Si è concluso a Firenze il Congresso  Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA. Presenti 1200 specialisti e  medici, metà italiani e metà provenienti dall'estero
SIMPAR-ISURA - Alimentazione: la dieta  mediterranea aiuta a combattere le malattie croniche. Gli alimenti consigliati  e quelli sconsigliati
Ginger,  zenzero, curcuma, frutta e verdura gli alimenti che aiutano a stare meglio. Ma  gli specialisti allertano: "Il fai da te in alcune patologie può fare più danno che  altro".
L'unione della dieta di tipo  mediterraneo, l'unica che abbia permesso ad oggi risultati scientifici positivi  e comprovati, e la nutraceutica, disciplina nata dalla fusione dei termini  "nutrizione" e "farmaceutica", può essere un valido aiuto per i terapisti del  dolore e per chi soffre di malattie croniche. I principali alimenti di tale  regime alimentare, infatti, contribuiscono positivamente non solo a combattere  le principali patologie, ma anche a prevenirle.
Se n'è parlato a Firenze in  occasione del Congresso Internazionale di Anestesiologia SIMPAR-ISURA,  organizzato e presieduto dal Prof. Massimo Allegri, ricercatore presso  l'Università di Parma e specialista in anestesia rianimazione e terapia del  dolore. 1200 i presenti, tra medici e ricercatori, metà italiani e metà  provenienti dall'estero, per confrontarsi sulle nuove scoperte scientifiche e  tecnologiche e su tutte le tematiche relative allo studio e alla gestione del  dolore cronico.
 COS'E' LA TERAPIA DEL  DOLORE - Il dolore è  generalmente sintomo di qualcosa che non va bene: un effetto di una patologia  in corso. Quando invece non c'è una causa scatenante, e quindi il dolore  diventa cronico, occorre parlare di terapia del dolore. Con  tale termine si intendono tutti quegli atti farmacologici, interventistici,  chirurgici e cognitivo-comportamentali mirati a ridurre il dolore inutile, cioè  quella sofferenza che non ha nessuna utilità nell'esserci. In altre parole, si  parla di terapia del dolore quando dobbiamo trattare sia il dolore come sintomo  che come malattia.
COS'E' LA TERAPIA DEL  DOLORE - Il dolore è  generalmente sintomo di qualcosa che non va bene: un effetto di una patologia  in corso. Quando invece non c'è una causa scatenante, e quindi il dolore  diventa cronico, occorre parlare di terapia del dolore. Con  tale termine si intendono tutti quegli atti farmacologici, interventistici,  chirurgici e cognitivo-comportamentali mirati a ridurre il dolore inutile, cioè  quella sofferenza che non ha nessuna utilità nell'esserci. In altre parole, si  parla di terapia del dolore quando dobbiamo trattare sia il dolore come sintomo  che come malattia. 
Il problema più  ricorrente in fatto di malattie croniche è l'osteoartrosi, che  coinvolge più di 4 milioni di italiani, e che costa 3,5 miliardi di euro  all'anno, tra costi diretti e indiretti. Il 70% dei problemi  osteoartrosici è legato alla lombalgia. Poi ci sono la cefalea, che  affligge 2 milioni di italiani, e i dolori neuropatici periferici, come il  diabete.
L'IMPORTANZA DELLA DIETA MEDITERRANEA - La dieta mediterranea offre un ottimo bilanciamento di  proteine, lipidi e carboidrati. Avere un giusto rapporto di questi tre  macroelementi tutto il giorno nei due pasti principali e in quelli secondari va  ad aggiungere un fattore importante nel combattere l'infiammazione e il dolore  stesso.
"Questa  dieta - spiega la Dr.ssa Manuela De Gregori, biologa  nutrizionista del Policlinico San Matteo di Pavia - può essere utilizzata sia per le terapie cronico oncologiche che per  quelle benigne, ma anche per i pazienti che   devono sottoporsi ad un intervento chirurgico o per chi ha già subito un  intervento. Gli sbagli alimentari dovuti alla mancanza di un'educazione  alimentare influiscono tantissimo sulla gestione del dolore stesso".
"La  dieta mediterranea - aggiunge il Dr Maurizio Marchesini, anestesista e  terapista del dolore presso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - ha le caratteristiche di escludere o di  ridurre degli alimenti che hanno caratteristiche pro-infiammatorie. La tendenza  attuale per chi non rispetta un piano nutrizionale programmato e attento è  quello di incorrere in un accumulo di calorie e grassi. Questi hanno una  correlazione con l'infiammazione e con lo sviluppo del dolore. Quindi il dolore  nelle ginocchia non è causato solo dal sovrappeso, ma dalla quota di sostanze  infiammatorie causata dalla cattiva alimentazione, che danneggia le  articolazioni stesse. Lo dimostra il fatto che persone in sovrappeso hanno  dolori anche alle piccole articolazioni, come le mani, in cui il peso non ha  nessun ruolo".
 I RISCHI DI UNA ERRATA ALIMENTAZIONE - Non avere la giusta attenzione a tavola può causare un  peggioramento di una condizione geneticamente predeterminata di dolore cronico  o peggiorare quelli che possono essere degli insulti esterni come un intervento  chirurgico, una patologia neoplastica e/o benigna. In questo modo non si può avere  una risposta naturale di autoconservazione come l'evoluzione vuole, ma si avvia  una deriva verso una cronicizzazione di questi stati.
I RISCHI DI UNA ERRATA ALIMENTAZIONE - Non avere la giusta attenzione a tavola può causare un  peggioramento di una condizione geneticamente predeterminata di dolore cronico  o peggiorare quelli che possono essere degli insulti esterni come un intervento  chirurgico, una patologia neoplastica e/o benigna. In questo modo non si può avere  una risposta naturale di autoconservazione come l'evoluzione vuole, ma si avvia  una deriva verso una cronicizzazione di questi stati.
"Oltre  al dolore di cui parliamo in questa sede, e quindi le patologie infiammatorie  croniche, non solo osteoarticolari ma anche intestinali e ulcerose, ci sono  tante altre patologie che sono più note -  precisa il Dr Maurizio Marchesini - Parliamo di problemi cardiologici, sviluppo  del diabete, problemi metabolici e respiratori. Si sa che una persona che ha  subito un infarto deve essere attento alla dieta, ma non si sa che la stessa  attenzione è necessaria in uno stato di dolore".
COSA MANGIARE E COME - Gli  specialisti consigliano una dieta più variegata possibile, senza escludere  determinati alimenti, ma cercando di abbinarli correttamente agli altri e  soprattutto di cucinarli in modo corretto. "Sicuramente  - chiosa la Dr.ssa De Gregorio - una  dieta ricca di frutta e di verdura è una dieta antinfiammatoria, ma questo non  significa che bisogna escludere carne e pesce. Serve scegliere ponderatamente  tutti gli alimenti presenti in natura. Una cosa fondamentale è bilanciarli ogni  giorno con tutto quello che viene acquisito dal paziente. Non è solo una questione  di quantità, ma anche di qualità".
COSA EVITARE -  Sconsigliati alimenti pro-infiammatori quali quelli con le farine raffinate, meglio  quelle integrali. Evitare le carni conservate, come salumi e insaccati,  soprattutto quelli di derivazione suina. E' bene ponderare anche l'utilizzo  dello zucchero raffinato e quello del sale. Meglio sostituire questi  aromatizzanti a delle spezie che hanno anche proprietà antinfiammatorie.
Esiste un legame anche tra  alimentazione e malattie psicologiche: bisogna quindi stare attenti a ciò che  si mangia anche in caso di malattie neurodegenerative. "La componente di patologia del sistema  nervoso - spiega il Dr Maurizio Marchesini - possono essere influenzate  dal trattamento alimentare. Basti pensare che un paziente che ha un dolore è  anche un paziente che è depresso. Anche in questo caso ridurre la quota di  introito calorico, quella di zuccheri e di acidi grassi aiuta a limitare  qualche degenerazione dell'età, sia in senso fisico che per lo sviluppo di  malattie neuro-generative".
LE SOSTANZE SPECIALI CHE AIUTANO -  In merito alle  singole sostanze, uno studio dimostra come l'assunzione di un derivato della curcuma da parte di un paziente con  osteoartrosi dia un risultato riconducibile all'assunzione di paracetamolo. Ne  esiste uno anche sugli acidi grassi Omega3,  con risultati analoghi. Risultati positivi anche per il ginger, zenzero, frutta e verdure.
"Attenzione - allertano gli specialisti - però a non cadere nella medicina non convenzionale, nell'esoterismo,  nella naturopatia a tutti i costi. La terapia medica non va sostituita con  l'integrazione di un alimento. Questo può provocare un miglioramento, più  energie, meno insonnia, più benessere, ma non deve essere assolutamente l'unica  via per risolvere il problema. Il fai da te in alcune patologie può fare più  danno che altro". 
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