Lavorano di più, fanno i lavori più duri, le loro aziende producono di più e contribuiscono a più dell'60% della produzione di cibo mondiale, ma nonostante ciò non hanno le stesse possibilità di accesso alla terra, all'educazione, all'innovazione ed al credito degli uomini.
Secondo gli ultimi dati FAO sulle donne in agricoltura, riportati dall'OMA (Organizzazione Mondiale degli Agricoltori) in occasione dell'Assemblea Generale in corso in questi giorni a Milano, la differenza di genere, soprattutto in Asia e Africa, è ancora molto grande e dura da colmare.
In Asia e Africa, le donne lavorano in media 156 ore in più degli uomini nel corso dell'anno, trasportano più di ottanta tonnellate di combustibile, acqua e prodotti agricoli per chilometro; gli uomini solo un ottavo di queste quantità, con una media di dieci tonnellate per un chilometro all'anno. Inoltre spendono tutto ciò che guadagnano in nuovi investimenti per il bene dell'azienda e in esigenze familiari, mentre invece gli uomini destinano il 25% dei loro guadagni ad altri scopi.
C'è anche da dire che le donne stanno dimostrando una grande capacità nell'organizzazione e nella gestione di imprese agricole, Infatti il 2 per cento delle terre della loro famiglia, rende la metà della produzione totale dell'intera fattoria, una su cinque delle quali è gestita da donne. E producono più del 20 per cento del reddito familiare e il 40 per cento del fabbisogno alimentare domestico.
"Noi donne - afferma Susan Carlson, facilitator WFO's Women Committee - non siamo solo delle semplici produttrici agricole, ma siamo le responsabili del nutrimento e della sicurezza alimentare dell'intero pianeta"
Nonostante ciò le donne non riescono ad avere le stesse opportunità di accesso alle terre e al credito degli uomini.In alcuni paesi dell'Africa la legge non permette loro di avere terre, non hanno istruzione né possibilità di studiare e soprattutto non viene dato loro credito poiché non hanno garanzie da fornire.
"Il nostro obiettivo - conclude Susan Carlson - è dare vita ad una concertazione di intenti nell'ambito dell'OMA tra le donne che lavorano in agricoltura, dare loro un senso d'identità, consapevolezza, formazione e un potenziale per far capire loro che sono fondamentali nella lotta alla fame nel mondo. Chiaramente questo non vuol dire escludere gli uomini anzi, questa è una battaglia che dobbiamo combattere tutti insieme, donne e uomini sulla stessa linea."
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