Il  più importante riconoscimento internazionale nella scienza della complessità va  a un pioniere dell'epidemiologia digitale, il settore che studia le tracce lasciate  dagli utenti su Internet per migliorare la salute pubblica 
John  Brownstein è il vincitore dell'edizione 2016 del Premio Lagrange – Fondazione  CRT. Il ricercatore canadese, professore alla Harvard Medical School e direttore del Computational Epidemiology  Group del Boston Children's Hospital, succede a Panos Ipeirotis e  Jure Leskovec nell'Albo d'Oro del primo e più importante riconoscimento  internazionale dedicato allo studio dei sistemi complessi, promosso da Fondazione  CRT di Torino con il coordinamento scientifico di Fondazione ISI. 
Queste  le motivazioni che hanno spinto i giurati del Premio Lagrange –  Fondazione CRT ad assegnare il riconoscimento allo scienziato:
Il Premio Lagrange - Fondazione CRT  viene conferito al professor John Brownstein per lo straordinario lavoro  interdisciplinare svolto all'intersezione fra l'epidemiologia digitale, la  modellizzazione computazionale e la salute pubblica, che ha aperto la strada ad  una più profonda comprensione della complessità dei sistemi sanitari. Il  professor Brownstein è noto soprattutto per la sua ricerca di nuovi metodi e  applicazioni nella sorveglianza sulla salute pubblica ed è uno studioso davvero  straordinario nel sensibilizzare il pubblico su delicate questioni di carattere  sanitario. Il suo lavoro ha consentito progressi notevoli nel controllo e nella  prevenzione delle patologie e nello sviluppo di innovativi sistemi sanitari  pubblici, tra cui HealthMap.org: un sistema Web di intelligence epidemiologica  utilizzato per monitorare la diffusione globale delle malattie infettive.
John  Brownstein può essere considerato uno dei pionieri dell'epidemiologia  digitale. Complice l'espansione delle reti di comunicazione, della  connettività e dei servizi per dispositivi mobili, questo dinamico settore di  ricerca sta rivoluzionando il mondo della salute pubblica. La possibilità di  usufruire di fonti di dati "non tradizionali", come quelli provenienti  da social network, blog, chat, siti e piattaforme di crowdsourcing, si affianca  alle informazioni raccolte dai classici sistemi sentinella, aiutando a  rafforzare i modelli di sorveglianza e a controllare e prevedere l'evoluzione  delle malattie epidemiche (dalla semplice influenza stagionale alle pandemie  globali).
«Ne  abbiamo avuto esempi recenti con il contributo che gli epidemiologi digitali  hanno offerto alle istituzioni sanitarie internazionali per fronteggiare  l'avanzata dei virus Ebola e Zika»,  sottolinea il presidente della Fondazione ISI di Torino, Mario Rasetti. «Si  tratta di nuove strade aperte dagli strumenti della scienza dei sistemi  complessi e dalle nuove tecniche di analisi della scienza dei dati, in una  fusione che sta portando alla nascita di un unico linguaggio, essenzialmente di  intelligenza artificiale».
«Il  lavoro pionieristico di John Brownstein in campo medico-sanitario dimostra come  le nuove frontiere della scienza passino in modo crescente attraverso la  capacità di saper trarre da una massa indistinta di dati un patrimonio di  informazioni di fondamentale rilevanza per il raggiungimento del progresso alla  base del miglioramento della qualità della vita del singolo individuo – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo  Lapucci –: è attorno a questi temi che si gioca la competitività del  nostro Paese e del nostro territorio. Del resto, sono convinto che la nuova era dei Big Data possa rivoluzionare anche la  filantropia, trasformando i dati in 'combustibile' utile per la crescita del  non profit come settore generatore di elevato valore per la Società in ogni suo  ambito».
La  scelta di John Brownstein – autore molto prolifico, con all'attivo oltre 150  articoli pubblicati su riviste peer-reviewed, spesso ripresi da  media mainstream come il New York Times e il Wall Street Journal,  BBC e CNN, Science e Nature – conferma due aspetti chiave nella  storia del Premio Lagrange – Fondazione CRT: il primo è la capacità di  riconoscere e premiare personalità che si muovono sempre all'avanguardia nel  rapporto tra scienza, società contemporanea e vita quotidiana; il secondo è  l'inclinazione verso uno sguardo interdisciplinare, dettato anche dalla  natura stessa dei sistemi complessi. 
Un'apertura alla varietà (anche di  provenienza geografica) e all'interconnessione della moderna ricerca  scientifica che è ben evidente nell'Albo d'Oro del Premio: dal 2008 sono  stati premiati il matematico russo Yakov Gregorievich Sinai e l'economista  britannico Bryan Arthur, il fisico romano Giorgio Parisi (2009), il  bioingegnere statunitense James Collins (2010), il fisico ungherese (di origine  romena con passaporto statunitense) Lazlò Barabasi (2011), l'esperta  statunitense di reti sociali Lada Adamic e l'economista francese Xavier Gabaix  (2012), il sociologo australiano Duncan Watts (2013), il fisico britannico Mark  Newman (2014), i ricercatori di Big Data Painos Ipeirotis e Jure Leskovec (originari  rispettivamente della Grecia e della Slovenia, entrambi trasferitisi negli USA  e premiati nel 2015).
Il  Premio Lagrange – Fondazione CRT è inserito nell'ambito del Progetto  Lagrange, un'iniziativa ideata dalla Fondazione CRT per sostenere la cultura  dell'innovazione e della ricerca: non solo con un riconoscimento  emblematico e di carattere internazionale come il Premio, ma anche attraverso  l'assegnazione di borse di dottorato e di ricerca applicata concentrate sul  territorio locale, con l'obiettivo di aumentarne  la competitività in una dimensione globale. Con un investimento di 40 milioni di euro, la Fondazione CRT  ha sostenuto circa 700 giovani  ricercatori, offrendo loro l'opportunità di inserirsi in un sistema  virtuoso che mette in contatto università e imprese in un'ottica di crescita e  sviluppo del Piemonte e della Valle d'Aosta.  
Come  da tradizione, la consegna del Premio Lagrange – Fondazione CRT avviene in un  evento speciale. Giovedì 6 ottobre 2016 alle ore 18, nel Foyer del Toro del Teatro Regio di Torino, in una serata aperta dallo spettacolo Il  suono nello specchio interpretato da Emiliano Masala, John Brownstein  riceverà il prestigioso riconoscimento alla presenza di Massimo Lapucci e Mario  Rasetti. Un altro appuntamento che accompagna con puntualità la consegna del  Premio è il rinnovo del programma di fellowship scientifiche  internazionali della Fondazione ISI. 
 I nuovi Fellow per il triennio 2016-2018, presentati  ieri  presso il Salone d'Onore della Fondazione CRT, sono: Luca Maria Aiello (Bell Labs  Cambridge), David Gutelius (Motiva, The Data Guild), Alessia Melegaro  (Università Bocconi) e Wouter Van den Broeck (iMinds).
www.isi.it @ISI_Fondazione #PremioLagrange16
La  cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta streaming su www.lastampa.it
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