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sabato 14 ottobre 2017

General Electric lancia il suo primo laboratorio europeo di stampa 3D per la Sanità

GE HEALTHCARE APRE IL SUO PRIMO CENTRO EUROPEO DI STAMPA E DESIGN 3D PER L'INDUSTRIA DELLA SANITÀ

Il nuovo laboratorio di Uppsala, in Svezia, applicherà la stampa 3D e altre tecniche per accelerare l'innovazione e semplificare i processi di produzione complessi


MILANO, OTTOBRE 2017 – Utilizzare tecnologie come la stampa 3D e la robotica per accelerare il lancio di prodotti innovativi per l'industria sanitaria. È questo l'obiettivo di GE Healthcare, divisione medicale di General Electric, che ha aperto il suo primo laboratorio di stampa 3D in Europa, a Uppsala, in Svezia.

Chiamato "Innovative Design and Advanced Manufacturing Technology Center for Europe", il laboratorio combina tradizionali attrezzature di lavoro con tecnologie di produzione avanzate come stampanti a metalli o a polimeri e robot collaborativi, o "cobot". 

Per ottenere i benefici della stampa 3D è necessario che la tecnologia sia presa in considerazione fin dall'inizio del processo di innovazione, per cui i team di Ricerca e Design collaborano con gli ingegneri specializzati in advanced manufacturing e con i clienti. In quest'ottica, il nuovo centro di Uppsala garantirà una maggiore competenza a partire dall'inizio del progetto. I team progetteranno, collauderanno e realizzeranno pezzi stampati in 3D per i prodotti GE Healthcare e li prepareranno per il trasferimento finale alla produzione.

Tecniche avanzate come la stampa 3D possono apportare vantaggi significativi ai processi di produzione. Ad esempio, un componente stampato in 3D può combinare 20 parti in un unico pezzo e migliorarne le prestazioni. La riduzione dei pezzi in un processo di produzione offre vantaggi in settori come l'industria del biomanufacturing, dove i processi e le attrezzature di fabbricazione sono complessi e composti da centinaia di componenti diversi.

"Stiamo esplorando opportunità dove la manifattura additiva possa portare risparmi sui costi e miglioramenti tecnici alla nostra catena di distribuzione e ai nostri prodotti" spiega Andreas Marcstrom, Manager di Additive Engineering presso lo stabilimento GE Healthcare di Uppsala. "La semplice stampa di un pezzo non apporta un grande miglioramento a un prodotto o a un processo. È necessario ripensare l'intero progetto e, per fare questo, occorre che i team di ricerca e sviluppo e gli ingegneri specializzati in manifattura additiva lavorino fin dall'inizio del processo di sviluppo: il nostro centro a Uppsala si occuperà proprio di questa fase fondamentale".

GE sta collaborando con la società di biotecnologie Amgen per testare le prestazioni di una colonna cromatografica utilizzata nel complesso processo di sviluppo dei biofarmaci, una serie di farmaci utilizzati per il trattamento di malattie, tra cui il cancro e le malattie immunitarie. La colonna, stampata in 3D e progettata su misura, sta venendo testata per verificare se possa essere utilizzata nella ricerca di Amgen per contribuire allo sviluppo di nuovi processi per la fase di purificazione nella produzione biofarmaceutica. 

Il team Advanced Manufacturing Engineering di GE Healthcare ha inoltre sviluppato e programmato dei robot collaborativi che ora sono installati negli stabilimenti GE Healthcare di tutto il mondo per migliorare l'efficienza nelle linee di produzione. Molti di questi sono parte integrante delle Brilliant Factories di GE Healthcare, impianti che combinano il continuo sviluppo con tecnologie digitali per operare in modo più efficiente e con una qualità superiore.

Il centro di Uppsala si affianca a un altro centro di ingegneria e produzione avanzata di GE Healthcare, che ha sede a Milwaukee, nel Wisconsin. I team di Uppsala collaboreranno con quelli del centro Milwaukee, condividendo conoscenze e lavorando su nuove idee di prodotto.
GE Healthcare è una delle sei divisioni di GE che ad oggi utilizza applicazioni additive. GE vuole portare la sua nuova attività nel settore dell'additive manufacturing a 1 miliardo di dollari entro il 2020; GE Additive ha l'obiettivo di vendere 10.000 macchine per manifattura additiva nei prossimi 10 anni.

sabato 7 ottobre 2017

3M Salute. Trasfusioni sangue. Come ridurre negli ospedali il rischio di infezioni del sangue del 30%

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ANCORA TROPPI RISCHI IN OSPEDALE:

ECCO LA RICETTA PER RIDURRE LE INFEZIONI DEL SANGUE del 30%

Sono 450-700 mila le infezioni correlate all'assistenza in Italia: ecco i provvedimenti della Regione Lazio per limitare questo fenomeno.

Con l'evento in programma oggi a Roma 3M Italia continua il suo impegno nella lotta alle infezioni con la Campagna "3 a 0".

A un anno dalla prima edizione, ecco come si è concretizzato l'impegno degli Ospedali che hanno firmato la Carta "Targeting Zero".

Roma, 7 ottobre 2017 – Ogni anno si verificano in Italia 450-700 mila[1] infezioni in pazienti ricoverati in ospedale. Un numero ancora troppo alto per un fenomeno che potrebbe essere, almeno in parte, evitato e che grava pesantemente sui costi della sanità e sulla salute dei pazienti. 

Ma la soluzione è apparentemente "a portata di mano": queste infezioni, in particolare quelle del sangue correlate alla presenza di un catetere venoso, potrebbero diminuire infatti del 30%[2] se gli Ospedali italiani adottassero le buone pratiche (il cosiddetto modello delle 4 E) messe a punto dal gruppo Quality e Safety Research dell'Università Johns Hopkins.

Le linee guida internazionali emanate dalle principali società scientifiche sono concordi nell'affermare che le infezioni del sangue catetere correlate potrebbero essere addirittura azzerate - il cosiddetto "Targeting Zero" - mediante l'adozione di comportamenti virtuosi, primo tra tutti la costituzione di un team di personale dedicato e l'utilizzo di tecnologie innovative combinate in specifici pacchetti assistenziali.

"La Regione Lazio dal 2014 lavora intensamente su questo tema: l'obiettivo è quello di elaborare strategie e linee d'indirizzo regionali volte alla riduzione del rischio infettivo, mandatorie per tutte le Aziende Sanitarie del SSR; fra le priorità individuate un posto di assoluto rilievo è rappresentato dalle misure da porre in essere per limitare le infezioni del sangue correlate a Dispositivi Vascolari – spiega il dottor Antonio Silvestri, Responsabile dell'Unità Operativa Semplice a valenza Dipartimentale - Qualità, Certificazione e Sicurezza delle Cure – Risk Management dell'Ospedale San Camillo Forlanini di Roma. – nello specifico, dal 2015 è stato istituito il Coordinamento Regionale dei Comitati per il Controllo delle Infezioni che si avvale dei presidenti dei Comitati di Controllo per le infezioni correlate all'assistenza supportati da uno staff tecnico. Sono state elaborate e sottoscritte le linee di indirizzo regionali per la stesura dei Piani Annuali di prevenzione del rischio infettivo, da adottare in tutte le strutture sanitarie pubbliche della Regione Lazio. La prevenzione delle infezioni del sangue catetere correlate rientra pieno titolo tra le misure da porre in essere per raggiungere il suddetto obiettivo".

Oggi a Roma la Campagna 3M "3 a 0" per combattere le infezioni del sangue catetere correlate
Dopo il lancio dello scorso anno riparte la Campagna "3 a 0"  promossa da 3M, azienda leader nell'innovazione e nella tecnologia, che prosegue il suo impegno per combattere le infezioni del sangue catetere-correlate.

Oggi a Roma i rappresentanti di 30 Ospedali provenienti da tutto il Centro-Sud si incontreranno per firmare la Carta "Targeting Zero": una dichiarazione di intenti in cui si impegnano formalmente ad attuare le buone pratiche per azzerare le infezioni nell'attività quotidiana e diffonderle all'interno della comunità medico-scientifica e di tutti gli stakeholder di riferimento tra cui agenzie governative, associazioni di pazienti e di categoria, reti di patologia ed enti ospedalieri.

La Campagna che si è aperta a Vicenza e si concluderà a Pisa a novembre vedrà il coinvolgimento di 60 strutture complessivamente.

Le 14 strutture sanitarie che l'anno scorso hanno firmato la carta hanno concretizzato il loro impegno attraverso l'adozione di protocolli, di attività di formazione, di strumenti di misurazione che hanno consentito di raggiungere l'obiettivo di formare un numero sempre maggiore di operatori e di aumentarne la sensibilizzazione all'argomento.

«In 3M crediamo che un mondo senza infezioni possa essere possibile e siamo convinti che questo sia anche una nostra responsabilitàPatrizio Galletta, 3M Italia Country Business Leader Health Care. Per questo rinnoviamo il nostro impegno attraverso la firma congiunta della carta "Targeting Zero" per implementare il modello delle quattro "E" e attuare così le buone pratiche per azzerare le infezioni nell'attività quotidiana. In quanto membri della Comunità Scientifica e rappresentanti dell'Industria, crediamo che i pazienti abbiano diritto alla migliore prevenzione possibile delle infezioni catetere-correlate e all'equità di trattamento in qualsiasi struttura sanitaria decidano di recarsi. Con la firma della carta vogliamo contribuire in modo efficace alla sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale che beneficerebbe così di una minore spesa pubblica derivante dalle infezioni».

Infezioni catetere correlate: dati e cifre
Le infezioni correlate all'assistenza (ICA) sono un problema molto rilevante: gli esperti stimano che ogni anno si verifichino più di 2.600.000 nuovi casi solo nell'Unione Europea, numero superiore ai casi di influenza, HIV e tubercolosi aggregati[3].
Le infezioni del sangue primarie rappresentano circa il 6% delle ICA, ma sono associate al più elevato tasso di mortalità (15%) 3,[4]
In Italia, le infezioni del sangue catetere-correlate (CR-BSI) rappresentano tra l'8 e il 12% delle infezioni correlate all'assistenza[5].Si stimano circa 8.500 casi all'anno solo nelle terapie intensive, che gravano sul SSN per circa 82 milioni di euro[6]. Si stima che tali infezioni comportino un prolungamento medio della degenza in terapia intensiva pari a 9 giorni[7].

"Targeting Zero" e il modello delle 4 "E"
Ecco nello specifico in che cosa consiste il così detto modello delle 4 "E" messo a punto dal gruppo Quality e SafetyResearch dell'Università Johns Hopkins per l'implementazione di buone pratiche e comportamenti che possono fare la differenza nel combattere e distruggere le infezioni:

·         Engage - sensibilizzare il personale sui gravi rischi che i pazienti corrono in seguito alla contrazione di infezioni da catetere venoso e sull'importanza di prevenirle, condividendone i dati;
·         Educate-formare il personale all'adozione delle linee guida evidencebased e delle raccomandazioni  indicate dalle società scientifiche;
·         Execute - implementare le procedure già apprese e condivise, verificate da un Team degli accessi Vascolari;
·         Evaluate – implementare un sistema per la tracciatura e la valutazione delle CR-BSI.



3M Salute
3M è una società internazionale che da decenni offre soluzioni per migliorare concretamente la vita di ogni persona, in ogni ambito, tutti i giorni. Grazie alla sua capacità di tradurre la scienza in innovazione attraverso le sue 46 piattaforme tecnologiche, è impegnata con i propri prodotti e servizi a far evolvere la qualità delle attività di clienti, partner e consumatori.

Obiettivo di 3M Salute – area di eccellenza della società che opera nell'ambito della cura della salute e della sanità - è applicare in modo sistematico questo approccio di business nella ricerca e nella realizzazione di sistemi a tutela del paziente ed a supporto degli operatori.

In termini pratici ciò significa sviluppare processi che semplificano il lavoro ospedaliero con prodotti e soluzioni affidabili e di qualità, e fornire di conseguenza un servizio migliore ai pazienti rendendo possibile il progresso nell'assistenza sanitaria.


mercoledì 4 ottobre 2017

Health in Italy promuove il Turismo Sanitario in Italia, con il sostegno dei Ministeri Esteri, Salute e Beni Culturali

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Health in Italy, il brand che unisce le strutture sanitarie italiane di eccellenza che operano nel Medical Tourism, è stato presentato oggi presso la Farnesina, nel corso del convegno “Qualità del sistema sanitario italiano, turismo e attrattività dei territori”, promosso da Ministero degli Esteri, Ministero della Salute e MIBACT.
Per Medical Tourism (o Turismo Sanitario) si intende qualsiasi viaggio al di fuori del proprio Paese di residenza allo scopo di ricevere prestazioni medico/sanitarie, preventivamente concordate, nonché l’insieme delle relative attività di organizzazione di viaggio e di permanenza nel Paese estero.
In un contesto globale in cui si avverte la mancanza di un brand di sistema che rappresenti l’Italia nel mondo, l’obiettivo dell’associazione senza fini di lucro “Health in Italy” è la promozione dell’intera filiera della salute (ospedali, alimentazione, benessere, stili di vita e strutture alberghiere), per aggiungere quindi l’eccellenza nella sanità alle altre dimensioni per le quali l’Italia è già famosa in tutto il mondo. 
Il sistema sanitario italiano viene infatti collocato ai primi posti nei ranking mondiali e in Italia vi sono già strutture sanitarie di assoluta qualità, che attraggono numerosi pazienti dall’estero e stanno puntando a crescere ulteriormente nel Medical Tourism.
La Farnesina supporta lo sviluppo internazionale del sistema Italia e nel settore del Medical Tourism l’Italia può competere ai massimi livelli mondiali. L’Italia si classifica prima al mondo sia per la qualità della vita secondo il Bloomberg Global Health Index 2017, sia nella classifica dei Siti Unesco. 
Lo sviluppo dell’Italia come destinazione di Medical Tourism consentirà a regime la creazione di 8.000-10.000 nuovi numerosi posti di lavoro e contribuirà a valorizzare le professioni mediche e sanitarie.
Il network Health in Italy include strutture sanitarie e non sanitarie in base a criteri molto selettivi ed esigenti, basati sull’analisi dell’efficacia delle cure (outcome), della qualità e della sicurezza dei pazienti (ispirati agli standard Joint Commission International), e delle capacità di accoglienza di pazienti internazionali (secondo gli standard di hospitality).
Nel network Health in Italy sono finora entrate sia strutture pubbliche che strutture private di alta qualità. Ne fanno parte l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, la Fondazione Poliambulanza, l’Humanitas Research Hospital, il Policlinico Universitario Campus Bio-medico, il C.O.T. di Messina, il Centro Chirurgico Toscano, l’ISMETT e il Gaslini. Numerose altre strutture hanno fatto richiesta di entrare e sono attualmente in fase di valutazione.



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Negli ultimi anni la facilità degli spostamenti internazionali ha spinto milioni di persone ad affrontare un viaggio al di fuori del paese di residenza allo scopo di ricevere assistenza medica. Per Medical Tourism (anche turismo sanitario) si intende qualsiasi viaggio al di fuori del proprio paese di residenza allo scopo di ricevere prestazioni medico/sanitarie, preventivamente concordate, nonché l’insieme delle relative attività di organizzazione di viaggio e di permanenza nel paese estero.
Nonostante tale mercato sia in forte espansione a livello globale, anche grazie ai costi decrescenti dei viaggi internazionali, in Italia si avverte la mancanza di un brand di sistema che rappresenti nel mondo il nostro Paese.
Nel corso del convegno “Qualità del sistema sanitario italiano, turismo e attrattività dei territori”, promosso da Ministero degli Esteri, Ministero della Salute e MIBACT, che si è tenuto il 4 ottobre 2017 presso la Farnesina, è stato presentato il brand che unisce le strutture sanitarie italiane di eccellenza che operano nel Medical Tourism, “Health in Italy”.
L’obiettivo di “Health in Italy” (www.healthinitaly.org), associazione senza fini di lucro, è la promozione dell’intera filiera della salute (ospedali, alimentazione, benessere, stili di vita e strutture alberghiere) aggiungendo quindi l’eccellenza nella sanità alle altre dimensioni per le quali l’Italia è già famosa in tutto il mondo.
La Farnesina supporta lo sviluppo internazionale del sistema Italia e nel settore del Medical Tourism l’Italia può competere ai massimi livelli mondiali. L’Italia si classifica prima al mondo sia per la qualità della vita secondo il Bloomberg Global Health Index 2017, sia nella classifica dei Siti Unesco. Lo sviluppo dell’Italia come destinazione di Medical Tourism consentirà a regime la creazione di 8.000-10.000 nuovi numerosi posti di lavoro e contribuirà a valorizzare le professioni mediche e sanitarie.
Al riguardo, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha dichiarato: “L’Italia è per Bloomberg il Paese più sano al mondo e al primo posto per la qualità della vita. E quali sono le ragioni di questo primato se non il vivere all’Italiana, il sistema sanitario, le sane abitudini alimentari, la bellezza storica e paesaggistica da cui siamo circondati? Facendo squadra presentiamo per la prima volta in maniera integrata la qualità del sistema sanitario e la ricchezza culturale e turistica dei nostri territori, uno sforzo di sistema che vede al fianco del Ministero degli Esteri il Dicastero della Salute e quello dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, le Regioni, l’ENIT e una serie di prestigiose e qualificate strutture sanitarie pubbliche e private. Puntando su questo settore, l’Italia, secondo i più recenti studi, potrebbe registrare un incremento del fatturato della filiera della salute di oltre 5 miliardi di euro l’anno”.
L’iniziativa “Health in Italy” ha ricevuto il plauso dell’Ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri. Secondo il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti, il Medical Tourism rappresenta anche un modo per mettere a frutto gli investimenti che l’Italia ha fatto nella formazione dei suoi professionisti: “Nel Rinascimento dall’estero si veniva in Italia per prendere ispirazione dalla nostra accademia medica. Oggi, sempre di più, sono i medici laureati nelle università italiane che emigrano facendo la fortuna dei Paesi che li fanno specializzare e li assumono. Il turismo medico  rappresenta un’opportunità per invertire questa tendenza, creando nuovi posti di lavoro in Italia e restituendo alla nostra sanità il ruolo di primo piano che ha sempre avuto nella storia. Allo stesso tempo si tratta di una spinta a tutto il sistema sanitario pubblico e privato che avrà l’occasione di mostrare le proprie eccellenze e, dove necessario, sarà incentivato a migliorarsi per attirare nuovi pazienti”.
Il network Health in Italy include strutture sanitarie e non sanitarie in base a criteri molto selettivi ed esigenti, basati sull’analisi dell’efficacia delle cure (outcome), della qualità e della sicurezza dei pazienti (ispirati agli standard Joint Commission International), e delle capacità di accoglienza di pazienti internazionali (secondo gli standard di hospitality).
Nel network Health in Italy sono finora entrate sia strutture pubbliche che strutture private di alta qualità. Ne fanno parte: l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, la Fondazione Poliambulanza, l’Humanitas Research Hospital, il Policlinico Universitario Campus Bio-medico, il C.O.T. di Messina, il Centro Chirurgico Toscano, l’ISMETT e il Gaslini. Numerose altre strutture hanno fatto richiesta di entrare e sono attualmente in fase di valutazione.
Il sistema sanitario italiano viene collocato ai primi posti nei ranking mondiali e in Italia vi sono già strutture sanitarie di assoluta qualità che attraggono numerosi pazienti dall’estero e che stanno puntando a crescere ulteriormente nel Medical Tourism. L’auspicio è che queste best practice si diffondano sempre più.
“Il primo obiettivo del Network Health in Italy è quello di far conoscere sui mercati internazionali e presso tutti gli operatori internazionali di Medical Tourism (assicurazioni, multinazionali, facilitatori) la punta di diamante del sistema sanitario italiano mediante un brand di sistema. A breve sarà pubblicata la prima Guida di Medical Tourism di Health in Italy, che ovviamente sarà disponibile anche online, mentre i passi successivi saranno la promozione dell’Italia sul mercato del Medical Tourism e la creazione di una piattaforma di informazioni/prenotazioni web-based” - ha dichiarato il prof. Gianluca Oricchio, Presidente del Comitato Promotore di Health in Italy.
L’Italia è famosa nel mondo per la sua arte, i paesaggi e le bellezze naturali, la moda, lo stile di vita, il cibo ed il vino di qualità. Ciò che tuttora la maggior parte della popolazione mondiale ignora è che l’Italia offre anche servizi sanitari di qualità assoluta a prezzi accessibili. L’obiettivo principale di Health in Italy è di promuovere questa eccellenza, per poi poter accogliere il turista-paziente internazionale ed offrirgli non solo un servizio medico e sanitario di assoluta qualità, ma anche l’opportunità di vivere le bellezze del nostro Paese a 360°” - dichiara il prof. Pier Paolo Bucalo, Presidente di Health in Italy, che aggiunge:
Al momento stiamo collaborando con alcune tra le principali realtà del Made in Italy, al fine di esplorare sinergie volte alla creazione di valore per l’intera filiera italiana della salute e del benessere. Desideriamo in tal modo supportare il processo di sviluppo del Medical Tourism nel nostro Paese in combinazione con i servizi di Digital Health. Tra i progetti in cantiere, la prima piattaforma domestica di Digital Medical Tourism”.
Il network Health in Italy offre la possibilità di ottimizzare gli investimenti in conoscenza e penetrazione nei mercati esteri, lo scambio di esperienze, la facilitazione nel processo di start up di business unit dedicate al Medical Tourism all’interno delle maggiori strutture sanitarie e la condivisione di un osservatorio specifico di questo nuovo mercato per il Made in Italy, aperto al contributo delle migliori realtà del Paese.

giovedì 28 settembre 2017

Innovazione e salute: Merck for Health, maratona di 24 ore per startup ed esperti 4-5 novembre Roma

RITORNA MERCK FOR HEALTH: GIOVANI TALENTI, STARTUP ED ESPERTI DI SALUTE DIGITALE PER SVILUPPARE INSIEME SOLUZIONI INNOVATIVE IN AMBITO HEALTHCARE

Merck guarda alle nuove frontiere della salute e si fa promotrice di iniziative volte a stimolare l’applicazione delle nuove tecnologie al mondo della sanità e della salute

La seconda edizione dell’Hackathon – in collaborazione con HealthwareLabs e Digital Magics HealthTech – si svolgerà a Roma il 4 e il 5 novembre: due giorni di lavoro, confronto e formazione rivolti a giovani talenti, startup ed esperti di settore

Per i progetti più meritevoli in palio un grant di 5.000 euro, la partecipazione a eventi formativi internazionali e a programmi di incubazione

Roma, 28 settembre 2017 – Merck azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, annuncia la seconda edizione di Merck for Health, l’hackathon di 24 ore aperto a startup, giovani talenti ed esperti di salute digitale, e dedicato totalmente all’healthcare e all’innovazione tecnologica: l’evento, promosso in collaborazione con HealthwareLabs e Digital Magics HealthTech, si terrà il 4 e 5 novembre 2017 a Roma.

L’innovazione tecnologica rappresenta un driver strategico per la trasformazione digitale delle aziende farmaceutiche, e Merck è consapevole delle grandi opportunità offerte dall’applicazione delle nuove tecnologie nel campo della promozione della salute, della prevenzione e della gestione della malattia.  

«La pervasività del digitale in ambito Healthcare sta radicalmente modificando gli scenari del settore, aprendo nuove opportunità per tutti gli attori del sistema salute – spiega Antonio Messina, a capo del business biofarmaceutico di Merck in Italia. Oggi una realtà come Merck, che si pone l’obiettivo di rispondere con soluzioni innovative ai bisogni dei suoi interlocutori, siano essi medici o pazienti, non può dedicarsi solo ed unicamente alla ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. Dobbiamo integrare sempre di più nella nostra strategia l’utilizzo della tecnologia e del digitale per rispondere alle esigenze terapeutiche ancora insoddisfatte. Per fare ciò, nessuna azienda, qualunque sia la sua dimensione, può avere la presunzione di riuscire a fare tutto da sola, contando unicamente sulle idee e sulle conoscenze al suo interno. È per questo che, con la seconda edizione di Merck for Health, abbiamo rinnovato la nostra sfida alla creatività di giovani talenti, certi che la loro visione e le loro intuizioni potranno aiutarci a creare soluzioni veramente innovative per la salute».

120 partecipanti, 13 team e 5 vincitori sono stati i numeri della prima edizione di Merck for Health, 24 ore no-stop di lavoro, confronto e collaborazione che hanno consentito la realizzazione di nuove soluzioni tecnologiche in grado di portare una reale differenza nella vita dei pazienti. Tra i vincitori, la startup TOMMI, con un sistema di realtà virtuale e gamification dedicato ai pazienti oncologici pediatrici in grado di supportarli nel percorso di cura, coinvolgendo assistenti e psicologi e fornendo ai medici una base dati di rilevanza fondamentale.

«Merck ha avuto un ruolo fondamentale nel nostro processo di crescita: abbiamo infatti avuto la possibilità di trascorrere tre mesi presso l’Innovation Center di Darmstadt, confrontarci con tante realtà internazionali e provare la nostra App presso centri ospedalieri, raccogliendo preziosi feedback per migliorarla. Siamo inoltre di recente stati selezionati per partecipare a eventi molto importanti, quali il Lean Startup Academy e il Web Marketing Festival 2017» – afferma Bruno Lenzi, co-fondatore della startup TOMMI.

Quest’anno la formula si ripete. Startup, giovani talenti, professionisti della salute, esperti di marketing & comunicazione, creativi, designer, developer e appassionati di tecnologie digitali avranno l’opportunità di ideare e sviluppare soluzioni innovative riguardanti le seguenti aree: Comunicazione medico-paziente, Ottimizzazione dell’assistenza dei pazienti in trattamento con ormone della crescita, Miglioramento dell’esperienza durante i trattamenti per l’infertilità, Supporto pratico nella quotidianità dei pazienti con Sclerosi Multipla, Approccio multidisciplinare nella gestione del paziente oncologico.

La partecipazione è aperta sia a team di startup già costituiti sia a singoli soggetti che, in base alle loro competenze, saranno suddivisi in gruppi multidisciplinari in sede di evento per soddisfare le diverse challenges oggetto dell’iniziativa.

Durante le due giornate, gli hackers potranno contare sui consigli e la presenza di mentor e relatori d’eccezione, esperti di digital health e di innovazione tecnologica che insieme al top management di Merck supporteranno i partecipanti nella maratona di 24 ore.

Al termine della seconda giornata, una giuria di esperti premierà le soluzioni considerate più meritevoli.

Il primo classificatoriceverà un grant di 5.000 euro e avrà l’opportunità di partecipare al Festival dell’Innovazione (Dubai, dal 20 al 26 novembre 2017) e a un programma di accelerazione/incubazione.

I due secondi classificati potranno volare a Berlino per partecipare a Frontiers Health 2017 (16 e 17 Novembre) oltre all’opportunità di un programma di accelerazione/incubazione.

Le iscrizioni - per startup già avviate e singoli soggetti - sono aperte dal 28 settembre al 25 ottobre 2017 (ore 12.00).

Per partecipare a Merck for Health 2017 e scoprire maggiori dettagli, consultare il sito hackmerck17.it.


Le iniziative digitali di Merck in Italia
Anche in Italia, Merck ha integrato l’innovazione digitale e tecnologica nella sua strategia. Tra i tanti progetti lanciati negli ultimi anni, e mirati a rispondere ai bisogni insoddisfatti degli attori del sistema salute: 

  • “La mia Voce”, applicazione di comunicazione assistita dedicata specificatamente ai pazienti con tumori della testa e del collo.
  • “Spot My Trial” sito web e App gratuita in lingua italiana, pensati per aiutare i pazienti ad orientarsi nel mondo delle sperimentazioni cliniche, grazie a specifici tutorial sul tema e ad un motore di ricerca per gli studi attivi in Italia.
  • “Premio Merck in Neurologia” iniziativa volta a premiare i progetti che utilizzano l’innovazione tecnologica per migliorare la qualità di vita dei pazienti con SM.
  • “Merck for Health” progetto di open innovation mirato a favorire l’utilizzo e la nascita di nuove applicazioni digitali a sostegno dei settori della sanità e della salute.


A conferma dell’importanza del digitale per Merck in Italia, nel 2016 l’azienda ha lanciato “(TRAS)formazione digitale”, programma di formazione che ha coinvolto oltre 350 dipendenti italiani. Si tratta del più vasto progetto formativo sui temi digitali mai promosso dall’azienda nel nostro paese.



Merck
Merck è un’azienda scientifica e tecnologica leader nei settori Healthcare, Life Science e Performance Materials. Circa 50.000 dipendenti operano per sviluppare tecnologie in grado di migliorare la vita – dalle terapie biofarmaceutiche per il trattamento del cancro e della sclerosi multipla a sistemi all’avanguardia per la ricerca scientifica e la produzione, ai cristalli liquidi per gli smartphone e i televisori LCD. 

Nel 2016, Merck ha generato vendite per 15 miliardi di Euro in 66 Paesi. Fondata nel 1668, Merck è la società farmaceutica e chimica più antica al mondo. Ancora oggi, la famiglia fondatrice detiene la quota di maggioranza della Società. Merck (Darmstadt, Germania), detiene i diritti globali sul nome e marchio Merck. Le sole eccezioni sono costituite da Stati Uniti e Canada, dove la Società opera con le denominazioni EMD Serono, EMD Millipore e EMD Performance Materials.

martedì 26 settembre 2017

Salute: speranza vita al top dove dieta mediterranea

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Salute: speranza vita al top dove dieta mediterranea
Francia, Spagna e Italia sul podio dei Paesi con popolazione più longeva in Ue


La dieta mediterranea fa salire Francia, Spagna e Italia sul podio dei Paesi europei con maggiore speranza di vita a conferma dell’impatto della sana alimentazione sulla salute. 

E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del report Istat "Anziani: le condizioni di salute in Italia e nell'Unione Europea" dal quale si evidenzia che in Italia la speranza di vita a 65 anni è pari a 18,9 anni per gli uomini e a 22,2 per le donne che la colloca al terzo posto dopo Francia e Spagna nella graduatoria europea nel 2015. 

La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito - sottolinea la Coldiretti - di conquistare valori record nella longevità tanto che l’Italia si è collocata ai vertici della classifica Bloomberg Global Health Index su 163 Paesi per la popolazione maggiormente in salute e sana a livello mondiale nel 2016. 

Il ruolo della dieta mediterranea per la salute è stato riconosciuto da numerosi studi scientifici ed anche dall’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 17 novembre 2010. 

L’apprezzamento mondiale per la dieta mediterranea – spiega la Coldiretti - si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Key che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno. 

La dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco non è solo alimentazione ma – sostiene la Coldiretti - un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. 

La dieta mediterranea (da greco diaita, o stile di vita) promuove infatti - conclude la Coldiretti - l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed occasioni di festa.

lunedì 19 giugno 2017

Il futuro della Sanità con MEDiT e PHARMAiT a Novembr 2017

Cyber security in Sanità, start-up e Health Innovation Award: il futuro della sanità in Fiera a Vicenza con MEDiT e PHARMAiT

Il 17 e 18 novembre torna l'Expo-Forum dedicato all'health innovation con i nuovi focus su come migliorare il trattamento del malato e come digitalizzare la gestione delle strutture sanitarie. 



Vicenza, 19 giugno  Sarà la cyber security in sanità il focus principale della prossima edizione di MEDiT e PHARMAiT,Expo-Forum precursore sul tema dell'health innovation in Italia,in programma alla fiera di Vicenza il 17 e il 18 novembre. Firmato per la prima volta da Italian Exhibition Group, la società nata dall'aggregazione di Rimini Fiera e Fiera Vicenza, l'edizione 2017 si concentra su un tema di grande priorità e sensibilità qualela sicurezza dei dati relativa allo stato di salute delle persone.

Oltre allcyber security, con uno sguardo rivolto al futuro, l'Expo-Forum vicentino si presenta con una nuova focalizzazione sull'innovazione di prodotto e servizio per lo studio di cure innovative, sviluppo di nuove molecole e delle tecnologie applicate che impattano su nanotecnologie, nutraceutica avanzata, robotica. Polo aggregatore di tutte le professionalità trasversali nel mondo della Sanità (medici, aziende, manager sanitari, start up, operatori del mondo medico-farmaceutico) MediT 2017 tratterà le più recenti innovazioni nei settori della tecnologia ospedaliera, dei sistemi di progettazione e costruzione delle strutture sanitarie e in generale in tutta la gestione dei percorsi che vedono il paziente al centro di momenti di cura interconnessi grazie alla tecnologia.

Confermata la preziosa collaborazione con Regione Veneto eArsenàl.IT, (Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale) e il MediaLab a cura delle varie Società Scientifiche presenti, che avrà anche uno spazio dedicato ai laboratori pratici.

Numerosi i momenti di approfondimento in programma, tra cui 42 incontri scientifici, oltre 60 'speed speech', 5 eventi organizzatiin collaborazione con Regione del Veneto e Arsenàl.IT con il coinvolgimento di circa 400 relatori e oltre 30 tra Associazioni, Federazioni, Ordini e Società Scientifiche, per una edizione 2017 che introduce elementi di novità. Potenziato l'Innovation Theatre con la creazione degli Health Innovation Award, attribuiti alle migliori tesi di laurea dei corsi di Medicina, Ingegneria e Farmacia e ai progetti più innovativi nell'ambito della digitalizzazione della sanità. Nuova è anche "We Want Your Pitch!", iniziativa a sostegno dei digital innovatorpromossa da MEDiT e PHARMAicome opportunità per trovare finanziamenti o sbocchi per la realizzazione dei selezionati da una giuria e presentati al pubblico in Fiera.

Anche il mondo della Sanità rappresentato dalle farmacie avrà a disposizione importanti occasioni di approfondimento e riflessione. Quest'anno in particolare esperti e imprenditori discuteranno del preoccupante fenomeno della contraffazione dei farmaci, oltre che della sostenibilità economica dell'attuale modello delle farmacie.



ITALIAN EXHIBITION GROUP SPA: FOCUS ON
Italian Exhibition Group SpA, la società nata dall'integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza è presieduta da Lorenzo Cagnoni, con la vice presidenza esecutiva di Matteo Marzotto e la direzione generale di Corrado Facco. IEG, che ha chiuso il 2016 con fatturato consolidato pro-forma di 124,8 milioni, un EBITDA pro-forma di 21,9 milioni e un risultato netto consolidato di 6,6 milioni, è il secondo player italiano per volume di fatturato con 59 prodotti in portafoglio (riferiti alle filiere Food & Beverage, Green, Technology, Entertainment, Tourism, Transport, Wellness, Jewellery e Fashion, Lifestyle & Innovation) e 216 tra eventi e congressi. Asset prioritario della Società è favorire l'internazionalizzazione di tali comparti rappresentativi del Bello e Ben Fatto nel mondo, partendo da una solida presenza nel mondo con già una joint venture negli Emirati Arabi Uniti e presenze in USA, Cina, India e Sudamerica. IEG svolge inoltre il ruolo di leader nazionale nel segmento convegnistico-congressuale. Nel 2016, IEG, nel complesso delle sedi espositive e congressuali di Rimini e Vicenza, ha totalizzato 14.593 espositori, sfiorando i 2,5 milioni di visitatori.



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