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giovedì 28 settembre 2017

Atrofia muscolare spinale, svolta epocale: Aifa approva farmaco Spinraza


Ieri sera la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: via libera alla commercializzazione di Spinraza

ATROFIA MUSCOLARE SPINALE, DALLA RICERCA AL PROGRESSO

SÌ DELL'AIFA A NUOVO FARMACO: «SVOLTA EPOCALE»

Commozione e gioia per Famiglie Sma: «Continuate a donare al 45521 per riaccendere la speranza di migliaia di pazienti. 

L'appello di Zalone: #facciamolotutti. Sabato e domenica in 100 piazze italiane la Scatola dei sogni 2017»


Spinraza, via libera dell'Aifa per la commercializzazione del nuovo farmaco: ieri sera è arrivata la notizia tanto attesa. Ed è giunta in piena campagna donazioni, a dimostrazione che la direzione intrapresa da Famiglie Sma è quella che può davvero cambiare il futuro di migliaia di pazienti, soprattutto bambini.

Proprio mentre il numero solidale 45521 (attivo fino al 9 ottobre), grazie allo spot di Checco Zalone fa il giro del web per dire "stop" all'atrofia muscolare spinale e ampliare la somministrazione della terapia nusinersen – da novembre 2016 effettuata in Italia per via compassionevole su 130 piccoli pazienti -l'Agenzia nazionale del Farmaco pubblica in Gazzetta ufficiale il risultato dell'iter avviato "per assicurare i requisiti di sicurezza ed efficacia" alla molecola che cambia il quadro clinico della patologia,autorizzando la sua immissione sul mercato per tutte le forme di Sma.

«Il percorso di valutazione della Commissione tecnico scientifica Aifa, supportata da un gruppo di esperti dell'Istituto Superiore di Sanità – commenta Daniela Lauro, presidente della Onlus nata per dar voce ai genitori dei bambini affetti dalla malattia genetica rara e spesso fatale - segue la strada intrapresa dall'agenzia statunitense Food and Drug Administration (FDA), che dallo scorso dicembre ha approvato Spinraza quale trattamento ufficiale per la Sma. 

La commozione e la gioia in questo momento sono indescrivibili: questo è davvero un momento storico nella lotta contro la malattia genetica rara che fino ad oggi ha mietuto indisturbata innumerevoli vittime in tutto il mondo.

Tra qualche settimana le fiale saranno disponibili negli ospedali e verranno rese note le modalità d'accesso alla terapia».

L'effetto di Spinraza è stato dimostrato con uno studio clinico globale randomizzato condotto su 121 pazienti, che hanno ricevuto l'iniezione del farmaco nel fluido che circonda il midollo spinale (il cosiddetto liquido cefalorachidiano): il trial ha valutato la percentuale di pazienti con miglioramento dello sviluppo motorio, come il controllo della testa, la capacità di sedersi, di calciare, rotolarsi, strisciare, stare in piedi e camminare.

«Anche se i dati non sono ancora ufficiali – continua Lauro – nel nostro Paese i bambini che hanno avviato le infusioni attraverso il programma esteso di accesso al farmaco salvavita (Eap), hanno ottenuto risultati davvero incoraggianti, mostrando tangibili segni di miglioramento sotto il profilo motorio, laddove è emerso un maggior controllo dei muscoli della testa e dei movimenti degli arti. Spinraza riesce a compensare la necessità di una ventilazione permanente e a prevenire la morte nei bambini».

Adesso per poter beneficiare del trattamento e avviare la cura per tutti coloro che ne faranno richiesta, occorre l'aiuto di tutti: «Con le donazioni – conclude Lauro – potremo ampliare il target di pazienti, potenziare il personale medico, supportare le famiglie negli spostamenti ed estendere il raggio d'azione, implementando il numero di centri specializzati». 

La campagna di Famiglie Sma nei prossimi giorni sarà anche on the roadsabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, infatti, i volontari e i bambini scenderanno in piazza con il gadget la "Scatola dei sogni 2017", 500 grammi di pasta di grano duro che anche quest'anno porteranno in tutte le case il simbolo dell'associazione: la farfalla. I banchetti saranno presenti in oltre 100 piazze in tutt'Italia (la mappa su http://www.famigliesma.org/donaci-il-tuo-tempo/).

Mercoledì 11 ottobre, a Milano, alle ore 11.30, presso lo Spazio Dream Factory (Corso Garibaldi 117) Biogen Italia terrà una conferenza stampa per illustrare gli aspetti tecnico-scientifici della terapia.

lunedì 25 settembre 2017

Sesta tappa di “Fabbriche Aperte” Assogenerici: il tour tra le eccellenze del comparto approda allo stabilimento Baxter di Sesto Fiorentino

Il viaggio inaugurato dall’Associazione delle aziende produttrici di farmaci equivalenti e biosimilari nel 2015 per far conoscere alle istituzioni, alle amministrazioni locali, ai medici, ai pazienti, ai consumatori e alla stampa il valore del comparto e l’eccellenza dei propri stabilimenti produttivi ha spalancato oggi le porte dello stabilimento Baxter di Sesto Fiorentino, specializzato nel compounding di farmaci chemioterapici, monoclonali e di sacche per la nutrizione parenterale.


Sesto Fiorentino (Fi), 25 settembre 2017 – Speranze di guarigione e terapie salvavita per un totale di 148mila dosi l’anno distribuite in oltre 200 ospedali e strutture nonché al domicilio dei singoli pazienti. Sono i numeri dell’eccellenza produttiva dello stabilimento Baxter di Sesto Fiorentino, sesta tappa del tour “Fabbriche Aperte” inaugurato due anni fa da Assogenerici per far conoscere alle istituzioni, alle amministrazioni locali, ai medici, ai pazienti, ai consumatori e alla stampa il valore del comparto e la qualità dei propri stabilimenti produttivi.

In questo caso un unicum nel panorama nazionale di settore: una vera e propria farmacia industriale che produce farmaci chemioterapici e monoclonali per pazienti oncologici e sacche personalizzate per pazienti in nutrizione parenterale. E lo fa, da più di 30 anni, offrendo un’assistenza a 360 gradi, che va dalla consegna a casa di prodotti all’assistenza infermieristica a domicilio.

“Tra gli operatori sanitari e soprattutto tra i pazienti esiste ancora una quota non trascurabile di popolazione che esprime una diffidenza verso i farmaci equivalenti: pur essendo presenti sul mercato da oltre vent’anni i nostri prodotti sono ancora vittime di pregiudizi spesso giustificati con la scarsa conoscenza del comparto industriale anche da parte degli operatori sanitari. L’operazione di trasparenza con l’obiettivo di promuovere una corretta informazione sulla qualità”, ha spiegato Enrique Häusermann, presidente Assogenerici. “Maggiore informazione e conoscenza possono significare maggiore fiducia e possono spazzare via le leggende metropolitane che ancora sussistono sulla qualità ed efficacia dei farmaci equivalenti, garantita da una produzione d’eccellenza: stiamo spalancando le porte delle nostre fabbriche proprio per dimostrarla. Oggi lo facciamo in un sito produttivo che opera al servizio delle strutture ospedaliere nel settore del compounding oncologico, utilizzando quasi esclusivamente molecole a brevetto scaduto”.

E i dati sul peso dei “fuori brevetto” in ambito ospedaliero sono inequivocabili: dall’analisi sulla segmentazione del mercato a volumi emerge che solo il 39,8% dei consumi di Classe A e H registrati in corsia afferisce al mercato sotto brevetto, mentre brand a brevetto scaduto ed equivalenti assorbono rispettivamente il 36,4% e il 23,8% del totale. Una performance che non serve a proteggere le aziende di settore dalla costante pressione sui prezzi cui sono sottoposte tramite le procedure di gara ospedaliere.
Per dirla semplicemente quel 24% di dosi consumate di farmaci equivalenti nelle strutture sanitarie incide solo per  il 5,1% della spesa a prezzi ex factory e il trend si aggrava di anno in anno: più crescono i volumi – o addirittura a volumi costanti – più diminuisce il prezzo medio d’acquisto. A dimostrarlo è l’aumento progressivo dei lotti non aggiudicati (27% nel 2015 contro il 20% del 2014) e la crescente fuga delle imprese dalla partecipazione alle gare nell’ultimo quinquennio.
Le richieste del comparto sono specifiche e pressanti: riapertura automatica delle gare in caso di scadenze brevettuali in itinere (clausola di rinegoziazione “pura”); introduzione nei capitolati di quantitativi minimi d’ordine vincolanti, come antidoto al rischio di rottura di stock; eliminazione del pay back ospedaliero almeno per le aziende che competono nel segmento fuori brevetto; snellimento delle procedure di gara; introduzione di elementi qualitativi per gare economicamente vantaggiose (disponibilità di dosaggi, presenza di device ecc.); determinazione qua dei prezzi a base d’asta.
“Costi regolatori, incertezze e confusione sul sistema di pay back e pressione sui prezzi stanno mettendo a rischio la sostenibilità d’impresa – ha concluso Hausermann. – È indispensabile la riconvocazione urgente del tavolo della Governance e la rivalutazione di tutte le decisioni di policy che impattano sul tessuto industriale e produttivo, perché nelle condizioni attuali diventerà impossibile per le imprese continuare a garantire l’eccellenza del servizio offerto al Ssn”.

Stabilimento Baxter di Sesto Fiorentino: eccellenza nella farmacia industriale

Testimonial dell’eccellenza rivendicata da Häusermann è proprio lo stabilimento di Sesto Fiorentino, acquisito da Baxter nel 1971 e trasformato a partire dal 1977 – con investimenti per oltre 10 milioni di euro – in un polo europeo di produzione delle soluzioni per terapia endovenosa ed irrigazione in contenitori flessibili, di sacche per la nutrizione parenterale e la dialisi peritoneale, nonché di soluzioni contenute in dispositivi medici per la chemioterapia. I prodotti sono costituiti da sacche per la nutrizione parenterale, soluzioni contenute in dispositivi medici per la chemioterapia e farmaci monoclonali, con una produzione annuale di 148.000 unità.

Il sito – che dal 2003 è specializzato esclusivamente nel compounding e conta oggi 91 addetti – è l’unico in Italia ad avere ottenuto da parte dell’AIFA l’autorizzazione alla produzione su prescrizione medica di medicinali sterili sotto forma di preparazioni liquide per uso parenterale preparati in asepsi.
L’intero processo produttivo è infatti realizzato in isotecnia (tecnica dei volumi confinati), una metodologia di produzione che consente di ottenere preparazioni farmaceutiche contenenti farmaci altamente attivi (come citostatici, ormoni, antibiotici) in condizioni di totale sicurezza sia per l’operatore sia per la qualità del prodotto finito. La produzione avviene all’interno di isolatori, cioè di box completamente isolati dall’ambiente circostante ai quali l’operatore accede esclusivamente attraverso l’uso di guanti o mezzi scafandri, garantendo l’assoluta separazione fisica tra operatore/ambiente e prodotto manipolato. E un software gestionale consente di mantenere uno storico tutte le fasi operative relative alla produzione delle unità richieste garantendo la completa tracciabilità dei prodotti.

L’attività di compounding per i farmaci oncologici e per i monoclonali realizzata nello stabilimento di Sesto Fiorentino prevede l’utilizzo di 16 principi attivi (tra prodotti in uso e quelli in pipeline) per 50 formule (da 1 a 6 per principio attivo) – quasi esclusivamente fuori brevetto – resi disponibili in sacche multidose pluriprelievo per un totale di 155 ospedali e 23 CPU (Centri di produzione unificati) forniti in Italia.
“La preparazione delle forme endovenose da parte delle farmacie ospedaliere o dei reparti deve rispettare standard di qualità elevatissimi: per questo la tendenza attuale è quella di centralizzarne la preparazione in farmacia – ha spiegato Stefano Collatina, membro del consiglio direttivo di Assogenerici, vicecoordinatore Italian Biosimilars Group (IBG) e Business Unit Director Hospital Products di Baxter. – L’utilizzo di miscele già ricostituite e diluite garantisce efficienza, sicurezza di pazienti e operatori, tracciabilità e riduzione dei costi per le strutture”. Sono numerose infatti le evidenze scientifiche e le analisi sui rischi legati alla manipolazione di tali farmaci: un’attività per la quale si suggerisce – anche in linea con la Raccomandazione 14 del Ministero della Salute – di utilizzare ove possibile sistemi a circuito chiuso e l’uso di preparazioni in sacca multidose al fine di agevolare il lavoro degli operatori e diminuire il rischio di contaminazione. “Baxter – ha proseguito – supporta le aziende ospedaliere nella realizzazione delle Ufa (Unità Farmaci Antiblastici) i laboratori sterili a norma di legge per la preparazione dei farmaci antiblastici, provvedendo alla messa in opera dei locali e alla formazione del personale addetto, a fronte di contratti pluriennali per la fornitura delle sacche multidose pluriprelievo di chemioterapici antiblastici: a oggi le Ufa così realizzate sono 30 su tutto il territorio nazionale”.

Lo stabilimento garantisce inoltre la produzione di sacche personalizzate per la nutrizione parenterale, realizzate su prescrizione medica per le esigenze dei singoli pazienti, contenenti glucosio, aminoacidi, elettroliti, oligoelementi, lipidi. La nutrizione parenterale è una terapia salvavita. Consiste nell'infusione direttamente nel sangue venoso di adeguate miscele nutritive. La nutrizione parenterale per pazienti con patologie croniche e rare, post chirurgici o affetti da altre patologie (tumori) che  limitano o impediscono di alimentarsi naturalmente,  viene eseguita prevalentemente a domicilio - Nutrizione Parenterale Domiciliare (NPD) - per garantire sia al paziente e ai familiari una migliore qualità di vita e reintegro sociale.

Lo stabilimento di Sesto Fiorentino oggi produce una fornitura di sacche in Italia a 25 ospedali e a 400 pazienti a domicilio. All’estero fornisce sacche per la nutrizione anche in Gran Bretagna, Belgio, Finlandia, Malta e Norvegia.

“In Italia da più di 30 anni - – ha spiegato ancora Collatina – proponiamo un percorso di governo clinico in nutrizione parenterale domiciliare che parta dall’ospedale e arrivi a casa del paziente in piena sicurezza, con massima attenzione alla qualità e appropriatezza terapeutica. Un approccio che risponde alle necessità dei pazienti e ai bisogni del sistema sanitario nazionale esplicitati anche all’interno del Piano Nazionale della Cronicità appena approvato e che si basa sulla costruzione di un modello di cura socio-sanitario integrato”. Un modello che prevede: la produzione e fornitura delle sacche personalizzate e di tutti i prodotti nutrizionali prescritti dai medici;  la consegna a domicilio del materiale a supporto della terapia; l’assistenza del nostro personale infermieristico altamente specializzato nella gestione della terapia nutrizionale parenterale domiciliare e dei cateteri venosi centrali.
Riteniamo – spiega ancora Collatina - sia necessario per i pazienti mantenere un’elevata qualità e sicurezza dei prodotti e dei servizi offerti. Solo così si potrà ottenere un risparmio in termini di ricoveri inappropriati, infezioni ricorrenti e complicanze, a favore di una corretta allocazione delle risorse. A questo si aggiunge, inoltre, il mantenimento di un elevato grado di qualità della vita dei pazienti, l’outcome clinico e la valorizzazione dei costi sociali. Per far questo la via più virtuosa sembra essere quella di continuare a lavorare in un’ottica di partnership tra pubblico e privato con l’obiettivo di realizzare un percorso di integrazione che prenda in carico il paziente dall’ospedale al territorio, in un’ottica di sostenibilità”.


Un esempio concreto e lungimirante è proprio quello rappresentato dalla Toscana, regione nella quale -  grazie alla legge 340 del 2017 - è stato avviato un innovativo percorso di governo clinico per la nutrizione parenterale domiciliare. Con questa legge si predispone un percorso che abbraccia il paziente già dal momento della dimissione ospedaliera, fino all’arrivo a casa, ed in tutte le fasi del sua malattia.

lunedì 19 giugno 2017

Il futuro della Sanità con MEDiT e PHARMAiT a Novembr 2017

Cyber security in Sanità, start-up e Health Innovation Award: il futuro della sanità in Fiera a Vicenza con MEDiT e PHARMAiT

Il 17 e 18 novembre torna l'Expo-Forum dedicato all'health innovation con i nuovi focus su come migliorare il trattamento del malato e come digitalizzare la gestione delle strutture sanitarie. 



Vicenza, 19 giugno  Sarà la cyber security in sanità il focus principale della prossima edizione di MEDiT e PHARMAiT,Expo-Forum precursore sul tema dell'health innovation in Italia,in programma alla fiera di Vicenza il 17 e il 18 novembre. Firmato per la prima volta da Italian Exhibition Group, la società nata dall'aggregazione di Rimini Fiera e Fiera Vicenza, l'edizione 2017 si concentra su un tema di grande priorità e sensibilità qualela sicurezza dei dati relativa allo stato di salute delle persone.

Oltre allcyber security, con uno sguardo rivolto al futuro, l'Expo-Forum vicentino si presenta con una nuova focalizzazione sull'innovazione di prodotto e servizio per lo studio di cure innovative, sviluppo di nuove molecole e delle tecnologie applicate che impattano su nanotecnologie, nutraceutica avanzata, robotica. Polo aggregatore di tutte le professionalità trasversali nel mondo della Sanità (medici, aziende, manager sanitari, start up, operatori del mondo medico-farmaceutico) MediT 2017 tratterà le più recenti innovazioni nei settori della tecnologia ospedaliera, dei sistemi di progettazione e costruzione delle strutture sanitarie e in generale in tutta la gestione dei percorsi che vedono il paziente al centro di momenti di cura interconnessi grazie alla tecnologia.

Confermata la preziosa collaborazione con Regione Veneto eArsenàl.IT, (Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale) e il MediaLab a cura delle varie Società Scientifiche presenti, che avrà anche uno spazio dedicato ai laboratori pratici.

Numerosi i momenti di approfondimento in programma, tra cui 42 incontri scientifici, oltre 60 'speed speech', 5 eventi organizzatiin collaborazione con Regione del Veneto e Arsenàl.IT con il coinvolgimento di circa 400 relatori e oltre 30 tra Associazioni, Federazioni, Ordini e Società Scientifiche, per una edizione 2017 che introduce elementi di novità. Potenziato l'Innovation Theatre con la creazione degli Health Innovation Award, attribuiti alle migliori tesi di laurea dei corsi di Medicina, Ingegneria e Farmacia e ai progetti più innovativi nell'ambito della digitalizzazione della sanità. Nuova è anche "We Want Your Pitch!", iniziativa a sostegno dei digital innovatorpromossa da MEDiT e PHARMAicome opportunità per trovare finanziamenti o sbocchi per la realizzazione dei selezionati da una giuria e presentati al pubblico in Fiera.

Anche il mondo della Sanità rappresentato dalle farmacie avrà a disposizione importanti occasioni di approfondimento e riflessione. Quest'anno in particolare esperti e imprenditori discuteranno del preoccupante fenomeno della contraffazione dei farmaci, oltre che della sostenibilità economica dell'attuale modello delle farmacie.



ITALIAN EXHIBITION GROUP SPA: FOCUS ON
Italian Exhibition Group SpA, la società nata dall'integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza è presieduta da Lorenzo Cagnoni, con la vice presidenza esecutiva di Matteo Marzotto e la direzione generale di Corrado Facco. IEG, che ha chiuso il 2016 con fatturato consolidato pro-forma di 124,8 milioni, un EBITDA pro-forma di 21,9 milioni e un risultato netto consolidato di 6,6 milioni, è il secondo player italiano per volume di fatturato con 59 prodotti in portafoglio (riferiti alle filiere Food & Beverage, Green, Technology, Entertainment, Tourism, Transport, Wellness, Jewellery e Fashion, Lifestyle & Innovation) e 216 tra eventi e congressi. Asset prioritario della Società è favorire l'internazionalizzazione di tali comparti rappresentativi del Bello e Ben Fatto nel mondo, partendo da una solida presenza nel mondo con già una joint venture negli Emirati Arabi Uniti e presenze in USA, Cina, India e Sudamerica. IEG svolge inoltre il ruolo di leader nazionale nel segmento convegnistico-congressuale. Nel 2016, IEG, nel complesso delle sedi espositive e congressuali di Rimini e Vicenza, ha totalizzato 14.593 espositori, sfiorando i 2,5 milioni di visitatori.



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mercoledì 10 dicembre 2014

Dieci anni di Farmaci in dose unitaria: l'esperienza presso l'ospedale di Forlì (Forlì 16 dicembre)

Dieci anni di Farmaci in dose unitaria: l'esperienza presso l'ospedale di Forlì. Confronti tra professionisti. Forlì 16 Dicembre 2014, Sala Pieratelli – Ospedale Morgagni-Pierantoni Ore 14,00 registrazione partecipanti Ore 14,30 Apertura lavori: Maria Grazia Stagni Ore 14,45 Presentazione e Introduzione all’evento formativo Vicini Claudio, Ricci Enrico Ore 15,00 Dose Unitaria come strumento per la sicurezza delle terapie farmacologiche Vetri Elena, Grementieri Patrizia Ore 15,30 Prescrizione dei farmaci in dose unitaria: confronto tra Clinici Cancellieri Claudio, Bettini Dario Ore 16,00 Somministrazione dei farmaci in dose unitaria: ruolo del personale infermieristico Troiano Aldo, Nocciolini Sandra Ore 16,30 Allestimento delle terapie farmacologiche in dose unitaria: ruolo della Farmacia Ospedaliera Cocquio Teresa , Pieraccini Fabio Ore 17,00 Aspetti informativi del sistema dose unitaria Sistu Silena Ore 17,30 Il sistema dose unitaria: come e perché in una prospettiva economico aziendale Villa Stefano Ore 18,00 Conclusioni e compilazione test di apprendimento Relatori: Bettini Dario, Medico Dirigente U.O. Chirurgia Endocrina Cancellieri Claudio, Direttore U.O. Malattie Infettive Cocquio Teresa , Farmacista Dirigente U.O. Assistenza Farmaceutica Grementieri Patrizia, Programma gestione del rischio Nocciolini Sandra, Coordinatore Infermieristico U.O. Ortopedia-Traumatologia Pieraccini Fabio, Direttore U.O. Assistenza Farmaceutica Ricci Enrico, Direttore Dipartimento Medicina Specialistica Sistu Silena, Direttore SITIC Stagni Maria Grazia, Coordinamento Direzioni Mediche di Presidio Troiano Aldo, Infermiere U.O. Gastroenterologia Vetri Elena, Medico Dirigente Direzione Sanitaria Vicini Claudio, Direttore Dipartimento Chirurgia Specialistica Villa Stefano, Ricercatore di Economia Aziendale, Università Cattolica facoltà di economia (sede di Roma) Segreteria Organizzativa: Enrica Corsi – Farmacia Ospedaliera 0543 731321 Tiziana Rambelli

venerdì 26 settembre 2014

Cure palliative e terapia del dolore in pediatria (Forlì 25 ottobre)

L'Ordine dei Medici di Forlì Cesena organizza il Convegno "Cure palliative e terapia del dolore in pediatria". Sabato 25 ottobre 2014, ore 8.30 – 13, Sala Conferenze, Viale Italia, 153 - scala C - 1° piano – Forlì Segreteria scientifica: Commissione Cure Palliative e Terapia del Dolore (Coord. Dott. Marco Maltoni). - Segreteria organizzativa: OMCeO Forlì-Cesena, Tel e Fax: 0543.27157, e-mail: info@ordinemedicifc.it - L’iscrizione è gratuita e potrà essere fatta la mattina stessa nella sede del convegno dalle ore 8.30 alle ore 9.00 fino ad esaurimento dei posti disponibili. PROGRAMMA 8.30 Apertura e introduzione ai lavori Fabio Balistreri MMG Forlì e Tesoriere OMCeO Forlì-Cesena Stefano Boni U.O. Cure Primarie Forlì, AUSL Romagna OCCUPARSI DI CURE PALLIATIVE NEL BAMBINO, PERCHÉ E COME Moderatori: Marco Maltoni, U.O. Cure Palliative Forlì, AUSL Romagna Enrico Valletta, U.O. di Pediatria Forlì, AUSL Romagna 9.00 Il dolore del bambino e i pediatri. Evoluzione della cultura. Giancarlo Biasini Pediatra, Cesena 9.20 Il contenuto etico delle cure palliative in pediatria. Paolo Marchionni U.O.C. Medicina Legale, ASUR Marche, Pesaro Comitato Etico Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord, 9.40 La costruzione della rete in Emilia-Romagna: il futuro è già oggi Elena Marri .Comitato per la lotta al dolore, Regione Emilia Romagna 10.00 L’approccio clinico-organizzativo al dolore e alle cure palliative. Andrea Pession U.O. di Pediatria Bologna, Università di Bologna 10.20 Discussione 10.40-11.00 Pausa TRATTARE IL DOLORE: FORMAZIONE E PRATICA Moderatori: Augusto Biasini, U.O. di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale-Pediatrica Cesena, AUSL della Romagna Massimo Farneti, U.O. Materno-Infantile Cesena, AUSL della Romagna 11.00 Quale formazione per il pediatra? L’esperienza di un progetto nazionale. Michele Gangemi Componente Direttivo Società Italiana di Pedagogia Medica, Verona Pediatra di famiglia, 11.20 Possibilità e limiti nell’utilizzo dei farmaci nel bambino, tra EBM e uso off-label. Gianfranco Ravaglia U.O. Assistenza Farmaceutica Forlì, AUSL della Romagna 11.40 Qualche esempio pratico: A casa - Valentina Venturi, Pediatra di famiglia, Forlì In Pronto Soccorso e in ospedale Neonatale-Pediatrica Cesena, AUSL della Romagna - Marcello Stella, U.O. di Pediatria e Terapia Intensiva Nel perioperatorio - Emanuele Piraccini, U.O. Anestesia e Rianimazione Forlì, AUSL della Romagna 12.40 Discussione 13.00 Conclusioni (Enrico Valletta) Tiziana Rambelli

martedì 17 giugno 2014

Artrite reumatoide (AR): parte la campagna “AR IO NE PARLO”



Artrite reumatoide (AR): parte la campagna “AR IO NE PARLO” per sostenere le persone con AR ad affrontare le sfide quotidiane con cui devono confrontarsi ogni giorno nella gestione della malattia.

Milano, 17 giugno 2014 – L’artrite reumatoide è una malattia reumatica cronica che colpisce soprattutto le donne. Se non curata in modo corretto e nei tempi giusti, con il trascorrere del tempo diventa invalidante permanentemente. Potete avere maggiori informazioni sulla patologia consultando ad esempio il sito dell’associazione pazienti ANMAR (http://www.anmar-italia.it/).  

La chiave per la gestione di questa patologia si trova principalmente in due fattori: diagnosi precoce e terapia corretta. Fare diagnosi precoce, oggi possibile grazie ai progressi ottenuti nelle indagini diagnostiche con esami non invasivi né dolorosi, vuol dire individuare quanto prima i segni della malattia (per evitare che degenerino) e trattare così l’AR fin dall’inizio con un conseguente miglior controllo della sintomatologia e dei disturbi correlati. Fatta la diagnosi, il reumatologo individua il trattamento più adeguato, principalmente farmacologico (oggi esistono terapie innovative in grado di migliorare significativamente la qualità di vita del paziente, come i farmaci biologici). Succede troppo spesso però che i pazienti di AR trovino difficoltà a seguire il trattamento: talvolta il paziente si dimentica di prendere la terapia o decide autonomamente di non prenderla per via degli effetti collaterali o a fronte di un miglioramento temporaneo. Eppure assumere i farmaci in modo costante è fondamentale perché solo con la regolarità è possibile tenere sotto controllo i sintomi nel lungo periodo. Molti di questi dubbi e preoccupazioni potrebbero essere superati parlandone con lo specialista reumatologo. Purtroppo, e per ragioni diverse, questo non sempre avviene.
Si potrebbe pensare che il proprio medico non abbia abbastanza tempo, oppure si trova difficoltoso spiegare la propria situazione personale ed i limiti cui si va incontro nella quotidianità. Ancora, la mancata aderenza alla terapia genera talvolta senso di colpa o imbarazzo con una conseguente reticenza a parlarne con lo specialista. E’ invece importante comprendere che il ruolo del medico va ben oltre la diagnosi e le indicazioni terapeutiche standard: è il referente della salute del paziente e per questo a lui vanno espresse perplessità e difficoltà e chiesti consigli. Questo anche perché alcuni dati mostrano come dopo aver discusso i propri problemi rispetto al trattamento dell’AR con il proprio reumatologo e ricevutoindicazioni di apportare un cambiamento nella terapia, circa il 79% delle persone con AR riferisce un miglioramento nella salute complessiva[i]. Da qui il rapporto tra dialogo-terapia corretta e la necessità di definire un dialogo costruttivo con lo specialista.
Esistono associazioni di medici specializzati che perseguono proprio il fine di rispondere ai bisogni del paziente (http://www.reumatologia.it/ruolo-istituzionale.asp e http://www.croi.it/).

Proprio per sensibilizzare le persone con AR sull’opportunità di costruire un dialogo con il reumatologo per migliorare la gestione della malattia e quindi la qualità della propria vita, è nata la campagna “AR io ne parlo” realizzata da Roche con il patrocinio dell’associazione nazionale di pazienti ANMAR onlus.
L’iniziativa invita le persone con AR ad instaurare un dialogo aperto e trasparente (da qui il titolo della campagna) con il proprio reumatologo per migliorare i risultati del trattamento.
La campagna mette a disposizione dei pazienti e di quanti se ne prendono cura il sito web Arioneparlo.it (http://www.arioneparlo.it/) dove trovare informazioni e strumenti pratici che aiutano a seguire la terapia in modo corretto, oltre che suggerimenti su come comunicare con il proprio reumatologo. Inoltre il 18 e il 19 giugno, rispettivamente in Piazza Città Lombardia e in Piazza Argentina, verranno distribuiti materiali informativi e si terrà una performance artistica.
Per chi riesce a passare nelle piazze lo spettacolo sarà sicuramente suggestivo. Un’attrice - una donna, perché sono le donne sono le più colpite dalla malattia, per un rapporto 3:1 rispetto agli uomini - interpreterà, all’interno di una cabina di plexiglass, le difficoltà quotidiane e comunicative che accompagnano le persone con artrite reumatoide.  Una prospettiva al femminile sulla patologia si può trovare anche nella sezione dedicata del sito di O.N.Da (http://www.ondaosservatorio.it/aree/3/it/artrite-reumatoide).
Se non conoscete la malattia e volete saperne di più, ma soprattutto se cercate suggerimenti concreti per migliorarne la gestione potete visitare il sito web della campagna “AR io ne parlo” e iniziare a usare gli strumenti proposti (http://www.arioneparlo.it/strumenti-di-monitoraggio/). Le pagine del sito presentano contenuti, testimonianze e consigli pratici per aiutare i pazienti a comunicare più serenamente con i propri medici.


[i] Roche RA Monotherapy Research: survey data on file 2012.

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