E' nel 1946 che la mimosa - sottolinea la Coldiretti - diviene il simbolo della festa della donna perché sboccia in questo periodo ed assume il significato di autonomia e libertà. Un fiore che dietro una fragilità apparente mostra - continua la Coldiretti - una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.
Tuttavia quest'anno il 6 per cento degli italiani secondo Coldiretti/Ixe' festeggia l'appuntamento con fiori diversi dalla mimosa mentre ben il 9 per cento acquisterà altro e il 58 per cento niente. La mimosa ha anche un importante valore ambientale perché è realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili sopratutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all'abbandono. I ramoscelli offerti - sottolinea la Coldiretti - sono praticamente tutti di produzione nazionale e soprattutto della provincia di Imperia in Liguria dove operano circa 1600 produttori e si realizza oltre il 95 per cento della produzione nazionale che per ben il 40 per cento viene destinata all'esportazione sul mercato olandese, ma anche in quello svizzero, francese e del nord Europa.
Per conservare l'omaggio - consiglia la Coldiretti - è bene tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido perché - conclude la Coldiretti - la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.
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