Facendo un giro nei pronto  soccorso, soprattutto delle grandi città, i pazienti sono posizionati nelle  barelle lungo i corridoi degli ospedali, con attese interminabili. Alcuni  pronto soccorso ormai sono costretti ad assistere i pazienti che dovrebbero  essere dirottati nei reparti degli ospedali, perché non ci sono posti letto. Da  qui la confusione e, spesso, la violenza contro infermieri e personale  sanitario da parte di pazienti e parenti stanchi di aspettare otto, dieci ore. 
Come si può lavorare con serenità  nei pronto soccorso e negli ospedali in quest'inferno? 
Il Piano di Rientro della Sicilia  con il Governo è stato siglato il 31 luglio 2007 e ha previsto una serie di  interventi per il recupero del disavanzo sanitario, di tagli selvaggi alla  spesa e ai servizi sanitari regionali senza fine, dagli approvvigionamenti di  farmaci ai presidi e al blocco delle assunzioni, dalla rimodulazione della rete  ospedaliera di ridurre i posti letto che imponeva alla regione da parte del  governo centrale, ma soprattutto dall'eccessivo sperpero di denaro pubblico  evidenziato più volte dalla Corte dei Conti della politica che anche  attraverso i Direttori Generali, non ha saputo programmare nei modi e nei tempi  dovuti le risorse a disposizione. A far lievitare in modo considerevole la  spesa, sono state anche le assunzioni indiscriminate di dirigenti e delle  migliaia di persone assunte per il SUES 118 con il governo Cuffaro. 
Al governo regionale chiediamo:  perché altre regioni sovrapponibili alla nostra, sia come estensione  territoriale che come densità della popolazione, hanno un altrettanto  efficiente 118 al costo di circa la metà di quello della regione Sicilia?  Perché in queste regioni, la rete ospedaliera rispettando i parametri posti  letto/acuti per abitanti, con una spesa sanitaria considerevolmente inferiore  alla nostra, riescono a garantire assistenza sanitaria eccellente e liste di  attesa di gran lunga inferiori alle nostre? 
Perché in Emilia Romagna si  può accedere attraverso un CupWeb, sistema di prenotazione gratuito online,  alle prestazioni specialistiche per visite ed esami? Dalla piattaforma è  possibile: prenotare le prestazioni sanitarie definite da ciascuna azienda  sanitaria, annullare o cambiare uno o più appuntamenti, pagare una prenotazione  attraverso il portale regionale del Pagamento On Line e, se serve, ristampare  il promemoria dell'appuntamento. 
Per utilizzare il CupWeb è necessario semplicemente  utilizzare delle credenziali. Perché l'Emilia la migliore assistenza  domiciliare d'Italia? Questo è solo un esempio. Perchè tantissime convenzioni  con il S.S.R., date al privato, che hanno inciso tanto ed influiscono  ancora notevolmente sui costi della Sanità, e invece non investire e migliorare  la sanità pubblica? Mai sentito parlare di una sanità siciliana così malata  come oggi. 
Principalmente oggi la Fsi-Cni  Sicilia si stringe a tutti i colleghi, professionisti che lavorano seriamente  negli ospedali siciliani, specialmente ai neolaureati, disoccupati o costretti  a lavorare fuori regione e con il sogno di farlo in Sicilia, un miraggio, oggi  in difficoltà in un abbraccio di vicinanza e incoraggiamento.
"Dopo il caso della  piccola Nicole è calato il silenzio, in primis della politica - conclude  Calogero Coniglio - per noi no, per noi Infermieri è un motivo in più per fare  sempre meglio, perché non si faccia di tutta l'erba un fascio e perché si  faccia di tutto al fine di non ripetere certi gravi errori e non succedano più  queste cose orrende. L'assessorato ha fatto sapere che a giorni saranno  trasmessi i criteri per la rideterminazione delle dotazioni organiche delle  aziende sanitarie siciliane, ci chiediamo se ora le figure sanitarie  aumenteranno o meno, se il Presidente Crocetta e l'Assessore Borsellino si  farebbero assistere e operare da infermieri e medici stressati e demotivati. 
E' ora che trovino il coraggio di invertire la tendenza che si è avuta in  questi ultimi anni, molti dirigenti e funzionari in più, tanti infermieri e  figure sanitarie in meno. Non possono nascondersi dietro i tagli imposti dal  governo centrale per poi non prendere provvedimenti concreti per la salute dei  cittadini e degli operatori sanitari. E' fisiologico che con un servizio con  poche figure professionali, le liste d'attesa aumentano e i pazienti non  trovano posto, che i CUP così organizzati non funzionano, paghiamo le tasse ed  è diritto di tutti accedere ad un servizio. Le Responsabilità sono della  politica nazionale e regionale. Cari Presidente e Assessore, noi  Infermieri, medici e tutte le professioni sanitarie coinvolte nella sanità  siciliana ci impegniamo costantemente a garantire la qualità nelle cure  erogate, nonostante le difficoltà. E voi che fate?
Per la segreteria regionale
Dott. Cirignotta Maurizio
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