Chi pensava che acquistare cosmetici non presentasse differenze tra Paese e Paese si sbagliava di grosso. I prezzi variano eccome a seconda che ci si trovi in Svizzera, Germania e Italia, anche se le divergenze sono ridotte tra Svizzera e Italia. E' quanto risulta dal quinto rilevamento dei prezzi riguardante i cosmetici, pubblicato oggi su www.barometrodeiprezzi.ch dalle associazioni dei consumatori svizzeri. Il confronto é stato effettuato nel periodo compreso tra il 16 e il 26 agosto 2014, paragonando i prezzi applicati in Svizzera e quelli nelle quattro nazioni confinanti.
Lo studio si concentra su prodotti di grande diffusione come quelli offerti da Nivea, Garnier, L'Oréal oppure Pampers. Non sono invece contemplati i cosiddetti prodotti di lusso (per esempio quelli di Chanel ed Estée Lauder) e i profumi. Su tutti i mercati, tranne che in Italia, la tendenza è una diminuzione dei prezzi. La riduzione constatata in Svizzera è soddisfacente ma in media è inferiore a quella registrata presso i distributori in Francia e Germania. I mercati francese e tedesco, di conseguenza, attirano in misura maggiore i consumatori svizzeri rispetto a quanto accade con Italia e Austria, soprattutto nelle zone di frontiera dove i prezzi risultano più elevati che all'interno del paese.
Tenendo conto delle ultime due rilevazioni, le differenze tra la Svizzera e l'Italia si sono leggermente accentuate, passando dal 6% al 7% tra gennaio e agosto. I prezzi, presso i tre distributori italiani scelti per la rilevazione, sono scesi dell'1% e ciò spiega la variazione. Lo scarto tra il mercato svizzero e quello italiano è il minore di tutti, nel paragone con tutte le nazioni confinanti. Nell'ottica dei consumatori ticinesi, il prezzo degli stessi prodotti acquistati in Svizzera presso Coop e Migros non è molto più alto di quello applicato dal distributore italiano più conveniente, ossia Coop. Si attesta infatti al 5-6% in più. Il quinto rilevamento permette di osservare l'evoluzione delle differenze di prezzo fra Svizzera e paesi confinanti tra agosto 2012 e agosto 2014.
Lo scarto fra Svizzera e Germania si è ulteriormente accentuato passando dal 69 al 78%. In Germania la pressione sui prezzi in questo settore è molto forte. La situazione è rimasta relativamente stabile fra Svizzera e Austria (dal 16 al 17% da agosto 2012 a agosto 2014), mentre lo scarto con l'Italia si è fortemente ridotto passando dal 14 al 7% a causa soprattutto di aumenti di prezzo registrati in Italia. Fra la Svizzera e la Francia la differenza si è ridotta leggermente (dal 21,5 al 20%).
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