sé e coordinare le azioni per migliorare la cura e i servizi per le persone malate. La Federazione Alzheimer Italia era l'unica testimone italiana della nascita dell'Alleanza.
Sono trascorsi altri 3 anni e il Dementia Innovation Readiness Index ci mette di nuovo di fronte alla realtà: il mondo sta facendo passi avanti nella lotta alla demenza, si prepara ad affrontare i numeri enormi che questa malattia porta con sé - nel mondo sono 46,8 milioni i malati - e proprio l'Italia, con le risorse e la cultura di cui può approfittare, è ferma all'ultimo posto, con situazioni molto differenti a seconda delle aree geografiche. Non possiamo stare immobili a osservare!
La Federazione Alzheimer Italia vuole quindi farsi ancora una volta portavoce all'interno del nostro Paese degli sviluppi e delle decisioni a livello internazionale: chiediamo alle istituzioni, ma anche alle associazioni e agli enti che si occupano di demenza, di lavorare ancora più alacremente per permettere ai malati e alle loro famiglie di credere che una qualità di vita migliore si possa davvero raggiungere".
Dall'Indice è emerso in particolare che:
Una leadership coordinata e continuativa da parte dei capi di governo e delle istituzioni più influenti costituisce un fattore trainante del progresso nell'innovazione della demenza.
I fondi per la ricerca sono in aumento, ma quelli destinati alla demenza devono essere commisurati all'impatto della malattia e comprendere anche l'assistenza alle persone con demenza.
L'innovazione risulta fondamentale affinché il personale di assistenza (medici di medicina generale, neurologi, altri specialisti, caregiver formali e informali) possano soddisfare la domanda crescente.
Il riconoscimento e la diagnosi tempestiva della demenza, nonché il conseguente arruolamento negli studi clinici delle persone cui è stata diagnosticata la malattia, aiuteranno molto a capirne la progressione a partire dal suo esordio e a trovare una terapia.
Le persone con demenza devono poter scegliere il tipo e il livello di assistenza durante tutto il decorso della malattia e i governi devono favorire più opzioni per garantire il massimo livello possibile di assistenza.
La collaborazione pubblico-privata, interdisciplinare e transnazionale contribuisce a favorire lo scambio di best practice e a velocizzare l'innovazione nel trattamento, la prevenzione e l'assistenza della demenza.
"L'Indice è uno strumento prezioso per programmatori istituzionali, scienziati, accademici, associazioni e imprese, in quanto presenta una panoramica completa dei punti di forza e di debolezza dei Paesi e, soprattutto, crea una piattaforma di condivisione e collaborazione con cui favorire l'innovazione," afferma Jeff Huber, presidente e CEO di Home Instead Senior Care, leader della fornitura di assistenza domiciliare a livello globale e membro della GCOA. "La soluzione della malattia di Alzheimer e della demenza prevede nuove metodologie, molte delle quali sono descritte nell'Indice."
Le valutazioni Paese per Paese dell'Indice rivelano che Regno Unito, Canada e Germania sono al primo posto della lista per disponibilità all'innovazione, il che dimostra che una leadership nazionale solida e costante, uno sforzo mirato e coordinato verso il riconoscimento e la diagnosi, nuovi approcci alla ricerca e accesso a trattamenti innovativi, sistemi di pagamento sostenibili e un impegno verso le partnership pubblico-private sono tutti fattori trainanti dell'innovazione.
"Per combattere la piaga globale della demenza dobbiamo andare oltre la mentalità convenzionale, che finora non ha portato a progressi misurabili," commenta il prof. Yves Joanette, presidente del World Dementia Council. "L'analisi e la direzione indicata dal Dementia Innovation Readiness Index aiuteranno tutti i Paesi del G7 e anche altri leader globali a prepararsi a reagire alla sfida globale posta dalla demenza."
L'Indice è stato costruito grazie ai contributi ottenuti mediante interviste e indagini su oltre 40 opinion leader globali ed esperti dell'argomento, tra cui scienziati, associazioni, programmatori istituzionali, ricercatori, leader aziendali e persone con demenza, in rappresentanza di migliaia di stakeholder coinvolti nella lotta alla demenza, ma anche grazie a ricerche svolte attraverso autorità globali in fatto di malattia di Alzheimer, altre demenze e invecchiamento.
Per leggere il sommario esecutivo:
www.globalcoalitiononaging.com/data/uploads/documents/gcoa-adi-dementia-index-executive-summary.pdfPer leggere il rapporto completo:
www.globalcoalitiononaging.com/data/uploads/documents/gcoa-adi-dementia-index.pdf
ADI - Alzheimer's Disease International è la federazione internazionale di 85 associazioni Alzheimer di tutto il mondo, che intrattengono relazioni ufficiali con l'Organizzazione Mondiale della Sanità. La visione di ADI riguarda la prevenzione, la cura e l'inclusione oggi, nonché la cura domani. ADI ritiene che il segreto per vincere la guerra contro la demenza stia in una combinazione esclusiva tra soluzioni globali e conoscenza locale. In tal senso, opera localmente delegando alle associazioni Alzheimer la promozione e l'offerta di cura e sostegno ai soggetti con demenza e a chi si prende cura di loro, e globalmente per attirare l'attenzione sulla demenza e promuovere campagne per un cambiamento politico attraverso i governi. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.alz.co.uk.
Global Coalition on Aging mira a modificare il modo in cui i leader globali si avvicinano e si preparano all'invecchiamento della popolazione previsto per il 21° secolo. La GCOA riunisce gli enti globali nei vari settori industriali con interessi strategici comuni nell'invecchiamento della popolazione, una conoscenza completa e sistemica dell'invecchiamento e una visione ottimistica del suo impatto. Attraverso la ricerca, l'analisi delle politiche pubbliche, campagne di sostegno e comunicazioni strategiche, la GCOA promuove soluzioni innovative e opera per far sì che l'invecchiamento globale possa essere un percorso di crescita economica fiscalmente sostenibile, di generazione di valore sociale e di aumento della ricchezza. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.globalcoalitiononaging.com.
Federazione Alzheimer Italia, rappresentante unico per l'Italia di Alzheimer's Disease International (ADI), è la maggiore organizzazione nazionale non profit dedicata alla promozione della ricerca medica e scientifica sulle cause, la cura e l'assistenza per la malattia di Alzheimer, al supporto e sostegno dei malati e dei loro familiari, alla tutela dei loro diritti in sede sia amministrativa sia legislativa. Riunisce e coordina 47 associazioni che si occupano della malattia e opera a livello nazionale e locale per creare una rete di aiuto intorno ai malati ed ai loro familiari.
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