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sabato 8 novembre 2014

Violenza sulle donne, l'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia: serve una rete di aiuto

«La donna che subisce violenza necessita di interventi specialistici complessi e multidimensionali che vedono coinvolte diverse figure. Lo psicologo ha un ruolo centrale: deve avere competenze specifiche», ha detto il presidente Calvani nel convegno di formazione questa mattina a Udine.

 

«Le donne che subiscono violenza necessita una rete di sostegno. Gli psicologi hanno un ruolo importante: occorre essere formati per poter intervenire in modo adeguato, riconoscere chi ha subito violenza e sostenerlo nel modo più corretto». Così  il presidente dell'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Roberto Calvani ha aperto il convegno che si è svolto questa mattina - sabato 8 novembre - nella Sala Paolino d'Aquileia a Udine dal titolo "Violenza di genere e strategie di intervento". Un convengo dedicato agli psicologi perché «davanti ad un fenomeno in preoccupante crescita è importante avere specialisti con competenze specifiche», ha proseguito Calvani. L'iniziativa di formazione interna all'Ordine si è inserita in un percorso che l'Ordine degli Psicologi ha avviato la scorsa estate con la firma di un protocollo d'intesa con il Comune di Udine ed il servizio Zero Tolerance, al fine di garantire una consulenza gratuita alle donne vittime di violenza attraverso un professionista formato ed esperto del settore.

Qualche dato: la violenza di genere è un fenomeno purtroppo in espansione a livello mondiale. In Italia, nel 2013, 128 donne sono state uccise: nell'83% dei casi il delitto è avvenuto tra le mura domestiche; ma molte altre sono le donne che sopravvivono subendo violenze di tipo fisico, sessuale e psicologico. Inoltre, da una ricerca fatta dall'Unione Europea (Violence Against Women, 2014), in Italia il 19% delle donne ha subito nel corso della vita violenze fisiche o sessuali, il 38% delle donne ha subito abusi psicologici e il 9% delle donne ha subito stalking (quasi sempre dai loro ex). Il 62% dei maltrattamenti sulle donne sono avvenuti in presenza dei figli (Istat 2008).

Tra le violenze psicologiche, le forme più diffuse sono l'isolamento o il tentativo di isolamento, il controllo, la violenza economica, la valorizzazione e le intimidazioni. «Può non essere semplice distinguere e definire la violenza psicologica: si tratta spesso di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione e finiscono per privare la vittima del proprio valore, riducendola ad un oggetto. Questi atteggiamenti si insinuano lentamente e sono spesso difficili da cogliere e rilevare in modo chiaro: il maltrattamento procura sofferenza e corrode, influenzando l'autostima della vittima, manipolandone lo stato psichico, restringendone la libertà d'azione e spaventandola.

La donna che subisce una violenza necessita di interventi specialistici complessi e multidimensionali che vedono coinvolte diverse figure», ha proseguito il presidente Calvani. «Lo psicologo, in queste situazioni, ha un ruolo centrale: accoglie e accompagna la donna lungo tutto il suo percorso di uscita dalla violenza, dai meccanismi di controllo e manipolazione, nonché dal trauma. Nell'intervento finalizzato all'autoprotezione e al benessere della donna maltrattata, lo psicologo deve avere delle competenze specifiche per riconoscere la violenza e i danni che essa provoca, non solo a se stessa, ma a tutto il contesto che la circonda ed in particolare ai figli. Nel caso in cui un genitore, di solito il padre, eserciti violenza sull'altro, infatti, i figli sono sempre colpiti dai danni da violenza assistita, che non è meno grave di quella diretta. Del resto, secondo i dati dell'Oms (2010) i bambini maschi che assistono o subiscono violenza nella famiglia d'origine hanno maggior probabilità di diventare violenti in età adulta».

Nell'ambito del convegno sono stati affrontati gli aspetti psico-sociali e giuridici della violenza di genere e sono stati approfonditi i possibili interventi terapeutici per le donne maltrattate. «Il ruolo dello psicologo nell'intervento con le donne vittime – ha sottolineato Calvani - punta a sostenere ed accompagnare la donna nel suo percorso di consapevolezza delle proprie risorse e capacità nell'uscita dalla situazione violenta, al fine di non ritrovarsi in situazioni simili o peggiori, come può accadere se non c'è rivisitazione critica della propria situazione. Lo psicologo non giudica, ma accompagna la donna nel proprio percorso di consapevolezza, in modo che essa stessa possa valutare gli estremi di una possibile denuncia».

L'Ordine degli Psicologi FVG vuole essere vicino alle persone, cercando attraverso le strutture territoriali, i convegni che organizza, la formazione dei propri iscritti e le informazioni ai cittadini di far crescere una cultura del benessere psicologico e della dignità della persona.

 

L'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia è stato fondato nel 1992 e oggi conta più di 1.800 iscritti. L'organigramma per il quadriennio 2014-2017 risulta così composto: presidente Roberto Calvani; vicepresidente Leila Rumiato; segretario Simona Mreule; tesoriere Evgenia Gasteratou; consiglieri: Giandomenico Bagatin, Fabio Barban, Antonella Besa, Margherita Bottino, Erica Cossettini, Nerina Fabbro, Maria Fiorini, Denis Magro, Corinna Michielin, Giovanni Ottoboni, Erika Celotti. www.psicologi.fvg.it

 

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